POLITICAPRIMO PIANO

Lacco Ameno, Zavota ai ferri corti con Giacomo Pascale

L’attuale assessore protagonista di uno scontro ad alta tensione col primo cittadino: nella stanza del “Barone” sarebbero volate parole grosse ed anche l’accusa di registrare le conversazioni. Nel mirino, secondo alcuni rumors, l’iter per le opere alla scuola Principe di Piemonte

A Lacco Ameno la festa è già finita, ammesso che fosse mai cominciata. La vittoria elettorale di Giacomo Pascale, mezza comunità in delirio, una interminabile sfilata lungo le strade del paese, brindisi, cori da stadio, ricchi premi e cotillons. Se ci pensate è ieri, e invece pare passato un secolo. La maggioranza guidata dal “Barone” è tale ormai soltanto sulla carta e il mare è davvero quanto mai agitato negli ultimi tempi, con una “spia rossa” che negli ultimi tempi non è più accesa a intermittenza ma appare fissa. E così Giacomino vive beato e sereno soltanto sui social, dove appare tranquillo, rilassato, dispensa post con pose più o meno apprezzabili e trasmette la classica sensazione del “va tutto bene madama la marchesa”. Ma in realtà la situazione è diventata davvero pesante, con l’aria che si è fatta irrespirabile. Lo confermano due distinti episodi che hanno visto Pascale entrare in rotta di collisione con l’ex vicesindaco ed attuale assessore Giovan Giuseppe Zavota, una volta alleato di ferro. Nel primo caso si sarebbe verificata soltanto una accesa discussione, il secondo invece – risalente a pochi giorni fa – avrebbe contorni davvero più preoccupanti, laddove dovessero essere confermati. Le voci provenienti dal palazzo municipale di Piazza Santa Restituta raccontano che Zavota sia entrano nella stanza del sindaco per discutere di chissà quali “massimi sistemi”. Pare che l’assessore abbia poggiato il telefono cellulare sulla scrivania e a quel punto Pascale lo avrebbe accusato di voler registrare la conversazione attraverso l’apparecchio. Un’accusa, nemmeno tanto velata, che proprio non è andata giù a Zavota che ha reagito a muso duro: sono volate parole grosse e si sarebbe anche sfiorato il contatto fisico, con alcune persone che hanno dovuto dividere i contendenti prima che la situazione degenerasse.

Parte della maggioranza però ha il dente avvelenato e nei giorni scorsi almeno un paio di esponenti politici hanno avuto un lungo incontro con il senatore Domenico De Siano: “terremoto” in vista?

Sempre alcuni rumors provenienti da Piazza Santa Restituta riferiscono che i motivi di dissidio tra Pascale e Zavota sono stati cagionati da due fatti distinti e separati. In primis pare che qualche divergenza di vedute ci sia stata relativamente ai recenti concorsi poi nel mirino anche l’iter legato alle opere da eseguire alla scuola Principe di Piemonte. Inutile dire che nella sua “crociata” contro il Barone lo stesso Giovan Giuseppe è appoggiato anche da parte della cosiddetta vecchia guardia dell’amministrazione lacchese, e questo è un dettaglio che specialmente in proiezione futura deve essere ritenuto tutt’altro che trascurabile. Ma la vera notizia dei malumori che serpeggiano all’ombra del Fungo è un’altra. Dal municipio all’albergo La Reginella la distanza è risibile, parliamo di poco più di cinquanta passi a piedi e meno di un minuto per giungere a destinazione. Ebbene, nei giorni scorsi almeno un paio di scontenti si sono recati nella struttura ricettiva ad esternare direttamente al senatore (e consigliere di minoranza, nonché candidato a sindaco alle ultime amministrative) Domenico De Siano i propri malcontenti e l’insoddisfazione verso l’operato del sindaco Giacomo Pascale. Certo, può significare tanto e magari nulla ma è un segnale che non può essere sottovalutato. Si tratta di un modo per mettere pressione sul “Barone” o di un primo (timido o meno non lo sappiamo) contatto con l’ex leader della politica locale all’ombra del Fungo? Per adesso diventa difficile dare una risposta. Anzi, una l’ha data proprio al nostro giornale Pascale, il quale la settimana scorsa in un’intervista rilasciata a Il Golfo ebbe modo – relativamente alla tenuta ed alla stabilità della maggioranza – di rilasciare una dichiarazione a dir poco sibillina che sapeva tanto di messaggio subliminale (nemmeno tanto) indirizzato ai suoi: “Ci sono confronti interni, ma ora noi abbiamo in mano una grande possibilità. Sta a noi ricambiare la fiducia, oppure rompere tutto e essere ricordati solo come una meteora”. Va bene, purché quella meteora non si trasformi in un meteorite. Intelligenti pauca…

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