CRONACAPRIMO PIANO

Caccia “no limits”, spari troppo vicini alle case

Non c’è pace per i residenti che vivono a ridosso dei boschi ischitani, al mattino presto spari e scariche di pallini risuonano al posto della sveglia…

Nei giorni in cui le cronache italiane riportano, come un bollettino di guerra, un numero esorbitante di feriti durante le sessioni di caccia, le proteste a Ischia per il numero di infrazioni al regolamento venatorio non si contano. Il lamento che si leva nei diversi comuni dell’isola è unanime, e viene lanciato con sempre maggiore frequenza dalle persone che vivono nelle vicinanze dei numerosi boschi isolani. Sono residenti arrabbiati e impauriti. Per loro il risveglio è traumatico. I colpi di arma da fuoco vengono esplosi a poche decine di metri dalle abitazioni e sui tetti il rumore dei pallini che rimbalzano sui tetti completa un quadro davvero inquietante.

“Sono abituato a uscire presto per andare a lavorare – ci confida uno degli abitanti del territorio a ridosso del Vatoliere a Barano – e appena uscito di casa, dopo lo scoppio del colpo mi sono ritrovato addosso un numero notevole di pallini. Non ho subito lesioni, fortunatamente la parabola discendente deve aver attutito la caduta, ma vi assicuro che non è una bella cosa sentirsi arrivare addosso tutti quei proiettili destinati ai volatili”.

“La mattina qui al Cretaio sembra di trovarsi in pinena guerra – ci confida un’altra persona che nel periodo venatorio ha rinunciato alla sveglia – ben prima dell’alba gli spari sono talmente vicini da farmi finire il cuore in gola, mi sveglio di soprassalto ogni giorno che c’è caccia e qualcuno decide di sparare molto vicino alle case”. “Non credevo che l’isola potesse trasformarsi in un Far West senza controllo”. Questo il tono generale delle persone che magari non sono nemmeno contrarie alla caccia, ma di sicuro timorose dell’uso sconsiderato delle armi da fuoco a poca distanza dalle abitazioni.

Scariche di pallettoni a ripetizioni dalle 6 del mattino rompono puntualmente il riposo di decine di famiglie che vivono a poca distanza dai polmoni verdi dell’isola. Le testimonianze di chi viene risvegliato, non solo dagli improvvisi colpi di fucile che squarciano la tranquillità del mattino, ma anche dalla pioggia di pallini che colpisce muri e finestre sono innumerevoli. Alle prime luci dell’alba persone armate alla ricerca del bottino venatorio si impegna a scaricare decine di cartucce in aria, senza rispettare però l’obbligo di tenersi debitamente a distanza dalle case. Almeno a 150 metri di distanza dalle abitazioni prevede il regolamento.

Ma c’è chi se ne infischia e spara dove crede. Persone che girano armate che hanno poco rispetto per il riposo e l’incolumità altrui, che si addentrano nei boschi, si avvicinano a breve distanza da casa e sparano, a ripetizione, magari cogliendo anche poche prede, ma di sicuro centrando in pieno, a più riprese, le case di chi ha la sfortuna di trovarsi sulla traiettoria della pessima mira di chi spara verso le case e lo fa senza rispettare il vincolo di tenersi alla larga dei centri abitati di almeno 100 metri.

Ads

Arroganza e scarso rispetto per le regole. Un atteggiamento che danneggia soprattutto chi a caccia ci va rispettando le regole, lontano dalle abitazioni e soprattutto nei giorni prestabiliti. Capita e non di rado di sentire spari anche nei giorni di silenzio venatorio, magari andando alla ricerca di volatili che il regolamento non consente di cacciare. Le stime degli effetti della caccia agli uccelli, in Italia sono impressionanti: all’incirca vengono abbattuti 17 milioni di esemplari ogni anno e almeno 5,6 milioni di uccelli sono uccisi illegalmente.

Ads

Durante la stagione venatoria 2018/19 sono state registrate 80 vittime della caccia: 21 morti e 59 feriti per la precisione. Tra i non cacciatori i morti sono stati 9, 8 addirittura le vittime in ambito extravenatorio.

Articoli Correlati

0 0 voti
Article Rating
Sottoscrivi
Notificami
guest

4 Commenti
Più vecchio
Più recente Più Votato
Inline Feedbacks
Visualizza tutti i commenti
pioli

quanti di questi morti sono stati registrati a ischia? mi piacerebbe saperlo, cosi non uscirei piu’ di casa, oppure con il corsetto antiproiettile, mamma mia che cifre riuscite a sfornare

Maria

Io analizzerei il problema all’incontrario. Chi e come hanno fatto costruire le case nei boschi?

Dany

Sappiamo benissimo che non sono i cacciatori a stare in difetti ma bensì chi a costruito le case li , nel pieno polmone verde dei boschi ,questi signori prima di parlare e lamentarsi dovrebbero stare solamente zitti per deturpazione hanno costruito case li dove ci sono sempre stati posti di caccia .Quindi prima di scrivere un articolo sui cacciatori che sparano vicino alle case facciamo un articolo sulle case abusive nate nei boschi .!

Peppe

Non c’è anno che passa che torna argomento caccia alla ribalta. È pur vero che qualche imbecille spara vicino ad un abitazione , che come i funghi è cresciuta spontanea dopo l l’ultima pioggia , chissà forse il cacciatore non l’aveva notata perché il giorno prima non c’era. Sono solo 20 venti giorni in anno di 365 mettetevi i tappi alle orecchie come facevate per il rumore assordante delle impastatrice del cemento. M

Pulsante per tornare all'inizio
4
0
Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex