CULTURA & SOCIETA'

Caccia al becco – 1°memorial “Tommaso Di Iorio”

Un’iniziativa per ricordare il caporale della ‘Ndrezzata scomparso un anno fa

DI PASQUALE BALESTRIERE

Ci sono tanti modi per ricordare una persona scomparsa. Ma questo che sto per dire ai lettori del Golfo è sicuramente singolare. Intanto va detto che l’evento vuole ricordare il caro Tommaso Di Iorio, storico caporale della ‘Ndrezzata, uomo attivo e laborioso, scherzoso e ironico; buono e disponibile. Cacciatore e cercatore di funghi, conosceva come le sue tasche tutti i boschi che circondano il massiccio dell’Epomeo, degradando verso quote più basse, dallo Jétto a Buceto, da Aito alla Falanga, da Montegatto a Cavallara, dal Liaturo a Cràteca , da Licciesi al “Mègghië Vìllë”, dalla Pera fino all’ Ulëcillë, fino a Trippodi e alle selve più basse. E anche dopo essere stato colpito da un ictus che gli aveva paralizzati braccio e gamba destri, egli continuò a vivere la stessa vita di prima, nei limiti consentitigli dalla menomazione. Tommaso non si arrese mai: certo, dovette dolorosamente rinunciare alla caccia e alla ‘Ndrezzata. Ma funghi … quanti continuò a trovarne! Fino a quel giorno disgraziato …

Per ricordare Tommaso cacciatore,il suo amico Vincenzo Satta, per i paesani Enzo, fabbro per una vita a Buonopane, ora pimpante pensionato, ha avuto un’idea singolare. Dopo aver constatato che nella frazione più alta del Comune di Barano per giovani e adulti non c’è quasi più vita sociale e i divertimenti scarseggiano (non arrivano a 20 i giocatori di bocce e solo una quindicina di persone si dedica al gioco delle carte), ha scoperto che solo a Buonopane ci sono ben sessanta cacciatori, muniti di regolare permesso. Cioè un alto numero di persone, in rapporto al totale della popolazione del borgo, pratica quest’attività. Enzo allora ha bandito la prima edizione di un concorso di caccia (gratuito), intitolato “Caccia al Becco – 1° Memorial Tommaso Di Iorio”, aperto a tutti i cacciatori regolari del paese. Il becco è naturalmente quello della beccaccia (arcèrë), la regina delle prede venatorie: quella che strappa al sonno gli appassionati, che li fa inerpicare in scure mattinate di freddo e pioggia per sentieri impervi , fino alla “posta”, cioè al luogo dell’appostamento. Il cacciatore che, per fortuna o per bravura, al termine della gara fissato al giorno 10 gennaio 2020 porterà più becchi di beccaccia, a prova del numero delle sue prede, vincerà la gara. I primi tre classificati riceveranno un trofeo da mettere in bacheca; agli altri partecipanti una medaglia-ricordo. La premiazione avverrà lo stesso 10 gennaio, ore 18.00, presso la sede della ‘Ndrezzata, in piazza Buonopane.

Per chiudere, lancio un’idea: non sarebbe opportuna una bella “Caccia al merlo”, per regolare il numero ormai veramente eccessivo di esemplari di questa specie avicola, che soprattutto in collina sta creando veri problemi ai pochi agricoltori rimasti e soprattutto a quei pochi appassionati che si sforzano di coltivare un campicello e che si vedono sottratto il frutto del proprio lavoro, oltre che da topi, ratti, lucertole e altri animali, anche e soprattutto da questi insaziabili e spietati beccatori?

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