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Biennio del Nautico al Sanseverino, Di Guida: «Vinta una battaglia culturale»

Gianluca Castagna | Casamicciola TermeDopo mesi di doppi turni e battaglie che l’hanno spesso visto nell’occhio del ciclone, l’IIS “C. Mennella” può festeggiare l’anno nuovo con una vittoria a lungo attesa. Il Comune di Casamicciola ha infatti deciso di affidare il plesso San Severino in concessione alla Città Metropolitana, in modo da consentire l’utilizzo dell’edificio agli studenti del Mennella in cerca da troppo tempo di una sistemazione stabile dopo anni di nomadismo e sacrifici.
La costruzione di una scuola pubblica, laica e di qualità, passa anche, e soprattutto, dagli spazi che gli studenti e le studentesse vivono ogni giorno. Spazi in grado di assicurare il normale livello di sicurezza, ma anche lo svolgimento di una didattica di qualità e di attività extra-scolastiche che rendano la scuola un punto di riferimento per il territorio e l’intera comunità.

La firma dell’accordo mette dunque la parola fine a una vicenda tribolata che pone al centro dell’attenzione la situazione complessiva in cui versa l’edilizia scolastica isolana. Di questo risultato estremamente positivo, accolto con grande gioia e una certa incredulità dai ragazzi del C. Mennella, ne abbiamo parlato con la dirigente scolastica, prof.ssa Giuseppina Di Guida. La preside che, fin dal suo arrivo, nel settembre del 2015, si è battuta come una leonessa per difendere il diritto allo studio dei suoi ragazzi e trovare una soluzione soddisfacente in tempi ragionevoli.

Il plesso San Severino, nuova sede per il 'C. Mennella' (foto secondaria)Tante battute d’arresto, ma alla fine ha prevalso il buon senso. E il rispetto del diritto allo studio per ogni studente. Quando ha capito che la situazione stava per sboccarsi in senso positivo per il “C. Mennella”? «La trattativa ha cambiato direzione quando il sindaco della Città metropolitana Luigi De Magistris, si è impegnato pubblicamente con noi ad accelerare i tempi. L’elemento decisivo è stato l’arrivo, alla direzione dell’Ufficio Tecnico, del dott. Miele, che avrebbe avuto la competenza per la stipula dell’atto finale. La volontà politica di De Magistris, unita alla disponibilità di Miele, ha consentito di appianare tutti i contrasti e i possibili ostacoli che si erano prospettati fino ad allora. In quel momento ho capito che la questione si sarebbe risolta positivamente».
Com’è la situazione attuale per gli studenti del “Mennella” e cosa cambierà nel concreto dopo il trasferimento nel plesso di San Severino a Casamicciola?.
«L’anno scolastico trascorso è stato molto importante per il “Cristofaro Mennella”. C’è un nuovo dirigente scolastico, si sono avviati nuovi percorsi formativi, un ottimo turn over di docenti. Insomma, tutte caratteristiche per un forte consolidamento sul territorio di questa realtà scolastica. Energie a cui mancava uno spazio per potersi esprimere. Abbiamo combattuto moltissimo, prima per il plesso del Manzoni, obiettivo risultato non perseguibile, poi per il plesso di San Severino. Qualcuno ha commentato che abbiamo avuto “solo” sei aule. E’ vero, sono solo sei, ma per noi sono spazi fondamentali. In queste aule collocheremo gli studenti del biennio del Nautico, avremo poi uno spazio per un laboratorio che ci consentirà di raddoppiare le attività laboratoriali di navigazione che rappresentano il fiore all’occhiello della nostra offerta formativa. Non solo. Il San Severino ha due spazi vitali, importantissimi. Un atrio molto grande, che per noi diventerà uno spazio sociale, per la scuola e per il territorio, dove si terranno tutti i momenti collegiali, dove condividere la nostra progettualità, allestire mostre, organizzare eventi. C’è poi uno spazio esterno che può essere utilizzato come campetto sportivo, di cui l’Istituto sente una grande esigenza. Vorrei precisare che questo miglioramento non riguarderà solo gli studenti del Nautico ma di tutto il Mennella, che finalmente respirerà una dimensione di maggiore fiducia verso il futuro».
Quali sono i tempi d’ingresso previsti?
«Molto brevi. E’ tutto pronto. Mercoledì è avvenuta la stipula del contratto, siamo in attesa di un verbale di consegna, dopodiché la scuola sarà aperta quasi subito. Realisticamente prevedo che nell’arco di una settimana, dieci giorni al massimo riusciremo a entrare e cominciare regolarmente le lezioni».
Nessun bisogno di verifiche tecniche?
«Già fatte, anche quelle relative alla sicurezza. Il percorso è stato più lungo del previsto perché si è voluto precisare nel dettaglio tutto quel che può riguardare la futura utilizzazione di questo plesso».

