POLITICAPRIMO PIANO

Boccanfuso scopre le carte: «Ecco il piano che poteva far saltare il banco di Enzo»

L’ex vicesindaco d’Ischia analizza il quadro politico ischitano (e non solo) in vista delle elezioni amministrative in programma il 12 giugno. Immancabili le sue “picconate”, poi svela la strategia con la quale intende – o forse intendeva – impedire la vittoria certa e senza ostacoli del sindaco uscente

Tra poco a Ischia si torna alle urne ma in una situazione e surreale, quasi nessuno si accorge delle imminenti elezioni. Come giudica questa situazione e come si è potuto arrivare a questo?

«È indubbiamente una situazione inquietante. In generale questo scaturisce dalla disaffezione diffusa verso il mondo della politica, in particolare nel Comune d’Ischia dove tantissimi concittadini non conoscono nemmeno il nome di vari assessori e consiglieri, scaturisce dalla insipienza ed inutilità di questi ultimi».

In generale sull’isola sta venendo a mancare a parte qualche eccezione la contrapposizione e lo scontro dialettico tra maggioranza e opposizione. Quanto c’è da preoccuparsi per la recrudescenza di tale fenomeno?

«C’è molto da preoccuparsi perché oltre alla dialettica politica che è l’ingrediente fondamentale della democrazia è venuta meno ogni forma di controllo sulle dinamiche delle varie amministrazioni in carica. Questo “vuoto” è tanto più pericoloso perché ho la sensazione che anche da parte di altre forze istituzionali il controllo sull’operato pubblico… sia diventato molto evanescente».

«La strategia è creare sei-sette candidati a sindaco a capo di singole liste anche solo di 11 candidati “ leggeri”. La somma dei voti raccolti potrebbe impedire a Ferrandino di raggiungere il 50 più uno per cento e comunque riaprirebbe la contesa. Ho proposto a Davide Conte, Gino Di Meglio,Ottorino Mattera,Carmine Bernardo e qualche altro di attrezzarsi in tal senso, io farei lo stesso»

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Mogli e parenti assunti anche tramite scorrimenti di graduatoria: è giusto dire che anche dalle nostre parti non ce piu religione?

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«Lasciamo perdere la “religione” che è una cosa seria. È risaputo invece che politica è fatta di compromessi, forzature e ricatti che ne condizionano l’operato dei protagonisti. Ne scaturisce che molti fenomeni pur essendo altamente immorali diventano fisiologici, ma il fisiologico degenera nel patologico e nell’illegale quando si nega anche la pari dignità. Ad Ischia purtroppo è accaduto proprio questo per giunta in un contesto di totale omertà.E questo spiega perché molti giovani talentuosi abbandonano l’isola e schifano la politica. Detto questo ti devo anche precisare che non nutro invidia verso i politici che profittando della loro carica si industriano per impiegare figli, mogli e fratelli ed anzi hanno la mia “comprensione” perché è una forma implicita di ammissione dei propri limiti e/o di quelli familiari».

Hai letto l’ultima non così datata intervista di Giosi Ferrandino a Il Golfo?

«Certo».

«Enzo Ferrandino non ha saputo riscaldare i cuori della cittadinanza la quale spera di poter scegliere tra tanti candidati a sindaco per selezionarne uno. Indubbiamente ci vuole spirito di avventura e tanto coraggio perché se è vero che le avventure sono pericolose,la monotonia è letale»

E che cosa ne hai dedotto?

«Ho capito tante cose ma in particolare ho capito che ha lanciato la sua candidatura a sindaco di Casamicciola ed ha iniziato la campagna elettorale per le prossime europee. Nel complesso le sue affermazioni confermano che è un valente professionista della politica e un abile calcolatore. Ma piuttosto vorrei soffermarmi sull’indiscrezione che vuole in Gianluca Trani l’artefice del riavvicinamento tra Enzo e Giosi».

Prego.

