POLITICAPRIMO PIANO

Battaglia campale in Consiglio, poi scoppia la “pace”

Il civico consesso casamicciolese approva all’unanimità la richiesta al Parlamento per uniformare le norme sul sisma a quelle vigenti per gli altri terremoti italiani, ma non sono mancati scontri violenti e parole grosse tra i consiglieri in una seduta infuocata

È stato un Consiglio comunale “incendiario”, come nella miglior tradizione casamicciolese, ma alla fine il risultato auspicato si è materializzato. Ieri pomeriggio in una infuocata seduta nell’angusta sala dell’ex Capricho il civico consesso del Comune termale, convocato per discutere su un unico punto, ha approvato all’unanimità la “richiesta al Parlamento italiano di uniformare le norme riguardanti il sisma del 21 agosto 2017 con le norme vigenti per gli altri terremoti avvenuti in Italia”. Un risultato al quale si è giunti dopo quasi quattro ore di tensione, con il poco spazio a disposizione riempito da una grandissima partecipazione di pubblico. Il consiglio è iniziato poco dopo le 15.30 con il sindaco Giovan Battista Castagna che ha presentato la proposta di delibera, concepita su un’ampia condivisione tra maggioranza e opposizione. Il primo cittadino ha letto la sintesi dell’iter che ha portato alla proposta condivisa, senza dimenticare di citare la microzonazione di terzo livello, e l’accordo-quadro tra i Comuni di Casamicciola e Lacco Ameno con il Dipartimento di Architettura della Federico II per la redazione degli studi necessari alla stesura del Piano urbanistico comunale (Puc). Poi sono state enunciate le modifiche al testo legislativo.

ARNALDO ALL’ATTACCO

Prima della votazione, ha preso la parola Arnaldo Ferrandino, il quale si è detto completamente in disaccordo col testo oggetto della delibera. «Dopo 30 mesi siamo a chiedere al Parlamento di ottenere l’equiparazione delle norme per la nostra emergenza a quelle dell’Italia Centrale, cosa che io sostenevo sin dal giorno successivo al terremoto». L’ex sindaco ha contestato anche il fatto che, mentre altrove lo stato di emergenza è stato prorogato al 31 dicembre 2020, sull’isola è già stato revocato. Secondo Arnaldo, la cosa si spiega con la celata intenzione di evitare una ricostruzione seria, quindi fuori dai controlli, preferendo la gestione di una ricostruzione “ad capocchiam” (sic), consistente in un po’ di intonaco sulle crepe, una gestione nella quale l’interesse dei terremotati è messo in secondo o terzo piano rispetto a chi vuole intascare laute parcelle sulle pratiche di condono e ricostruzione. Il consigliere di minoranza ha anche ricordato la querelle sulla nomina della commissione edilizia, della quale è stata contestata la legittimità in sede di giurisdizione amministrativa. Arnaldo ha levato il dito contro la volontà di occuparsi esclusivamente dell’articolo 25 e della possibilità di rendere applicabile il cosiddetto terzo condono, e solo dopo 30 mesi ci si accorge che le norme “giuste” sono quelle dell’Italia Centrale. Il sindaco Castagna ha risposto duramente: «Stai continuando a dire fesserie», cosa che ha innescato il rumoreggiare del pubblico. Arnaldo ha auspicato un coordinamento tra l’adozione del Puc e la ricostruzione con le norme dell’Italia Centrale («Non vedo perché non dovrebbero estenderle anche a no»”) con l’articolo 25 a costituire un positivo ulteriore elemento. Dunque, la proposta del noto commercialista era quella convocare una riunione col Presidente della Giunta regionale, visti i poteri in materia, e realizzare un serio piano di risanamento, concertando un percorso condiviso.

