CRONACA

Mensilità arretrate ai vigili, il Comune chiude la contesa con la transazione

Con una determina firmata dal responsabile di settore del Comune di Ischia, dott.ssa Tiziana Iacono, l’ente di via Iasolino ha chiuso una transazione nell’ambito di un contenzioso giudiziario che lo vedeva contrapposto a Massimo Buonocore e Monica Scotti, vigili all’epoca (Buonocore anche attualmente) in servizio presso la polizia municipale. A mettere in condizione il Comune a scendere a patti con i ricorrenti – con il chiaro intento di evitare un maggiore esborso di denaro è stata la sentenza n. 2776/2019 pubblicata il 19 giugno dello scorso anno dalla Corte di Appello che così aveva stabilito: “Accoglie parzialmente l’appello e, per l’effetto, in riforma della sentenza impugnata che nel resto conferma, condanna il Comune di Ischia al risarcimento del danno nei confronti di Buonocore Massimo e Scotti Monica, nella misura di nove mensilità dell’ultima retribuzione globale di fatto, ciascuno, oltre interessi e rivalutazione. Condanna il Comune di Ischia al pagamento in favore degli appellanti delle spese del doppio grado di giudizio che, compensate per ½ liquida per il residuo, per il primo grado in € 700,00 e per il secondo gado in € 1.000,00 oltre spese generali, iva e cpa, con attribuzione in favore del difensore degli appellanti avvocato Sergio Galleano, antistatario”.

Dopo la riforma della sentenza di secondo grado, ad entrambi i ricorrenti sarà riconosciuta una somma di 19.000 euro, che come da atto firmato dagli stessi, sarà erogata in due rate. Nel 2014 era stata chiesta l’assunzione a tempo indeterminato e il riconoscimento di nove mensilità arretrate

La vicenda però, in realtà, ha inizio nel lontano 2014, quando a giugno partono una serie di ricorsi da parte di vigili stagionali. A firmarli all’epoca Flavia Ruberti seguita poi a ruota da Chiara Buono, Giuseppina De Angelis, Massimo Buonocore, Giovanni Di Iorio, Anna Di Meglio, Maria Di Meglio, Thomas Di Nolfo, Tiziana Iacono, Giovanni Lombardi, Giovanni Staiano, Francesco Saverio Scala, Chiara Romani, Concetta Zabatta, Rosa Trani, Monica Scotti, Luisa Marino, Angela Marino e Alessia Trani. Gli appellanti contestavano una sentenza nella quale non veniva ritenuto applicabile un decreto legislativo che prevedeva l’assunzione a tempo indeterminato e nella quale veniva di conseguenza rigettata anche la domanda di risarcimento del danno. Va ricordato anche un altro passaggio per avere chiara la cronologia degli eventi. Siamo al 2017 e viene indetto l’arcinoto concorso teso a selezionare cinquanta vigili urbani da assumere part time a tempo indeterminato. In tale concorso c’era la possibilità per un 40 per cento degli stessi di godere di una cosiddetta “riserva”: in buona sostanza chi aveva maturato 36 mesi di servizio avrebbe ottenuto l’idoneità a patto che avesse superato col punteggio minimo sia la prova scritta che quella orale. A disposizione c’erano 20 posti per 22 candidati, tutti coloro che intesero avvalersi di quella clausola firmarono la domanda per partecipare al concorso e contestualmente anche la clausola che – laddove fossero risultati idonei – avrebbero abbandonato (laddove presente) ogni forma di contenzioso in essere col Comune d’Ischia. Gli altri ricorrenti erano tutti riservisti, dunque una volta assunti non hanno proseguito la strada giudiziaria. La Scotti nel frattempo ha rinunciato ad esercitare, mentre Buonocore è rimasto creditore dell’ente.

A questo punto, a seguito della riforma della sentenza di primo grado, dal palazzo municipale si è deciso che era il caso di evitare un salasso alle casse comunali o quantomeno di “ammortizzare” il colpo. E così nella determina di settore si legge che “è interesse dell’Ente, ove possibile, addivenire ad un accordo transattivo sostenibile, con comunicazione del 24.2.2020 il Comune di Ischia ha rappresentato ai signori Massimo Buonocore e Monica Scotti la disponibilità di voler provvedere a transigere il risarcimento del danno riconosciuto in virtù della sentenza n. 2776/2019, pubbl. il 19.6.2019, offrendo in via transattiva al signor Massimo Buonocore l’importo di € 19.000,00 e alla signora Monica Scotti l’importo di € 18.000,00 a titolo di risarcimento del danno subito”. E adesso siamo arrivati all’ultimo atto di questa tortuosa e controversa vicenda giudiziaria dal momento che gli interessati – dopo aver accolto la proposta transattiva – hanno anche firmato la transazione stessa ponendo fine alle “oslilità”. Nell’atto di transazione, per la cronca, vengono anche definite le modalità con cui saranno versate le somme riconosciute ai ricorrenti: “Il Comune di Ischia si impegna a pagare a titolo di risarcimento del danno subito al signor Massimo Buonocore nel termine di 30 giorni dalla sottoscrizione della presente transazione l’importo di € 10.000,00, entro il 31 gennaio 2021 il restante importo di euro 9.000,00; alla signora Monica Scotti nel termine di trenta giorni dalla sottoscrizione della presente transazione l’importo di € 10.000,00, entro il 31 gennaio 2021 il restante importo di euro 8.000,00. Per effetto della presente scrittura privata, le parti dichiarano di non aver più nulla a pretendere l’una dall’altra per le ragioni che hanno portato alla instaurazione del giudizio di cui in premessa, in particolare il signor Massimo Buonocore e la signora Monica Scotti, nell’accettare la sottoscrizione della presente transazione così come proposta dall’ente, dichiarano di rinunciare, come in effetti rinunciano, ad ogni altra pretesa in ogni modo connessa alla sentenza n. 2776/2019, pubbl. il 19.6.2019, agli atti preliminari e consequenziali anche se non azionati, ed il Comune di Ischia dichiara di accettare le predette rinunce”.

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