«È abbastanza risaputo che la conflittualità di Gianluca Trani con Enzo Ferrandino sia di natura endemica e quindi sono convinto che a medio termine inizierà a scalciare. Va da se che per fare questo avrà bisogno anche dell’aiuto di Giosi Ferrandino e per questo dal primo giorno del suo ingresso in maggioranza ha iniziato a lavorare per favorire la riconciliazione politica tra il Ferrandino sindaco e il Ferrandino onorevole. Ma fanno i conti senza l’oste (Enzo Ferrandino, ndr) che non è il tipo che si distrae. In altri termini Il tentativo che sta portando avanti Gianluca, e cioè formare un asse con la Sciarappa’s band e Giosi non sarà affatto semplice da capitalizzare. Questo è il motivo per il quale ho battezzato simpaticamente Gianluca Trani il “ronzino di Troia”… ».

«Se il progetto non va in porto o si auspica la nascita di un polo di destra capeggiato da Fratelli d’Italia per occupare qualche seggio all’opposizione o abdicare del tutto regalando tutti e sedici i seggi all’amministrazione uscente: in tal caso la minoranza nascerà in seno alla maggioranza come accadde alcuni anni fa a Casamicciola»

Non voglio essere malizioso, ma non ti sembra di essere contrario in maniera preconcetta nei confronti dell’attuale amministrazione?

«Lo sono per motivi tanto forti quanto gravi che magari già che ci sono ti elenco pure, facendo soltanto una intesi. Il fabbisogno dell’organico comunale è avvenuto attraverso inquietanti meccanismi e teoremi che hanno favorito gli amici e gli amici degli amici finendo per negare la pari dignità a tantissimi valenti giovani figli d’Ischia che di fronte a queste dinamiche schifano la politica e abbandonano l’isola per tentare di fare carriera nel settentrione d’Italia e all’estero. Grazie a questo meccanismo l’UTC di Ischia è stato monopolizzato da alcuni consiglieri comunali e assessori della maggioranza politica che lo usano per fare clientela professionale e politica e questo è un fatto gravissimo e inquietante. Il corpo di Polizia Locale, fondamentale in un paese turistico, è qualcosa di evanescente pur essendo formato da alcune ottime individualità. Inoltre dall’interno mi dicono che è diventato un covo di vipere con fazioni contrapposte tali da far rimpiangere tutti quelli che sono andati in pensione. Il regolamento per l’occupazione del suolo pubblico viene sistematicamente calpestato e violato nel segno del peccato originario, e chi vuol capire capisca. In cinque anni il sindaco non ha intrapreso una solo iniziativa per incentivare il turismo di qualità. Ci aveva promesso le piste ciclabili per migliorare la qualità della vita ed invece ha indebolito perfino le vecchie isole pedonali. Ancora, in materia di opere pubbliche l’aborto di Piazza degli Eroi è sotto gli occhi di tutti ed è costato agli ischitani quasi due milioni di euro per distruggere una piazza razionale ed armoniosa e per farne una paragonabile alle più squallide dell’hinterland napoletano, per giunta illegale e illegittima perché realizzata in paese in violazione delle norme che disciplinano il codice della strada. Per tutti questi motivi e tanti altri reputo che il segno che lascerà questo sindaco ai posteri sia un segno molto negativo. Come potrebbe dunque il mio giudizio essere diverso da quello di una censura totale e assoluta verso il suo operato?».

Mettila come ti pare, ma intanto Enzo Ferrandino, da che si trovava a un passo dal baratro, ha messo su una strategia che di fatto lo ha reso praticamente invincibile.

«Enzo Ferrandino, carpendo l’incubo del bisogno di molte persone,ha anestesizzato la società civile che unitamente alla disaffezione dei giovani alla politica ha fatto venir meno le condizioni per creare un polo alternativo in grado di competere al primo turno. La dimostrazione di questa realtà è data dal fatto che la stessa amministrazione uscente trova difficoltà a confezionare le liste,immaginarsi gli altri».

