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Bilancio, ecco la delibera che ne confermerà l’approvazione

 

di Francesco Castaldi

FORIO – Mancano pochi giorni alla nuova seduta del consiglio comunale di Forio, che è stata convocata per questo mercoledì e nel corso della quale, come di consueto, verranno discussi numerosi punti all’ordine del giorno. Tra questi, uno dei più interessanti è senza alcun dubbio quello relativo al ricorso presentato negli scorsi giorni al Tar dal consigliere di minoranza Stani Verde avverso l’approvazione, da parte della maggioranza di Francesco Del Deo, del bilancio di previsione del 2016. «Fossi nel presidente del consiglio comunale Michele Regine – dichiarò qualche giorno fa sulle colonne di questo quotidiano Verde – mi preoccuperei di verificare se le mie segnalazioni di presunti illeciti sono fondate. Se pensano di proseguire così, allora sarà la magistratura a verificare se i loro comportamenti stanno favorendo o meno illeciti».

In attesa che il Tribunale regionale amministrativo emetta il proprio responso e sciolga una volta e per tutte l’intricato rebus relativo alla validità o meno del voto di Francesco Del Deo, nel frattempo il sindaco è riuscito in un’impresa di non poco conto, ovvero quella di mettere d’accordo tutti i suoi adepti – inclusi il “dissidente” Giuseppe Colella e le quote rosa Maria Chiara Conti e Maria Orlacchio – che hanno firmato il documento con il quale si propone confermare la discussa delibera numero 33 del 31 maggio scorso, mediante la quale la maggioranza dell’ente turrito ha approvato il bilancio di previsione per l’anno 2016. Un atto che, come di certo ricorderete, suscitò l’amaro sdegno delle minoranze che infatti, in segno di protesta, uscirono dall’aula consiliare al momento del contestato voto che adesso è sotto la lente d’ingrandimento della magistratura amministrativa della Regione Campania.

Nella nota sottoscritta dall’ex democristiano e dalla sua solerte compagine si legge che «Il consiglio comunale, premesso che il bilancio di previsione debba essere approvato con la maggioranza dei votanti, che nel caso in ispecie sono 9 e che alla votazione partecipa con diritto di voto il sindaco, il quale è componente di diritto dell’assemblea, che si aggiunge ai voti dei consiglieri; che, pertanto, il bilancio è validamente approvato con 9 voti favorevoli, ivi compreso il sindaco, che pur non essendo consigliere comunale, ha paritario diritto di voto in quanto il quorum deve essere calcolato su 16, alla luce del disposto dell’art. 39 del D.L.vo 267/00; che ai fini del calcolo il Consiglio di Stato con sentenza 640 del 17.2.2006 ha chiarito in relazione ad una assemblea di pari numero che sia sufficiente il numero di 9 voti favorevoli su 16, costituente la maggioranza e cioè di ‘otto consigliere oltre al sindaco’ che ha diritto di voto ai sensi dell’art. 39 del D.L.vo.  267/00».

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«La tesi avanzata dal ricorrente – prosegue il testo della proposta di delibera di conferma – è quella che il sindaco debba essere escluso dal calcolo con un’interpretazione illogica e non corretta dell’art. 56 dello statuto comunale, il quale si limita a prevedere che il bilancio si intenda approvato con la maggioranza assoluta dei consiglieri assegnati al Comune, cioè di 9 voti favorevoli e fra i quali va annoverato anche quello del sindaco che ha diritto di voto, mentre egli apoditticamente sostiene che il sindaco debba ‘essere escluso’ quando egli, invece, è componente di diritto dell’assemblea e contribuisce a determinare il quorum da calcolare su 16 e non su 17 come di fatto prospetta il ricorrente; che, conseguentemente, il bilancio del 2016 è stato legittimamente approvato con delibera n. 33 del 31.5.2016; delibera di confermare l’approvazione del bilancio di previsione di cui al documento contabile già approvato con la citata delibera 33/2016 e di dichiarare la sua vigenza ed esecutività anche ai fini della variazione e dell’assestamento contabile delle sue previsioni».

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Secondo alcune indiscrezioni trapelate nelle scorse ore, il documento che vi abbiamo proposto poc’anzi nella sua interezza rappresenterebbe l’ennesima mossa strategica del sindaco Francesco Del Deo, che in questo modo vorrebbe dimostrare all’esterno di aver messo in riga i consiglieri “dissidenti”. Inoltre, voci di corridoio confermerebbero che l’ultima parte dell’atto sottoscritto dalla maggioranza avrebbe suscitato il disappunto del consigliere Stani Verde, che infatti pare sia intenzionato a inviare una diffida al prefetto di Napoli Gerarda Maria Pantalone, dove avrà cura di spiegare di non aver mai asserito, neppure nel ricorso presentato al Tar, che il quorum vada calcolato su 17 consiglieri, dal momento che la maggioranza assoluta di 16 o 17 è sempre 9. Insomma, quella di mercoledì si preannuncia una seduta dai toni accesi, e durante la quale la maggioranza tenterà di riconquistare un po’ di quell’antico smalto che, per vari motivi, ha perso negli ultimi tempi.

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