LE OPINIONI

«Caffè Scorretto» «Dai Monti a valle»

Oggi con una spiccata propensione alla riflessione vogliamo dedicare spazio a un pensiero, non ancora sondato da molti e neanche ben compreso da tanti. Essere “critici” verso una certa politica “locale” che nel tempo ha assunto il sapore della religione dogmatica, la quale professa attraverso atti, omissioni e a volte con intimidazioni la mancanza di unione tra amministrazioni, non significa essere anti ischitano e neanche anti politico. Nemmeno indica che si è contro un “sindaco” o quel “comune” o la sua amministrazione. Niente di personale, insomma. Significa al contrario stare dalla parte di chi vuole, desidera e cerca trasparenza e stimolare un modo differente di difendere gli interessi della collettività. Cominciando da quella che si rappresenta.

Essere “critici” verso una certa politica “locale” che nel tempo ha assunto il sapore della religione dogmatica, la quale professa attraverso atti, omissioni e a volte con intimidazioni la mancanza di unione tra amministrazioni, non significa essere anti ischitano e neanche anti politico. Nemmeno indica che si è contro un “sindaco” o quel “comune” o la sua amministrazione. Niente di personale, insomma

L’opposto della condotta praticata finora che negli ultimi anni si è cristallizzata su un proprio modello di business “localizzato”. Che se diventa individuale, egoistico e accentratore, quasi per nulla efficiente e ancora meno efficace (tranne che per se stessi e per eventuali rendite di posizione) è in grado di generare danni permanenti. Che usa con superficialità le parole, tanto il giorno dopo non se ne ricorderà più nessuno. In grado di scegliere l’indifferenza come arma impropria per sfuggire – alle domande e – agli interessi che essa stessa dovrebbe perseguire a favore dell’isola e dei suoi abitanti. È stato curioso leggere delle dimissioni di Nicola Monti dalla carica di assessore nel Comune di Forio.


Nicola Monti, ex Assessore del Comune di Forio

Non abbiamo gioito per le sue ammissioni a tratti amare. Neppure per i motivi che gli hanno fatto decidere di lasciare quello che per lui, molto probabilmente, era divenuto un correre dietro al suo ruolo invece che un tentativo di anticiparlo. Pur non volendole analizzare, la sua scelta forse è stata dettata da un milione di ragioni che nel proprio universo personale gli hanno creato frizioni – come ha detto, più personali che politiche – e smosso riflessioni. È stato bello leggere, quasi alla fine dell’intervista in cui ha spiegato all’incirca le cause del dietro frónt, che «a Ischia manca un’idea di gestione unitaria del territorio. Manca coordinamento», riferendosi ai rapporti con le altre amministrazioni. Applausi. E poi ha aggiunto «tutti parlano di Comune Unico ma forse è il momento di spostare l’attenzione verso un progetto realistico come quello dell’Unione dei Comuni». Qui battiamo le mani con fragore e ridiamo. È stata una sorpresa scoprire che fu uno dei fondatori dell’associazione che promuove la cultura del Comune Unico. Su ciò ha affermato che «il progetto è ancora valido ma non può essere imposto a una popolazione che non è pronta. Serve accompagnarla con gradualità e l’Unione dei Comuni potrebbe essere il primo passo».

È stato curioso leggere delle dimissioni di Nicola Monti dalla carica di assessore nel Comune di Forio. Non abbiamo gioito per le sue ammissioni a tratti amare. Neppure per i motivi che gli hanno fatto decidere di lasciare quello che per lui, molto probabilmente, era divenuto un correre dietro al suo ruolo invece che un tentativo di anticiparlo. Pur non volendole analizzare, la sua scelta forse è stata dettata da un milione di ragioni che nel proprio universo personale gli hanno creato frizioni – come ha detto, più personali che politiche – e smosso riflessioni

