«Caffè Scorretto» «Attenzione: resistete al richiamo di diventare direttori artistici»

Premessa 1. Fin quando gli ischitani non cambieranno il modo di ragionare, più simile al guardarsi l’ombelico invece di prestare attenzione a ciò che accade intorno, rigettando perfino quel che produce pubblicità negativa per l’isola – secondo la maggioranza che si ferma a leggere soltanto i titoli dei giornali –, quest’ultima non imparerà dai propri errori e non cambierà la sua prospettiva destinandoci, tutti, a seguire un percorso discendente.
Fin quando gli ischitani non cambieranno il modo di ragionare, più simile al guardarsi l’ombelico invece di prestare attenzione a ciò che accade intorno, rigettando perfino quel che produce pubblicità negativa per l’isola – secondo la maggioranza che si ferma a leggere soltanto i titoli dei giornali –, quest’ultima non imparerà dai propri errori e non cambierà la sua prospettiva destinandoci, tutti, a seguire un percorso discendente
Non c’è da meravigliarsi e non è neppure un mistero che entrati nell’autunno, ci si riscopre testimoni di questo tappeto grigio di foglie cadute che fa attrito con il Sole e le belle giornate, ma indica, al contempo, la prossimità al Natale. Le voci che i Comuni si stiano muovendo per organizzare manifestazioni natalizie diventano più insistenti.
Mentre l’’atto si fa azione con la targa rubata sulla tomba di Luchino Visconti, Forio sarebbe in testa con quasi 500 mila € da investire in manifestazioni in programma per dicembre. In questo percorso di eventi a ostacoli è facile imbattersi in una nuova figura mitologica che però è trasversale a tutte e sei le Amministrazioni. Per metà amministratore, appunto, mentre l’altra è rappresentata dalla funzione di Direttore artistico e responsabile di manifestazioni, si fa largo solitario tra le pieghe dei Comuni e nelle strade. Forse è il caso di ricordare, ancora una volta ai nostri innesti politici, che la professione di “art Director” non dovrebbe essere ricoperta in modo occulto o di fatto, dal politico di turno qualunque sia il suo ruolo. Men che meno dovrebbe riguardare il Sindaco di un’amministrazione il cui compito, dovrebbe esser chiaro, è altro.
Le voci che i Comuni si stiano muovendo per organizzare manifestazioni natalizie diventano più insistenti. Mentre l’’atto si fa azione con la targa rubata sulla tomba di Luchino Visconti, Forio sarebbe in testa con quasi 500 mila € da investire in manifestazioni in programma per dicembre. In questo percorso di eventi a ostacoli è facile imbattersi in una nuova figura mitologica che però è trasversale a tutte e sei le Amministrazioni. Per metà amministratore, appunto, mentre l’altra è rappresentata dalla funzione di Direttore artistico e responsabile di manifestazioni, si fa largo tra le pieghe dei Comuni e nelle strade
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Chi svolge la professione di direttore artistico lo fa vivendo di esperienza, qualifiche e competenze ed è in conformità a queste caratteristiche che non solo è capace di conseguire situazioni rappresentando una visione d’insieme in un percorso organico ma addirittura diviene il mezzo per arrivare a uno o più scopi distanziandosi dalla certezza che per favorire la buona riuscita – negli eventi – l’unico modo è spendere cifre enormi e soldi pubblici.
L’Assessore o comunque l’elemento con deleghe specifiche al turismo o alla cultura, in definitiva dovrebbe limitarsi a essere il punto di riferimento dell’art Director, non sostituirvisi. Le manie di protagonismo andrebbero ridimensionate, specie quando l’amministratore usa il tempo per chiamare le agenzie alla ricerca di artisti da esibire come trofei “politici”, rendendo palese così la stessa angoscia esistenziale di un diciottenne che tenta di conquistare il foglio rosa. È noto che (anche) i sindaci in passato non poche volte hanno attestato di essere esperti di turismo, di esempi ne è piena la cronaca isolana. Oggi a questa capacità di proiettarsi su più livelli si sommano figure nuove e favolose, metà amministratore e per l’altra parte “direttore di eventi”. Sono ancora tanti a non aver perso le buone abitudini tossiche seguendo i corsi sul campo per diventare esseri ibridi, tra la politica e l’organizzazione di eventi, cosa che stabilisce il metro di valutazione disfunzionale di chi al posto di governare, parlare di quel che non funziona o di come e che cosa bisogna fare per migliorarlo mediante una scaletta di interventi, segue un percorso alternativo per non perdere la visibilità acquisita.
Le manie di protagonismo andrebbero ridimensionate, specie quando l’amministratore usa il tempo per chiamare le agenzie alla ricerca di artisti da esibire come trofei “politici”, rendendo palese così la stessa angoscia esistenziale di un diciottenne che tenta di conquistare il foglio rosa
Premessa 2. «Attenzione» ci vorrebbe in chi –dice di essere e – fa l’amministratore. Se da un lato la categoria è diventata parte dell’arredo isolano dall’altro non è detto che dobbiamo tenercelo per forza. Il richiamo all’attenzione serve agli amministratori e a noi per evitare di passare come parte del gregge. È vero, come ha più volte rilevato il collega Raffaele Mirelli, parliamo delle stesse cose. Il traffico, i rifiuti e l’immondizia, il trasporto pubblico, continuano a rimanere lettere dall’oltre tomba. Alla fine rischiano di venire a noia e divenire parte del già visto. Il fatto è che ci si trova di fronte a queste grandi impotenze di amministratori – che di sé hanno una percezione positiva, magari per il fatto di essere stati eletti o per essersi distinti nel ruolo ibrido del direttore artistico, senza però aver fatto per il momento niente di straordinario- e nessuno tra loro che sia in grado di produrre una lista d’interventi e di politica economica locale, eventi di Natale a parte.
Pagina Fb Caffè Scorretto di Graziano Petrucci