L’APPELLO DI LUIGI MENNELLA: «SUPERIAMO LE DIVERGENZE»

L’architetto Luigi Mennella ha invitato a superare le divergenze, evitando di tirare in ballo la nomina della commissione edilizia. Il consigliere ha spiegato che la richiesta di intervento della Corte Costituzionale, con la nomina di un costituzionalista per valutare profili di illegittimità della norma, è diretta a evitare la discriminazione dei nostri concittadini rispetto a quelli del resto d’Italia. Mennella ha cercato di disinnescare le divergenze, plaudendo all’iniziativa del consigliere Frallicciardi tesa a superare le divisioni e a procedere di concerto per il bene del paese e la risoluzione dei problemi che vivono i cittadini terremotati. L’architetto ha preannunciato quindi voto favorevole alla proposta di delibera, pur in presenza di punti perfettibili. Arnaldo ha ribattuto, spiegando che potrebbero esserci conflitti di attribuzione tra la regione Campania e il commissario alla ricostruzione, con l’effetto di rallentare la ricostruzione stessa.

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SCINTILLE TRA IGNAZIO E GB CASTAGNA

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È poi toccato a Ignazio Barbieri intervenire. L’ex esponente di maggioranza ha lanciato un siluro: «Non si può continuare con il mercanteggiare sulle schede Aedes. Non si può rendere il terzo condono come la cosa più importante, per distribuire a tutti i vantaggi del terremoto, mentre a soffrire davvero sono i terremotati». Barbieri ha insistito sul dialogo con la Regione, e con il governo, per concordare la ricostruzione. «Il sisma ha colpito la parte alta del paese, ma ora i guai stanno arrivando anche nella parte bassa: il commercio è morto, la ristorazione è morta». Castagna si è alzato per rispondere all’attacco: «Consiglieri, popolo di Casamicciola, sono stanco. Per Barbieri fino a pochi mesi fa ero il miglior sindaco, oggi no: è il gioco delle parti». Polemica anche con Arnaldo, che ha minacciato di andarsene. Il sindaco ha spiegato di aver bisogno dell’appoggio di tutti per fronteggiare i vari problemi: «Se io do fastidio, sono pronto a farmi da parte. Ma io ci ho messo il cuore, in quello che ho fatto!». A questo punto è esplosa la bagarre: tra il pubblico numerosi cittadini hanno cominciato ad urlare e a inveire contro alcuni esponenti del civico consesso, al punto da rendere necessario l’intervento della forza pubblica. Recriminazioni incrociate sui provvedimenti di chiusura di alcune strade si sono sovrapposte, fino a quando il presidente Nunzia Piro ha calmato gli animi, preannunciando prossime riunioni coi cittadini dopo quella con gli albergatori, e accogliendo la proposta di inviare il testo della delibera anche alla Regione. Il sindaco ha poi rivendicato i provvedimenti, prendendosi la relativa responsabilità, per consentire a diversi cittadini di raggiungere le proprie abitazioni in zona rossa. Su via D’Aloisio è stata ribadita la necessità della riapertura.

C’è stata polemica per l’inserimento del professor De Natale nella commissione per il Puc, in quanto l’esperto si era espresso in maniera contraria alla ricostruzione in loco. Per Castagna, tale nomina è indice di trasparenza e di dialettica costruttiva. Il sindaco ha fortemente stigmatizzato la giustificazione addotta da Arnaldo, che non aveva partecipato alla riunione dei capigruppo per condividere la proposta di delibera. «E’ necessario lo studio, la passione, per capire le problematiche e trovare le soluzioni dei cittadini e del paese», ha tuonato Castagna, che ha rivendicato l’opportunità della procedura delle somme urgenze, inizialmente contestate ma poi riconosciute come corrette, e ha apprezzato l’apertura mostrata da Luigi Mennella verso la condivisione del documento. Altra acerrima polemica tra Ignazio Barbieri e il sindaco, con scambio di parole pesanti, fino a che il primo cittadino ha spiegato che la proposta di delibera è un punto di partenza, modificabile e migliorabile.

Secondo Nunzia Piro, l’unanimità sul documento è fondamentale, quindi il presidente ha proposto una sospensione di trenta minuti per discutere i punti controversi e trovare l’accordo anche con Arnaldo.