Appunto, gli altri. Vorrei sapere chi sono e cosa stanno mettendo in cantiere. Tra l’altro corre voce che tu un piano ce l’avessi, a questo punto raccontacelo.

«A mio avviso l’unica strada percorribile è quella di trasformare il primo turno in una sorta di ballottaggio».

In questo momento è pura utopia, non te la prendere. Come si fa solo a pensarla una cosa del genere?

«Si fa creando sei-sette candidati a sindaco a capo di singole liste anche solo di 11 candidati “ leggeri” per fare in modo che sia il candidato primo cittadino a trainare la lista e non viceversa. La somma di tutti i voti che raccoglieranno i candidati a sindaco che sfidano quello uscente potrebbe impedire che quest’ultimo raggiunga il 50 più uno per cento. A quel punto la partita si riaprirebbe con scenari imprevedibili. Ho proposto a Davide Conte, Gino Di Meglio,Ottorino Mattera,Carmine Bernardo e qualche altro di attrezzarsi per capeggiare singole liste anche solo con 11 candidati non necessariamente “grandi elettori “ ed io farei lo stesso».

Questa tattica non è troppo audace e soprattutto difficile da mettere in atto?

«Lo sarà pure ma ti posso dire senza timore di essere smentito che quando l’ho illustrata a politici di calibro nazionale ed europeo che a vario titolo seguono direttamente le vicende locali,ognuno di essi ha definito tale strategia diabolica e lungimirante. Infatti bisogna tener conto che Enzo Ferrandino ha saputo riscaldare molte tasche e incrementare clientela politica ma non ha saputo riscaldare i cuori della cittadinanza la quale spera di poter scegliere tra tanti candidati a sindaco per selezionarne uno. Indubbiamente ci vuole spirito di avventura e tanto coraggio perché se è vero che le avventure sono pericolose,la monotonia è letale».

E se questa strategia non si realizza? Insomma, se l’operazione così complessa non va in porto che succede?

«Se come credo non si realizzerà bisognerà valutare se conviene di più auspicare la nascita di un polo di destra capeggiato da Fratelli d’Italia che dovrebbe esprimere anche il candidato sindaco per occupare qualche seggio all’opposizione o abdicare del tutto anche a battaglie di testimonianza regalando tutti e sedici i seggi all’amministrazione uscente con molte probabilità che in tal caso la minoranza nascerà in seno alla maggioranza come accadde alcuni anni fa a Casamicciola».

A proposito, già che ci siamo: ti candiderai in prima persona?

«Assolutamente si se dovesse prendere forma la mia strategia e lo farei naturalmente come candidato a sindaco di Fratellanza e Lavoro, assolutamente no se questo non accade».

Chiudiamo con due aneddoti legati alla tua lunga carriera politica: mi racconti il momento più bello e quello più brutto?

«Il momento più bello risale al 1998 quando a seguito del confronto a Teleischia con il senatore Salvatore Lauro fui determinante per l’elezione a sindaco d’Ischia di Luigi Telese la cui amministrazione, nonostante la sua breve durata, per me resta una delle migliori di tutti i tempi per il semplice motivo che metteva al centro di ogni iniziativa sempre e solo il pubblico interesse. I momenti più brutti invece sono due ed entrambi legati alle elezioni del 2017. Il primo quando nè il senatore De Siano,nè il candidato sindaco Gianluca Trani vollero recepire e capire l’importanza della mia intuizione di far nascere il terzo polo con la lista di Fratellanza e Lavoro che ci avrebbe portato matematicamente al ballottaggio; infatti in politica quando sei più debole numericamente e vesti i panni dello sfidante,la “strategia” diventa determinante per compensare il gap di partenza ma purtroppo non tutti hanno l’indole giusta per capirlo. Il secondo invece è legato all’esclusione “ vigliacca e sinistra” del candidato Gennaro Giametta dalla medesima lista che la rese monca al punto tale da non far scattare il seggio».

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