Bellavista, il Ministero chiede nuovi chiarimenti

Sono relativi al finanziamento erogato per l’efficientamento energetico della sede municipale danneggiata dal sisma del 2017

C’è ancora qualche chiarimento che il Ministero esige circa il progetto di efficientamento energetico del palazzo Comunale della Bellavista, che fino al sisma del 2017 è stato sede degli uffici municipali di Casamicciola. Da Roma chiedono integrazioni documentali, per un progetto che ha ottenuto diversi finanziamenti, tra cui appunto quelli del Fondo per lo Sviluppo e Coesione 2014-2020, che comprendeva il piano di efficientamento energetico degli edifici pubblici. I dubbi sollevati dal Ministero riguardano innanzitutto gli elaborati progettuali, per i quali mancherebbe l’attestato di prestazione energetica (Ape) dell’edificio prima e dopo l’opera, e il piano di manutenzione dell’opera con lo schema di contratto. Inoltre, relativamente al Capitolato speciale d’appalto, è stato riscontrato l’inserimento di un quadro economico diverso rispetto a quello riportato nei “documenti contabili”, insieme ad altre discrasie di ordine contabile. Mancano poi le informazioni relative alla consegna e inizio dei lavori, termini per l’ultimazione, proroghe, sospensioni, penali, cauzioni, garanzie. Fra l’altro nella relazione generale si fa riferimento a un impianto fotovoltaico esistente a “film sottile”, posto sul solaio di copertura, che non consente di realizzare l’isolamento termico. Visto che l’immobile sarà oggetto anche di lavori di adeguamento e miglioramento statico con altre fonti di finanziamento, il Ministero della Transizione ecologica ha chiesto di relazionare e confermare il mantenimento di questo impianto dopo i lavori. Altre richieste di precisazioni riguardano il computo metrico estimativo, mentre andrà integrata la relazione sui cosiddetti criteri ambientali minimi. Questi e altri dubbi andranno sciolti sollecitamente, visto che il Ministero ha sottolineato che le integrazioni sono necessarie allo scopo di concludere l’istruttoria tecnico-amministrativa e la verifica di conformità del progetto esecutivo. Toccherà al Rup trasmettere i documenti entro venti giorni al Ministero. La palla passa agli uffici del Capricho.

Come si ricorderà l’edificio di via Principessa Margherita nell’ottobre 2017 aveva ottenuto, al termine del relativo iter, l’ammissione a finanziamento di circa un milione di euro per i “lavori di efficientamento energetico”, grazie al citato Fondo per lo sviluppo e la coesione 2014-2020, facendo del Bellavista l’unico edificio finanziato tra i Comuni del Golfo. Tuttavia, l’edificio era già destinatario di una parte dei fondi stanziati dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per interventi straordinari. Alla Campania erano stati assegnati oltre 11 milioni di euro per la realizzazione di interventi di adeguamento e miglioramento. Una parte di essi fu appunto destinato a Villa Bellavista. L’iter partì nel 2013 e tre anni fa era arrivato al positivo epilogo, per un progetto che anche in questo caso sfiora il milione di euro. A tali finanziamenti va aggiunto anche quello previsto per il ripristino e la messa in sicurezza post-sisma.

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