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Tutti insieme al Majo, ma l’Agorà resta virtuale

CASAMICCIOLA TERME. Il bello della diretta. O almeno, così si dice, per indicare quegli imprevisti che caratterizzano gli eventi televisivi trasmessi in tempo reale. Ieri era in programma proprio un collegamento in diretta da piazza Majo a Casamicciola per la nota trasmissione televisiva “Agorà”, in onda nelle prime ore della mattinata. Ma purtroppo la pioggia, unita a problemi tecnici che si sono progressivamente rivelati irrisolvibili per la troupe della Rai, ha vanificato ogni programma. Sin dalle otto, presso il Bar Monti, primo esercizio commerciale della zona colpita dal sisma a riaprire i battenti, si erano radunati i sindaci Giovan Battista Castagna e Giacomo Pascale, insieme all’avvocato Lorenzo Bruno Molinaro, al professor Sebastiano Conte e all’ingegner Angelo D’Abundo, pronti a intervenire nella trasmissione per parlare del decreto per la ricostruzione post sisma approvato insieme a quello riservato alla città di Genova, colpita dal crollo del ponte Morandi.

Inizialmente il gruppetto è stato autorizzato dai componenti dell’Esercito a entrare nella zona rossa accedendovi da via D’Aloisio. Camminare tra le case danneggiate, nello stesso stato in cui furono abbandonate dopo la drammatica notte del sisma, col cielo plumbeo che minacciava pioggia, nel silenzio rotto solo dal lontano abbaiare di un cane, fa ancora un certo effetto: i primi problemi tecnici si sono palesati proprio nel mezzo dell’area maggiormente colpita dal terremoto. Il collegamento video era estremamente erratico, al punto da indurre i presenti a far ritorno a piazza Majo, ma ci si metteva di mezzo la pioggia a ritardare anche questa soluzione. In una pausa del diluvio, il tentativo è stato replicato a via Montecito, di fronte a un’antica costruzione risalente alla fine dell’ottocento: tentativo anch’esso fallito perché in quel momento le cateratte del cielo si sono definitivamente spalancate, costringendo il manipolo di presenti a rifugiarsi sotto una tettoia semiabbandonata. Intanto le apparecchiature di mamma-Rai continuavano a non permettere un segnale sufficiente per dare vita al collegamento televisivo, mentre il tempo scorreva inesorabile: alle 10 la trasmissione si sarebbe conclusa, ma gli inviati, guidati dalla giornalista Sara Mariani, hanno dovuto infine gettare la spugna, rinviando a data da destinarsi l’intervento di sindaci ed esperti. Un intervento che, secondo le intenzioni e le esigenze del “salotto” televisivo, avrebbe dovuto rapidamente polarizzarsi in un “pro&contro” il decreto-Ischia, soprattutto in relazione al riferimento al famigerato terzo condono, quello previsto dalla legge 326/2003, per le case danneggiate dal terremoto. Prima che il collegamento televisivo saltasse definitivamente, le posizioni di avvio predisposte dalla giornalista Rai erano già chiaramente delineate: il provvedimento, che ha pressoché integralmente accolto le richieste dei Comuni, sarebbe stato difeso dell’avvocato Molinaro, che ha attivamente collaborato alla stesura, mentre il professor Conte, suo malgrado, avrebbe esposto le possibili criticità del testo (e di tutta l’intricata materia, che a Ischia assume aspetti ancor più complicati). Un tema che, nonostante la mediazione del mezzo televisivo, sarebbe stato inevitabilmente “caldo”, ma la pioggia ha provveduto a spegnere sul nascere ogni “focolaio” polemico.

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