Barbieri non comunque arretrato, lanciando minacce neanche tanto velate all’indirizzo del sindaco, accusandolo di aver reso il comune un “ufficio di collocamento”.

STANI SENESE: «INDISPENSABILE L’UNANIMITA’»

L’assessore Stani Senese ha preso la parola dichiarando che nessuna ricostruzione può basarsi su un documento che non sia condiviso. Di qui la necessità dell’unanimità. Anzi, Senese ricordando il consiglio comunale “unificato” tra i civici consessi dei tre comuni terremotati, ha proposto di ripetere quell’esperienza in nome di una vera unità nel perseguire le giuste soluzioni per la ricostruzione nell’interesse dei cittadini. «Ognuno di noi deve fare la sua parte, con spirito di sacrificio, anche facendo un piccolo passo indietro per far compiere al paese gli attesi passi avanti». Arnaldo, che ha rivendicato la buona fede nell’aver mancato l’incontro coi capigruppi, ha dichiarato di non avere problemi a cercare una convergenza, ma ha ribadito l’opportunità di un dialogo con la Regione, visto il suo ruolo fondamentale in materia di Puc, prima di cercare un contatto col Parlamento. Quindi un rinvio di una settimana, per acquisire un’interlocuzione con tecnici della regione e poi tornare in Consiglio. Anche Filomena Senese è intervenuta, contestando lo scarso peso mediatico-politico del sisma isolano, e lanciando un’iniziativa forte: una manifestazione nei giorni di Pasqua, o addirittura il blocco dei porti.

SOSPENSIONE CON BRIVIDO

La preventivata sospensione di venti minuti si è allargata a quasi un’ora, durante la quale l’ex Capricho si è riempito delle urla di alcuni cittadini e di qualche consigliere che si confrontavano vivacemente sugli innumerevoli aspetti della questione-sisma. Confronti che si sono rapidamente trasformati in diverbi sempre più violenti, al punto da rendere necessario nuovamente l’intervento della forza pubblica. Intanto, la tensione si era estesa anche all’esterno della struttura: a farne le spese Annalisa Iaccarino, che ha accusato un malore. Sul posto sono accorsi i sanitari del 118 che dopo aver praticato le prime cure hanno condotto la paziente all’ospedale Rizzoli per gli accertamenti del caso.

GLI INTERVENTI DEI CITTADINI

Alla ripresa, il consiglio ha ascoltato l’intervento di un albergatore, Mario Romano, che ha ribadito la necessità di una deliberazione di tutti i consigli comunali isolani sul documento. La professoressa Santucci ha espresso le rimostranze di chi, pur avendo un’abitazione perfettamente regolare dal punto di vista del titolo abilitativo, è costretto a vivere nell’incertezza di quale sarà il destino della casa, incertezza prolungata dalla questione dell’articolo 25. Il sindaco ha fornito una serie di chiarimenti sui contributi di autonoma sistemazione e la fine dell’accoglienza alberghiera, oltre che sulla situazione della rimozione delle macerie in arterie quali via D’Aloisio e via Serrato.

SI VOTA: UNANIMITA’ RAGGIUNTA

Dopo gli interventi dei cittadini, si è concluso il “conclave” di chiarimento tra maggioranza e minoranze: il presidente Nunzia Piro ha illustrato le modifiche al testo della proposta di delibera concordate tra maggioranza e opposizioni durante la riunione svoltasi nella sospensione del consiglio. Arnaldo ha annunciato voto favorevole dopo le modifiche concordate, e l’avvocato Piro ha suggerito di inserire nel testo della delibera il fatto che essa verrà inviata anche alla Regione Campania. Anche Luigi Mennella ha dichiarato voto favorevole, mentre il capogruppo di maggioranza, consigliere Ciro Frallicciardi, ha ribadito che il malinteso con Arnaldo è stato definitivamente chiarito e ha preso atto che il consiglio ha compiuto un significativo passo avanti con l’unanime consenso verso la proposta, che è stata approvata appunto all’unanimità. Il consiglio si è così concluso alle 19.12.

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