Foto terzaLa legittima richiesta di una sede scolastica è finita in un’arena di contrapposizioni molto dure e sanguigne. Come siete riusciti a vincere le resistenze che pure hanno spento ogni sogno in merito al plesso del Manzoni? Che ruolo ha giocato la posizione delicata del sindaco Castagna, docente proprio al “C. Mennella”?
«Arrivando in questa scuola, ho ricevuto un battesimo di fuoco. Non solo perché mi sono dovuta calare in un ruolo professionale per me nuovo (sono diventata dirigente poco più di un anno fa), ma perché nelle vicende che ci hanno visto protagonisti in questa ricerca di una sede per i nostri studenti, ho dovuto confrontarmi con la realtà dell’isola da tutti i punti di vista. Ho osservato e imparato tanto. Occorreva cambiare mentalità, elaborare una visione diversa sul patrimonio scolastico dell’isola d’Ischia. Più che il plesso del San Severino, abbiamo vinto una battaglia culturale. Non esistono scuole di proprietà di un comune o di un gruppo di genitori che ne rivendicano il possesso. La scuola di un territorio è la scuola del territorio, e di tutti quei ragazzi che ne hanno bisogno. L’episodio del Manzoni e il fallimento di quella trattativa, ci sono serviti. Anche se ci hanno fatto molto soffrire. Per la prima volta si è detto: se ci sono delle aule vuote e una scuola in sofferenza, quelle aule possono essere utilizzate anche da altri, non soltanto dalla popolazione scolastica che tradizionalmente ne ha beneficiato in passato. Ecco, abbiamo cominciato a lavorare in questa direzione. Sistemati ottimamente i bambini della scuola dell’infanzia al Manzoni, sono venuti meno tutti gli argomenti che avrebbero potuto inficiare la trattativa sul San Severino. I diritti degli studenti valgono per tutti gli studenti, di ogni scuola o indirizzo. Non esistono scuole di serie A e scuole di serie B»
Il sindaco di Casamicciola G.B. Castagna con una rappresentanza di docenti, studenti e genitori (foto sesta)Non mi ha risposto sul sindaco Castagna, il cui ruolo è stato molto strumentalizzato.
«Il sindaco Castagna è un docente del Mennella. Però non ho mai visto in lui un atteggiamento di distanza o distrazione dal suo ruolo di amministratore del territorio. Ha sempre messo al primo posto il suo ruolo istituzionale, e in subordine quello di docente. Il modo in cui ha condotto la trattativa ha dimostrato che ha tenuto di più agli interessi del Comune di Casamicciola e alla tenuta degli equilibri interni della politica, piuttosto che ad altri interessi. La soluzione raggiunta garantisce benessere condiviso per il comune e per la scuola. Gli riconosco una grande capacità di mediazione, senza mai appiattirsi su un ruolo o su un altro».
Sei anni le sembrano un tempo congruo? Buone notizie arrivano anche dall’ex tribunale e quindi, in prospettiva, per l’ex liceo Scotti di Ischia…
«La situazione dell’ex liceo Scotti si è sbloccata quasi in contemporanea alla trattativa sul San Severino. E’ di pochi giorni fa la notizia che c’è un accordo per avviare i lavori al tribunale e riportare tutto nei locali storici. Se si libererà l’edificio, toccherà a noi occupare quello stabile in conformità a quanto deciso dalla Città metropolitana. Il progetto prevede la realizzazione di 34 aule, il che significa che, se non tutto il C. Mennella, almeno i tre quarti troveranno in quell’edificio una sede definitiva. Sei anni mi sembrano un tempo congruo. Nel frattempo continuiamo a lavorare su 4 plessi, senza più doppi turni».
Il Mennella però non ha risolto tutti i suoi problemi. Qual è adesso la criticità più urgente da risolvere?
«Più che di criticità parlerei di come allestire al meglio tutti gli spazi del San Severino. Occorre effettuare un trasloco e rendere operativo lo spazio sportivo all’esterno. Certo, per il “C. Mennella” resta la questione del rinnovo dei fitti per gli spazi dove sono collocate le classi del Professionale e del Turistico. I fitti sono scaduti, per noi è importante rinnovarli perché significa spingere i proprietari a provvedere a lavori di consolidamento e manutenzione straordinaria assolutamente necessari».