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Se ciò si legge nella considerazione che lui stesso ammette di rapporti poco proficui tra i sei enti, addirittura percependo da parte di alcuni paura e chiusura, specie su certi temi, è chiaro che l’entusiasmo nel cooperare “insieme” non può che venir meno. Continuiamo a ridere su questa sua ultima illuminazione. Forse ci ripetiamo. Ci preme rammentare all’ormai ex assessore che un Comune Unico già esiste. Anzi, è sempre esistito anche se confinato nello spazio circoscritto di un Comune. Sembra un paradosso. Diventa meno stravagante se si guarda in particolare agli scambi osmotici di personale che emigra dal proprio per approdare sulle sponde dei quadri dirigenti di qualche altro, in un traffico di favori come fossero figurine senza soluzione di continuità. Che proprio Forio è capofila di quel Patto per lo Sviluppo di Ischia, (nella sua interezza), che ha promosso, dal 2015 con Mimmo Barra che ne fu l’ideatore quando ricopriva il ruolo di Commissario dell’Azienda di Cura e Soggiorno, la possibilità per le amministrazioni di accedere ai Fondi Strutturali della Campania. Somme che sono ancora lì, in attesa di qualcuno disposto a coglierne e promuovere tanto le occasioni di lavoro unitario tra enti creando in maniera organica infrastrutture, quanto le collaborazioni su trasporto pubblico e mobilità, diritto alla salute come il recupero dei borghi storici, sostegno ai lavoratori e alle imprese come al comparto turistico. Che tutti gli enti comunali hanno sempre speso “parole” a favore di tale intesa, senza mai, però, dar seguito ad azioni concrete in grado di “accompagnare” la popolazione per renderla partecipe pure in senso pedagogico. Che nel documento c’era – c’è – la possibilità di costituire un tavolo di coordinamento, in cui ogni Comune avrebbe potuto produrre le proprie richieste nell’attenta valutazione che Ischia, con la forbice di finanziamenti tra i 250 e i 350 milioni di euro – escluso quelli del PNRR che ne avrebbero integrato le somme – da almeno dieci anni sarebbe potuta diventare una “piccola” Abu Dhabi del Golfo di Napoli e del Mediterraneo. Che, all’indomani del referendum sul Comune Unico – ben 14 anni fa – l’allora sindaco Regine si dichiarò favorevole all’unione dei servizi tra enti, ammettendo che quella sarebbe stata una propulsione da seguire e coltivare. Dal 2011 non è cambiato nulla.

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Ci preme rammentare all’ormai ex assessore che un Comune Unico già esiste. Che proprio Forio è capofila di quel Patto per lo Sviluppo di Ischia, (nella sua interezza), che ha promosso, dal 2015 con Mimmo Barra che ne fu l’ideatore quando ricopriva il ruolo di Commissario dell’Azienda di Cura e Soggiorno, la possibilità per le amministrazioni di accedere ai Fondi Strutturali per 350 milioni di euro

In mezzo c’è stata la firma a sei di un protocollo d’intesa e una delibera del Comune di Forio che l’ha accolto, di cui presumiamo l’ex assessore sia a conoscenza. Da ogni parte politica “localizzata”, però, sono sempre mancati comportamenti a tutela dell’alto interesse collettivo di Ischia. A occuparne la vetta, movimenti sottotraccia per difendere l’uovo di singoli interessi. In 14 anni nemmeno da chi nelle amministrazioni si è dichiarato a unire i servizi, ci sono stati dibattiti pubblici per aumentare l’attenzione su un tema importante per la politica locale, che non ha mai portato il tenore delle discussioni su come coadiuvare i servizi per collocarli sulla vetta delle priorità. Cosa che, di fatto, il Patto Strategico avrebbe realizzato (e perché no, avrebbe potuto prendere anche gli applausi) se ci fosse stata uno stimolo reale verso – almeno – un’embrionale unità. Non ci resta che prenderne atto, far fagotto e scendere a valle auspicando tempi e consapevolezze migliori.Pagina Fb Caffè Scorretto di Graziano Petrucci

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