CULTURA & SOCIETA'

Bullismo e cyberbullismo a scuola, la nuova sfida dei cocenti

A Napoli, presso il Gambrinus, è stato presentato l’opuscolo del progetto su come prevenire e contrastare il fenomeno sempre più diffuso

DI TINA MONTI

Lunedì al Gambrinus è stato presentato l’opuscolo del progetto: “Come Prevenire e Contrastare il fenomeno del Bullismo e del Cyberbullismo”che è stato presentato per la prima volta in via sperimentale presso l’Istituto Sannino De Cillis scelto come scuola pilota dove svolgere le attività di contrasto al fenomeno. Il progetto è stato promosso dalla Sottocommissione Uguaglianza nel diritto all’istruzione e sinergia scuola/famiglia in seno alla Commissione Pari Opportunità .

Tale opuscolo ha avuto un grande successo presso l’Istituto d’istruzione superiore Sannino-de Cillis di Ponticelli, i ragazzi hanno accolto il progetto con grande entusiasmo producendo: canzoni, poesie, disegni ,frasi , con il sostegno dei docenti tutor interni alla scuola in particolare la prof.ssa Liccardi e il professor Brachi. Importante è stata la collaborazione con il Vicequestore aggiunto Massimiliano Mormone e Domenico Lettieri Assistente Capo della Polizia di Stato ,L’International Inner Wheel grande organizzazione femminile di dimensioni globali di cui fa parte Annamaria Falconio di Trapani Presidente Past Inner Wheel che ha creato App No Bullismo. Il bullismo e cyberbullismo in quanto tali sono fenomeni che vanno prontamente e opportunamente affrontati al fine di favorire una crescita emotiva e relazionale.

Numerosi studi hanno rilevato una netta correlazione tra tali fenomeni e i vari disagi sociali personali che oggi i giovani vivono all’interno di una società malata. Tutto ciò può evolversi in forme depressive e autolesioniste.Molto importante sarebbe il coinvolgimento familiare dove i giovani crescono che gli permetta di capire, riconoscere le emozioni e affrontare in modo sereno la società con la quale il ragazzo si va a rapportare. Il compito della scuola e in particolare dei docenti deve essere quello di concentrare l’attenzione non solo sul singolo alunno che può essere bullo-vittima ma sull’intero gruppo per evitare legami patologici. Il contesto sociale non è legato necessariamente a quello culturale perché il fenomeno non coinvolge l’ambiente colto o incolto o chi vive una situazione di precariato sociale ed economico,ma esso ha un’origine multifattoriale legata principalmente ai modelli familiari, influenze sociali e culturali a cui l’adolescente si ispira.

La scuola dopo la famiglia è il luogo adatto per interventi a carattere preventivo e di promozione del benessere dell’adolescente e soprattutto può intervenire quando si presentano situazioni di bullismo che possono raggiungere comportamenti violenti e perpetrati nel tempo. Ringrazio per la collaborazione alcune componenti della Commissione che hanno creduto nel Progetto e supportato con competenza e professionalità Cinzia Piccioni Ignorato , Bianca Balestrieri, Maria Schiano lo Moriello, Dominique Testa, Libera Cesino ma soprattutto i ragazzi che rappresentano il nostro futuro! Causa covid non è stato possibile fare evento finale presso il Consiglio della Regione Campania spostato a fine settembre Auspico che il progetto visto l successo sia portato avanti a livello regionale!

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* Referente Sub-Commissione Uguaglianza nel Diritto all’Istruzione e Sinergia Scuola/Famiglia – Commissione Pari Opportunità Regione Campania

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