Foto quartaQuante volte il problema dell’edilizia scolastica è stato considerato una priorità e quante volte è stato tirato fuori dal cassetto solo a causa di situazioni d’emergenza? In questa esperienza maturata in favore della sua scuola ha registrato, da parte delle istituzioni, una maggiore sensibilità al tema oppure no?
«No. La risposta è secca. Dal Ministero continuano a pervenire ordini di servizio, obblighi e adempimenti vari, poi proroghe ingiustificabili, ma la mia sensazione è che si pensi ancora troppo poco alla qualità degli spazi educativi, quindi anche alla sicurezza degli edifici scolastici. Come se fossero optional. Invece è anche da quello che dipende la qualità del nostro lavoro».
Nel testo della legge di riforma, la cd. Buona Scuola, compare spesso il termine “autonomia”. Da un lato, obbiettivo auspicabile; dall’altro, apparentemente in contrasto con la recriminazione, sostenuta da molte scuole e docenti, di sentirsi abbandonati. Si è mai sentita sola in questa battaglia?
«Per me autonomia significa una scuola che si interroga sulle sue potenzialità e cerca di realizzarle tutte. Ma non può agire da sola. L’autonomia si sposa bene con una programmazione edilizia che attualmente manca. Poi certo la solitudine del dirigente l’avverto tutta, perché spesso tocca combattere contro la miopia degli enti locali o di alcuni docenti, forse un po’ delusi, che non credono più nello sforzo creativo delle istituzioni scolastiche. La battaglia che abbiamo compiuto per il plesso San Severino dimostra un assunto fondamentale: quando tutte le componenti sono coinvolte, si possono realizzare grandi cose. Inimmaginabili fino a qualche anno prima».
Novità offerta formativa per box (per box a destra)nChi si sente di ringraziare più di tutti?
«I miei studenti. Sono quelli che hanno subìto di più la situazione, con tutti i disagi che tre mesi di doppi turni comportano inevitabilmente. Avrebbero potuto approfittare per sabotare la scuola, saltare le lezioni, aggredire noi adulti incapaci di risolvere una questione complicata e per loro assai disagevole. Ho invece trovato ragazzi e ragazze che hanno avuto fiducia in noi. Hanno capito che stavamo percorrendo una strada giusta e hanno atteso i tempi della trattativa senza farsi prendere la mano da tentazioni che l’opinione pubblica non avrebbe compreso. Abbiamo combattuto una battaglia per la legalità e il rispetto delle regole democratiche e come tutte le battaglie ci sono voluti tempo e mediazione. I miei studenti, questa scuola, se la sono meritata tutta».

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