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Blitz della capitaneria al Villa Sorriso, torna l’incubo degli scarichi termali?

Per adesso è difficile capire se si tratti di un episodio isolato ed estemporaneo o potremmo trovarci di fronte ad un nuovo e clamoroso effetto domino come quello che produsse non pochi problemi all’isola – e soprattutto alla sua immagine a vocazione turistica – due anni orsono, quando una serie di fatti di cronaca si accavallarono con una impressionante frequenza. Ma il fenomeno della mannaia dell’autorità giudiziaria per gli scarichi termali eseguiti non correttamente dalle strutture ricettive che insistono sul territorio, potrebbe aver dunque conosciuto ieri mattina l’inizio di un nuovo filone. Quella di ieri è un’iniziativa del sostituto procuratore della Repubblica Alberto Cannavale, proprio il magistrato che è stato protagonista di un’inchiesta lunga ed articolata, che tra l’altro è sfociata anche in episodi di ben altra natura, che ha visto nel mirino diversi alberghi ubicati sull’isola d’Ischia. Uno degli ultimi atti, questo della delega di indagine di cui ci apprestiamo a raccontarvi, prima del suo trasferimento a Salerno.

Ieri mattina una folta delegazione di militari della Guardia Costiera di Ischia, agli ordini del t.v. Alessio De Angelis, si sono portati infatti a Forio nella zona del Cuotto ed hanno fatto accesso presso l’albergo Sorriso Thermae Resort della famiglia Impagliazzo. Una struttura che già lo scorso anno era stata attenzionata dalla magistratura ed oggetto di un controllo che però non aveva portato ad alcuna conseguenza dopo che i proprietari dell’albergo avevano provveduto ad apporre una serie di correttivi e migliorie, a seguito di adeguata progettazione, per ovviare ad alcune carenze che non a caso avevano portato alla revoca dell’autorizzazione da parte dell’ATO, poi rientrata perché evidentemente le cose erano state messe a posto. Quando i militari della capitaneria si sono presentati sul posto, sono arrivati di lì a poco anche l’avv. Michelangelo Morgera ed il geometra Luigi Patalano per seguire le operazioni che secondo quanto si apprende sarebbero state decisamente lunghe e laboriose. I pubblici ufficiali avrebbero raccolto una serie di elementi ispezionando la struttura da cima a fondo e a questo punto riferiranno all’autorità giudiziaria che a seguito della relazione che riceverà sulla propria scrivania deciderà se è il caso o meno di adottare provvedimenti, che ovviamente tutti si augurano non siano necessari. Resta una curiosità, un dettaglio tutt’altro che trascurabile, di cui riferivamo in apertura: è soltanto un caso sporadico o siamo davanti ad una nuova “scaricopoli”? Con la primavera ed una nuova stagione turistica alle porte, la prospettiva nessuno la vuol prendere in considerazione.

 

 

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