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Biglietteria Caremar chiusa, i passeggeri disorientati restano a terra

ISCHIA – Disorganizzazione, confusione, scombussolamento. Ma anche rabbia e scoraggiamento. Sono questi gli stati d’animo che si intrecciano sul porto di Ischia in una calda domenica di inizio autunno in cui residenti, ma soprattutto turisti, arrivano al porto senza sapere bene dove comprare i biglietti per raggiungere la terraferma. A Ischia, si sa, si fa molto per abitudine e per consuetudine. Per la maggior parte dei pendolari imbarcarsi sugli aliscafi è preceduto da un punto fermo: il biglietto si paga presso la biglietteria sovrastata dal Redentore, una tale sicurezza che non di rado fa sì che non poche persone arrivino anche pochi minuti prima della partenza dell’aliscafo in dirittura verso Napoli, certi di farcela a comprare il biglietto e poi mettersi in fila per l’imbarco.

Ma ieri, come già successo nei giorni scorsi, per i viaggiatori c’è stata una sgradevole sorpresa: il gabbiotto delle biglietteria è chiuso e sul vetro un avviso che avverte della chiusura della biglietteria a partire dal 7 settembre, senza specificare se si tratta di una chiusura temporanea o definitiva. Un altro cartello ricorda che per comprare i biglietti è necessario recarsi presso la biglietteria della Banchina Olimpica, a più di 400 metri di distanza. Una vera impresa diventa così fare il biglietto. Si parte dal pontile del redentore in fretta e furia, a piedi, e con trolley al seguito, per raggiungere la biglietteria dove di solito si comprano i biglietti per i traghetti. Una volta comprato si deve poi correre di nuovo verso i pontili da dove partono gli aliscafi, una corsa contro il tempo che ieri non tutti hanno vinto.

Non si contano le persone che hanno perso l’aliscafo. Non solo ritardatari, ma anche tante viaggiatori, non pochi gli anziani, che non sono riusciti a recarsi presso la biglietteria in tempo per poi raggiungere l’aliscafo in partenza. Una difficoltà che ha acceso la polemica. Invece di rendere le fasi di imbarco più semplici – hanno sottolineato le “vittime” dell’inaspettata e sgradita chiusura – gli imprevisti aumentano, per un viaggio che diventa sempre più difficoltoso, carico di problemi.

Un caos che non è destinato a trovare facile e veloce soluzione se si tiene anche conto dell’idea di delocalizzare le biglietterie di Medmar e Caremar presso il parcheggio Guerra, per alcuni una valida soluzione per decongestionare il traffico del porto, ma una scomodità davvero importante per chi vuole recarsi verso Napoli o Pozzuoli senza autovettura o ciclomotore al seguito. Quale sarà la soluzione? Creare due biglietterie, una per le autovetture l’altra per i pedoni? Oppure si opterà per un’unica biglietteria presso il parcheggio, a centinaia di metri di distanza dal porto? Proprio come già succede a Pozzuoli dove i passeggeri senza auto sono costretti a fare centinaia di metri a piedi per comprare il biglietto e poi imbarcarsi. Una difficoltà davvero esasperante, soprattutto in quelle giornate di pieno sole estivo o di intemperie invernali che renderanno quanto mai avventuroso l’acquisto del biglietto per imbarcarsi.

Antonello De Rosa

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