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BENVENUTI AL SUD O DALSUD?

DI FRANCO BORGOGNA

 

A dimostrazione che il governo gialloverde ignora due aspetti fondamentali della vita sociale ed economica degli italiani: la questione del Mezzogiorno e la questione della cultura, citiamo la circostanza che nella manovra economica non si fa menzione alcuna dei due problemi né ci sono significative poste di bilancio che vadano in direzione delle due fondamentali questioni. Eppure,in agosto, era stato pubblicizzato dalla Lega un progetto denominato “Zes – Aas” (Zone economiche speciali, alta accoglienza sociale) che avrebbe dovuto riguardare – in prima istanza – le tre Regioni Calabria, Sicilia e Sardegna, ma col chiaro intento di estenderlo a tutto il Mezzogiorno. Tale progetto prevedeva sgravi fiscali totali per 10 anni a quei pensionati italiani e stranieri che decidessero di trasferirsi in queste tre Regioni del Sud . L’idea partiva da due presupposti innegabili: l’emorragia della popolazione dal Sud e l’impennata di emigrazioni delle cosiddette “pantere grigie” (pensionati) che sono andati via dall’Italia per paesi come il Portogallo, che offrono allettanti sconti fiscali che raddoppiano il valore della pensione. Infatti, secondo la Svimez, negli ultimi 16 anni, sono andati via dal Mezzogiorno all’incirca 1 milione e ottocentomila meridionali .Un altro milione si prevede andrà via entro il 2065. Negli ultimi anni sono andati via dall’Italia circa 60 mila pensionati verso Portogallo, Messico, Tunisia, Canarie, Cipro, Malta, Romania. Dunque l’idea della Lega era: per i Comuni meridionali di Sicilia, Sardegna e Calabria, fino a 4 mila abitanti e con un indice di spopolamento superiore al 20% negli ultimi 10 anni, riconoscere una detrazione fiscale al 100%, per attrarre pensionati. Si consideri che, tra questi Comuni, ci sono borghi bellissimi che potrebbero facilmente attrarre l’interesse di molti. Non solo detrazioni fiscali, ma anche un regime speciale per l’assistenza sanitaria, per il raggiungimento di parametri al livello delle Asl italiane di eccellenza. Il progetto era ideato da Alberto Brambilla, esperto economico previdenziale della Lega. C’era una logica in quel progetto, anche se la prima eccezione da fare è che quei Comuni spopolati si sarebbero probabilmente ripopolati ma di popolazione “inattiva”, non lavorativa e avrebbe  decisamente innalzato la media età ,invecchiando la popolazione.

Questo sarebbe rilevante non tanto sotto l’aspetto economico, quanto per il minore “dinamismo” sociale e per la minore capacità di idee nuove per i riscatto dei paesi. Il Pil no, potrebbe aumentare, infatti Brambilla prevede un aumento di Pil di 18 miliardi di euro, a fronte di un potenziale ingresso – in tre o quattro anni – di 600 mila nuovi abitanti. Per quanto riguarda i costi, parte di ciò che si perderebbe in Irpef, verrebbe recuperata in Iva e accise dei consumi.  Il problema non è, dunque, la logica del progetto, che c’è. Il problema è che tale idea andrebbe ad intaccare l’equilibrio politico tra Lega e 5 Stelle. Non c’è forse un patto non scritto, non inserito in contratto, secondo cui ci si spartisce l’Italia: il centro nord alla Lega e il Sud ai 5 Stelle? E l’idea di Brambilla non suonerebbe come un atto di sfida al “reddito di cittadinanza” mantra grillino? Ma il reddito di cittadinanza, distribuito anche a giovani con titolo di studio, senza lavoro, ferma forse l’emigrazione dai piccoli paesi, ma quel reddito assistenziale non genera – nel tempo breve – consumi tali da sollecitare nuove attività produttive. Il piccolo paese rimane nell’impossibilità di offrire nuovi posti di lavoro e, dunque, con ogni probabilità, i giovani disoccupati percepiscono il reddito, senza negarsi per tre volte ad un posto di lavoro offerto.

