CRONACA

Scuola, ormai è certo: in Campania si parte il 24 settembre

Il governatore Vincenzo De Luca conferma il rinvio dell’inizio delle lezioni nel corso della consueta diretta social del venerdì e cita i motivi: «Solo il 23,8% del personale ha fatto test». E non mancano le frecciate

Manca solo l’ufficialità della delibera di giunta, ma la notizia è certa: la scuola in Campania ricomincerà il 24 settembre. Ad annunciarlo il presidente della giunta regionale della Campania Vincenzo De Luca che nella consueta diretta social del venerdì ha spiegato come «La situazione ad oggi non mi pare tale da consentirci di aprire in tranquillità il 14 settembre». L’anno scolastico in Campania, quindi, non riprenderà tra dieci giorni, bensì il 24 settembre, dopo la tornata elettorale per Referendum, Regionali e Comunali. Il presidente della Regione ha spiegato che «prenderemo una decisione definitiva all’inizio della prossima settimana» sottolineando che se fino ad ora non è stata ufficializzata la decisione è perché «se avessimo deciso qualche settimana fa di ritardare l’apertura dell’anno scolastico, non sarebbe arrivato nulla in Campania. Noi stiamo facendo cento volte più di quello che sarebbe il nostro compito istituzionale e stiamo valutando in maniera laica ed oggettiva, senza fare polemiche, cercando di fare arrivare, in queste ore, in Campania, quanto più materiale possibile, dai banchi al materiale igienico-sanitario». De Luca ha ricordato che già l’Anci -l’associazione nazionale dei comuni italiani- «da 10 giorni ha chiesto alla Regione di rinviare a dopo le elezioni perché i Comuni ci dicono che non sono pronti ad aprire in tranquillità». Ed è proprio questa la strada che sembra voler intraprendere anche la Regione. Anche perché ci sono due nodi importanti ancora da risolvere. In primis, quello dei test a cui far sottoporre il personale scolastico: «Il governo ha deciso di fare il sierologico su base volontaria, una scelta sbagliata. È sbagliato. Io capisco che non abbiamo l’affidabilità assoluta del test sierologico, ma se c’è un comparto dove deve essere obbligatorio il test, è quello scolastico, per la tutela del personale docente e per la tranquillità delle famiglie. I dati che abbiamo oggi ci dicono che sono stati eseguiti in Campania 38mila test sierologici, pari al 23,8% del totale. I test hanno rivelato 600 positivi; di questi, il tampone ha dato esito negativo per 432 persone mentre 168 in attesa dell’esito». Ma, sottolinea De Luca, «dobbiamo arrivare al 100% del personale scolastico, questo richiederà qualche giorno in più e cercheremo di avere certezze. Proporremo al governo di rendere obbligatorio il test». L’altro problema è quello relativo alla temperatura degli alunni quando entrano in classe: «L’orientamento del governo di far misurare la febbre a casa è sbagliato – ha tuonato De Luca – è una decisione cervellotica. Abbiamo deciso, per questo, di stanziare un bonus di 3mila euro per gli edifici scolastici affinché si dotino di termoscanner per misurare la temperatura. Daremo la possibilità ai dirigenti di acquistare i misuratori con la telecamera per evitare assembramenti. Da lunedì i dirigenti potranno segnalare il numero di plessi e di alunni, la Regione stanzia 3mila euro per tutti i plessi».

Non manca anche una frecciatina alla ministra della Pubblica Istruzione Lucia Azzolina: «Dalla riunione fatta in Regione è emerso un problema per il personale. Entro il 14 settembre ci sarà tutto l’organico dello scorso anno, ma questo numero non basterà se dobbiamo dividere le classi per non avere 32 alunni in classe, ne dobbiamo avere di più. Non più personale sulla carta, ma già pronto. Per questo sarebbe stato utile stabilizzare i precari. Anche perché avremo anche il cosiddetto personale fragile di chi ha problemi di salute che si metterà in malattia ma, ad oggi, non abbiamo ancora un dato disponibile». Nel corso della diretta De Luca ha parlato anche del problema trasporti. «Come Regione Campania abbiamo chiesto e ottenuto dal governo l’autorizzazione a integrare i nostri mezzi pubblici con quelli delle società private autorizzate ai trasporti». Mentre per quanto riguarda la situazione per il monitoraggio di positivi al Covid, ha spiegato come «porteremo la capacità della Regione Campania a fare 12mila tamponi al giorno. Dobbiamo metterci in condizioni con il Covid per i prossimi mesi, fino a quando non arriverà il vaccino». «Abbiamo la situazione più difficile di Italia perché siamo la Regione con la maggiore densità abitativa e che richiede il massimo di rigore. Il Governo nazionale ha emesso una ordinanza che obbliga l’uso della mascherina dopo le 18 ma la mascherina dopo le 18 nessuno la indossa. È meglio non fare le ordinanze se rimangono lettera morta». Saranno poi autorizzati le cliniche private e i laboratori a fare la loro attività «privato su privato» in modo da «rispondere alle richieste di aziende private o società sportive» ed il prezzo dei tamponi è stato fissato in 62 euro.

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