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Buona la prima per la Giornata della Guida Turistica

di Isabella Puca

LACCO AMENO – É andata davvero alla grande la ventiseiesima giornata della guida turistica, proposta per la prima volta qui a Ischia dalla guida Ilaria Di Meglio. Dopo aver indicato la nostra isola, in modo particolare il sito archeologico di Villa Arbusto, all’ Associazione guide turistiche della Regione Campania, e averne dato notizia sui media e sui Social, l’entusiasmo della gente ha fatto il resto. In più di 40 si sono prenotati per la visita guidata, svoltasi la scorsa domenica; se la Sovrintendenza non avesse dato un limite per motivi di sicurezza, probabilmente, sarebbero stati molti di più. Tra i fruitori di questa splendida iniziativa qualche turista, famiglie e soprattutto molti giovani ischitani, ignari che la loro isola potesse offrire tanto dal punto di vista culturale. «Devo dire – ci ha raccontato Ilaria ancora entusiasta di come si è svolta la giornata – che quando ho proposto Ischia, durante il mese di febbraio, per un attimo ho avuto paura che potesse essere un flop e invece, da subito mi hanno tempestato di telefonate. Avevo un limite di 20 persone a gruppo per motivi di sicurezza e ne ho dovuti formare due, qualcuno purtroppo è rimasto fuori, ma è un bene che si faccia più attenzione. Il sito va tutelato prima di renderlo fruibile a tutti». Nell’esperienza raccontataci da Ilaria c’è il ritratto di un museo che, finalmente, funziona grazie anche al lavoro degli archeologi, tra questi la dott. Mariangela Catuogno. «C’è la sensazione che tutto funzioni un po’ meglio e il museo sembra risvegliarsi da un torpore che è durato troppo a lungo. Mi hanno accolta davvero benissimo. Hanno partecipato in tanti e, anche se si trattava di un’iniziativa gratuita, ho avuto modo di capire che a Ischia c’è qualcuno che ha fame di conoscenza e di scoprire la propria storia». Molti i giovani che sono rimasti sorpresi di quanto la nostra isola abbia da offrire a livello culturale. Qualcuno tra loro aveva già  sentito  parlare del sito archeologico di Pithecusa, ricordi sfocati di gite scolastiche quando, forse, si è ancora troppo piccoli per apprezzare ciò che abbiamo; «in molti ne avevano già sentito parlare, – ci dice ancora Ilaria – ma come un qualcosa di noioso, di lontano. Dopo la visita di domenica hanno scoperto che possono  andare in giro a testa alta per il ruolo che la nostra isola ha nella storia». Le persone che hanno accolto l’invito di Ilaria hanno capito l’importanza di far visita a un museo accompagnati da una guida turistica,  «se da un lato ero fiera di far conoscere un bene della nostra isola dall’altro lato sono contenta perché hanno apprezzato il ruolo della guida. Lì si parla di una necropoli, di oggetti lontani da noi, ma è possibile rendere l’argomento leggero facendo, ad esempio, paragoni con i nostri tempi. La guida non deve essere mai autoreferenziale, non deve fare sfoggio di ciò che sa, ma capire chi ha davanti e rendere le cose fruibili a tutti. Temevo di annoiarli con il tema archeologico e invece l’ora è volata». L’emozione accompagna sempre  chi svolge il  suo lavoro con passione e Ilaria,  guida turistica da ben 10 anni, ci ha messo sia l’una che l’altra lasciando un bellissimo ricordo in chi ha partecipato. «Quando sei nella tua città  devi fare doppiamente bene per far sì che la gente ritorni a casa con la voglia di rifare l’esperienza. Fare un lavoro con passione non significa, però,  avere un hobby. La giornata nasce proprio per far capire questo. Le guide di tutto il mondo il 21 febbraio danno la loro professione gratuitamente per far sì che al gente capisca l’importanza di questa figura fatta da chi è del mestiere e non da un abusivo». Professione delicata quella della guida turistica che occorre rispettare e preservare, a farlo devono essere soprattutto le istituzioni, i tour operator e quanti si muovono nel campo, lasciando spazio solo ai professionisti. «Ho lasciato a chi a partecipato la possibilità di trasmettere la propria e-mail per ricevere informazioni relative a giornate di questo tipo; lo hanno fatto tutti con entusiasmo. Ho capito che a Ischia c’è una base su cui poter lavorare, uno zoccolo duro di persone che hanno voglia di conoscere il proprio territorio. Pensavo che il mare potesse essere ostacolo e, invece, c’è gente che vuole andare e conoscere anche Napoli. Insomma, Ischia, c’è».

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