Caffè Scorretto Capri e i cavoli (a merenda)

L’isola di Capri non si accontenta di panorami da cartolina e spritz con vista Faraglioni. No, Capri pianifica. Capri organizza. Capri, persino, ascolta. Il 9 ottobre scorso — con la puntualità di un cronometro svizzero — il Comune di Anacapri ha affidato alla LUISS Business School un incarico da 51 mila euro su base triennale (escluso IVA, naturalmente: la cultura costa, ma mica si regala).
Il progetto durerà tre anni e analizzerà con piglio accademico le dinamiche del turismo sull’isola. Tradotto in italiano corrente: contare i turisti, capire chi sono, da dove vengono, cosa vogliono e — soprattutto — come gestirli senza farli scappare via spaventati dalle code ai traghetti o dai taxi dorati. Il tutto nasce da un protocollo d’intesa firmato nell’agosto 2025 dai Comuni di Capri e Anacapri, che — con la compostezza di due nobildonne al tè delle cinque — hanno deciso di convocare niente meno che gli “Stati Generali del Turismo”. In campo, oltre ai sindaci, anche la locale Federalberghi e le associazioni di categoria. Obiettivo: “velocizzare”. Che, detto da un’amministrazione pubblica italiana, è già un miracolo linguistico.
L’isola di Capri non si accontenta di panorami da cartolina e spritz con vista Faraglioni. No, Capri pianifica. Capri organizza. Capri, persino, ascolta. Il 9 ottobre scorso — con la puntualità di un cronometro svizzero — il Comune di Anacapri ha affidato alla LUISS Business School un incarico da 51 mila euro su base triennale (escluso IVA, naturalmente: la cultura costa, ma mica si regala)
Sul tavolo c’è tutto: trasporti marittimi e terrestri, tutela ambientale, offerta culturale di livello internazionale, eventi “per tutti ma coerenti” — formula magica che in genere significa: “cerchiamo di non scontentare nessuno”.
Ci saranno pure servizi sanitari, sicurezza, informazione, legalità e decoro. Tutto incastonato in una futura Destination Management Organizzation (DMO), ossia un organismo di gestione turistica che suona molto inglese e quindi, come minimo, fa scena. Insomma: Capri si prepara a trattare i suoi turisti come ospiti illustri. E, mentre sull’isola si vogliono contare arrivi, pernottamenti e taxi, si promette anche di ascoltare le “forze economiche e sociali”. Un gesto quasi rivoluzionario, se pensiamo che altrove — e qui il pensiero vola leggero verso Ischia — la parola “ascolto” suona ancora come un fastidio alle orecchie di chi amministra.
Obiettivo: “velocizzare”. Che, detto da un’amministrazione pubblica italiana, è già un miracolo linguistico. Sul tavolo c’è tutto: trasporti marittimi e terrestri, tutela ambientale, offerta culturale di livello internazionale, eventi “per tutti ma coerenti” — formula magica che in genere significa: “cerchiamo di non scontentare nessuno”. Ci saranno pure servizi sanitari, sicurezza, informazione, legalità e decoro. Tutto incastonato in una futura Destination Management Organizzation
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A Ischia, infatti, abbiamo 650 milioni di euro di fondi per lo sviluppo che potrebbero arrivare dal Patto per lo Sviluppo (che teorizzò e realizzò Mimmo Barra).
E con quei soldi si sarebbero potuti fare progetti simili. Ma da noi, più che Stati Generali, abbondano le figure barbine, con la stessa naturalezza con cui i limoni crescono nei giardini. Sia chiaro: nessuno ce l’ha con i sindaci di Capri e Anacapri. Anzi, complimenti. Hanno messo sul piatto caviale e turismo strategico, mentre noi, sull’altra isola, siamo ancora al mercato degli ortaggi a scegliere quali cavoli raccontare ai cittadini e a quali, invece, evitare di rispondere..Capri vola alto. Ischia, per ora, resta tra i cavoli. A merenda.
A Ischia, infatti, abbiamo 650 milioni di euro di fondi per lo sviluppo che potrebbero arrivare dal Patto per lo Sviluppo (che teorizzò e realizzò Mimmo Barra). E con quei soldi si sarebbero potuti fare progetti simili. Ma da noi, più che Stati Generali, abbondano le figure barbine, con la stessa naturalezza con cui i limoni crescono nei giardini.
PAGINA FB”CAFFÈ SCORRETTO DI GRAZIANO PETRUCCI”



