CRONACA

Chiusure il 25 aprile e l’1 maggio, i Comuni “contro” la Regione

Con un’ordinanza firmata dai cinque sindaci e dal commissario prefettizio di Lacco Ameno disposto lo stop a supermercati e negozi alimentari: ma De Luca ne ha autorizzato l’apertura mezza giornata…

Per carità, nessuno ne avvertiva un particolare bisogno. Ma in un momento in cui già la situazione è abbastanza caotica di suo, ci hanno pensato i sindaci di casa nostra (con al seguito nel caso di specie anche il commissario prefettizio di Lacco Ameno) a rendere la situazione ancor più ingarbugliata. Succede tutto nella mattinata di ieri, quando i primi cittadini isolani firmano un’ordinanza congiunta nella quale si legge tra l’altro che “è disposta la chiusura delle attività commerciali al dettaglio e all’ingrosso di vendita di generi alimentari e di prima necessità, sia nell’ambito degli esercizi commerciali di vicinato, sia nell’ambito della media e grande distribuzione, nelle giornate di sabato 25 aprile (Festa della Liberazione) domenica 26 aprile e venerdì 1 maggio (Giornata mondiale dei Lavoratori) 2020; tale chiusura si estende anche alla vendita con consegna al domicilio ed alla vendita in forma ambulante; sono comunque assicurate le attività delle edicole, dei tabaccai, delle farmacie e delle parafarmacie”.

Nel documento, inoltre, si parla di “ulteriori misure finalizzate a contenere il possibile innalzamento del rischio di diffusione del contagio da COVID-19 e, in particolare, ad evitare ogni forma di assembramento all’interno degli esercizi delle attività commerciali al dettaglio di vendita di generi alimentari e di prima necessità, sia nell’ambito degli esercizi commerciali di vicinato, sia nell’ambito della media e grande distribuzione”, ma è chiaro che la motivazione appare troppo generica. In realtà, sembrerebbe che i sindaci abbiano voluto adottare lo stesso ragionamento partorito in occasione della Pasqua, quando i negozi rimasero chiusi nella giornata di domenica e pure del lunedì in albis. Anche nella circostanza l’obiettivo sarebbe quello di scoraggiare l’eventuale arrivo di turisti o proprietari di seconde case che di fatto – qualora riuscissero a sbarcare sull’isola – non avrebbero nemmeno dove approvvigionarsi. Ma stavolta c’è un problema, e cioè che mentre a Pasqua fece tutto il governatore De Luca, stavolta i sindaci hanno firmato un’ordinanza che è difforme rispetto a quella della Regione. Che, detto per inciso, ha consentito la chiusura dei supermercati e negozi di alimentari per mezza giornata il 25 aprile e l’1 maggio. E la questione, a essere sinceri, ha cominciato anche a creare confusione tra gli stessi commercianti isolani, che non sanno adesso a quale ordinanza fare riferimento, quale cioè sia quella prevalente.

In molti si sono posti il quesito: vale quella della Regione o dei Comuni? Domanda da un milione di dollari e non è un caso che nel pomeriggio di ieri il referente isolano dell’AICAST, Marco Bottiglieri, abbia interpellato i vertici associazionistici per ottenere una risposta all’amletico quesito. Ma in attesa di una risposta, il sospetto che è oggi e domani la fila ai supermercati possa essere superiore rispetto alla norma. Siamo sicuri, insomma, che si eviteranno gli assembramenti? Qualche dubbio, ci sia consentito, a noi rimane.

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