Ancora, uno dei motivi reconditi del progetto Brambilla era quello di costruire una soluzione alternativa alla possibilità di ripopolare il Sud con gli immigrati. Una saggia politica di “integrazione” degli immigrati regolari potrebbe far rivivere piccoli Comuni del Sud col lavoro di giovani immigrati, nel pieno delle energie fisiche e con la grinta di chi deve emanciparsi e liberarsi dall’estremo bisogno. Sarebbe una visione sociale molto più dinamica dell’ipotesi Brambilla .Ma tutti questi bei ragionamenti vengono meno nel momento in cui il 2,4% in deficit del Def non ha per niente previsto il progetto della Lega. E così, col Sindaco di Riace, Mimmo Lucano andato agli arresti domiciliari (è proprio il caso di dire “Amaro Lucano”) per aver “illegalmente” favorito immigrati irregolari e aver affidato “fraudolentemente” il servizio raccolta rifiuti a due cooperative di immigrati, mancanti dei requisiti di legge (ma senza aver usufruito di alcun vantaggio personale) la Lega abbandona la pur buona idea di Brambilla e si accontenta dei soliti slogan di Salvini contro Saviano, la Boldrini e tutti coloro che si fanno carico di un’umanità derelitta, a prescindere dal colore della pelle e dai paesi di provenienza. A che serve, allora, tenere persone competenti, come il Brambilla della Lega? Meglio l’incompetenza, la capacità di lanciare slogan accattivanti, meglio “proclamare” che “progettare”, meglio usare la pancia che il cervello. E qui veniamo all’altra nota dolente di questo governo. Non è stato previsto, nella manovra economica, alcun serio investimento, limitandosi a mettere un titolino su “istruzione e ricerca scientifica”, ma in assenza di portafoglio. Il Ministro della Cultura si è dedicato a ristabilire “ordine e pagamento” alle domeniche gratis nei musei italiani o a ritoccare, ancora una volta, l’esame di maturità, eliminando una delle tre prove scritte e aumentando il peso della “carriera scolastica” e dei crediti formativi rispetto alla prova di esame. Che grande passo avanti! Avrebbe fatto bene il Ministro della cultura, Bussetti, a venire ad Ischia, al Miramare e Castello, alla conferenza organizzata dal Circolo Sadoul il 5 settembre scorso. Avrebbe appreso, dal prof. Telmo Piovani (filosofo della biologia e prorettore dell’Università di Padova) che la “Libertà di migrare” è inarrestabile, “l’uomo si è sempre spostato ed è bene così”. Non è una tesi a cui poter contrapporre un’antitesi. E’ una certezza scientifica, è l’evoluzionismo. Da sempre l’uomo si sposta per motivi economici, bellici, climatici e sono tutte motivazioni giustificabili. Non esistono le razze, alla faccia di chi proclamò o ancora proclama “ Manifesti per la difesa della razza”. Siamo tutti figli degli stessi progenitori, veniamo tutti dall’Africa. Per qualcuno è sconvolgente. Ma è la cultura, bellezza! E’ la scienza. Ed è il caso che se ne renda conto il nostro Ministro dell’Istruzione.

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Purtroppo di Vangeli secondo Matteo, oltre a quello originale, ce ne sono stati altri due, entrambi nefasti, sia pure per motivi molto diversi. A Salvini manca una visione democratica e liberale. A Renzi è mancato lo spirito di gruppo “ un uomo solo al comando” e la modestia di confrontarsi con i corpi intermedi della società. Entrambi hanno maltrattato il Sud: Salvini considerandolo fucina di sfaticati, perdigiorno e parassiti della società. Renzi permettendo alla Campania e a Napoli di avere la peggiore classe politica di democratici di tutti i tempi. E purtroppo ne avvertiamo l’influenza negativa anche sull’isola d’Ischia, tanto da far nascere qui, inopinatamente, un focolaio leghista e un consistente serbatoio pentastellato. PD campano, PD isolano, se ci siete battete un colpo! Nel nome del Sud, nel nome dei diseguali. E tu, caro Lello, segretario del circolo PD d’Ischia, non continuare a fare il…Pilato. Non lavartene le mani. Tirati su i risvolti delle maniche delle tue belle camicie e sveglia i democratici locali. Hai promesso che avresti agito ad ottobre e ottobre è arrivato!

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