CRONACA

Frana la Sgarrupata davanti agli occhi degli escursionisti

Ieri a Barano, una grande porzione collinare che si affaccia sul mare è smottata tra lo stupore di turisti e trekker isolani che percorrevano il sentiero

Quello ischitano – come un po’ tutto quello italiano – è un territorio martoriato dal dissesto idrogeologico. La diminuzione dei campi coltivati, le sterminate distese di alberi ormai secchi che non solo rendono lugubre e triste il panorama ma anche pericoloso e la concomitanza con il peggioramento costante e progressivo delle condizioni meteo, con scariche d’acqua violente e improvvise e forte raffiche di vento che ricordano i tifoni tropicali, sono segno di un cambiamento climatico che non possiamo permetterci di affrontare impreparati.

La natura ha i suoi ritmi e spesso mostra strutturali cedimenti, ma l’indolenza di chi si disinteressa completamente del luogo in cui vive, non pensando di porre un argine e un freno a determinati fenomeni naturali è una strada che conduce diritta a una lenta agonia del territorio che poi si manifesta con sconcertanti dissesti che travagliano il territorio.

Non sorprende quindi che mentre un gruppo di escursionisti ischitani stava seguendo il bel percorso che si dipana in alcune delle porzioni più belle del territorio di Barano, battuto da molti trekker, abbia assistito, dal vivo, allo smottamento di una porzione abbastanza ampia della Sgarrupata, la porzione del comune di Barano che si affaccia sulla spiaggia di ciottoli posizionata a poca distanza dalla baia  dei Maronti. Nelle foto realizzate da Rody Buono si può intravedere chiaramente l’alta coltre di polvere sollevatasi a seguito del fenomeno. Questo genere di frane non è una novità, tant’è che l’occhio attento avrà notato la barriera di rete e pali di legno che protegge il frequentatissimo ristorante che si trova proprio nella immacolata baia della Sgarrupata, uno dei luoghi di Ischia dove ci si può immergere in un’acqua cristallina. Sorprende, piuttosto, la mancanza di attenzione per un problema che giorno dopo giorno interessa porzioni di territorio ischitano travagliate da piccoli e grandi smottamenti, segnale di una sofferenza del territorio sempre più preoccupante.

Certo l’Italia non è rimasta a guardare, nell’ultimo decennio il Belpaese, per rimanere tale, ha speso molti miliardi per prevenire, attraverso grandi cantieri e piani di riassetto del territorio, le porzioni più sensibili a smottamenti e altri gravi problemi del territorio. Ma gli effetti di queste cure non si riescono ancora a percepire. Anzi, le vittime e i feriti causate da frane, alluvioni e inondazioni non sono diminuite, ma aumentate a causa del rischio quotidiano che è aumentato in maniera davvero preoccupante.

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