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“Caso Manzoni”, la protesta del “Mennella” arriva in Municipio

Gianluca Castagna | Casamicciola T. – Fumata grigia, si direbbe, per quella che – al momento – è la scuola più contesa dell’isola: il plesso “Manzoni” a Casamicciola. Oggetto di una disputa, dai toni anche molto accesi, che oppone l’Istituto di Istruzione Superiore “C. Mennella” (alla ricerca perenne di una sede stabile e definitiva per circa 700 studenti) e l’Istituto Comprensivo “E. Ibsen”, o meglio alcune classi che attendono di rientrare nella sede del Viale Paradisiello, oggetto di un recente ammodernamento ed efficientamento energetico dai costi affatto trascurabili (fondi europei per 1,5 milioni).
Foto secondariaMattinata di protesta (assai civile, va detto) ieri al comune dei Casamicciola, dove una folta rappresentanza dell’intera comunità scolastica del “C. Mennella”, composta da decine di alunni, docenti e genitori, si è radunata per incontrare il sindaco della cittadina termale Giovan Battista Castagna e rivendicare ufficialmente almeno la possibilità che venga presa in seria considerazione l’offerta – pare non ancora definitiva – della Citta Metropolitana di fittare il plesso del Manzoni e destinarlo così alla scuola del Nautico, del Turismo, della Manutenzione e Assistenza Tecnica. Uno spazio di formazione non esattamente trascurabile, data la natura e la vocazione economica del territorio, e oggi ancora smembrato in mille sedi provvisorie, obsolete, inadatte. Quasi tutte col fitto scaduto.
Come da copione, genitori e docenti dell’Ibsen hanno fatto fuoco e fiamme. «Quella scuola spetta a noi» replicano, «Il sindaco non doveva nemmeno pensare a una soluzione del genere». Una polemica che dai social è finita anche in Municipio, durante un consiglio comunale infuocato e terminato all’alba.

Insomma, il “caso Manzoni”è l’ennesima dimostrazione che continuiamo ad avere un patrimonio immobiliare scolastico insufficiente, afflitto da evidenti problematiche strutturali e poco sicuro. Certo non il “teatro” migliore per formare le nuove generazioni. La battaglia degli studenti del “Mennella” è una battaglia di civiltà per la difesa e la tutela della scuola pubblica come luogo di formazione della personalità umana e del diritto degli allievi a vedersi riconosciute le giuste attenzioni da parte delle Istituzioni. I ragazzi sono il nostro futuro e abbiamo il dovere, oggi più che mai, di farli sentire parte della comunità; devono sentirsi ascoltati e tutelati ed è per questo che hanno deciso di incontrare il sindaco Castagna. Per conoscere le reali intenzioni di un’amministrazione nei confronti di una questione spinosa a cui è chiamata istituzionalmente a trovare una soluzione. E a prendersene la responsabilità. Qualunque sia la decisione che adotterà.
Le rivendicazioni degli studenti al sindaco Castagna (foto 3)«Adesso abbiamo deciso di scendere in campo» hanno scritto e ribadito davanti al sindaco Castagna gli allievi del “C.Mennella”. «L’Istituto rappresenta per noi che oggi lo frequentiamo, così come è stato per Lei in passato e per tanti professionisti che da noi si sono diplomati, e così come sarà in futuro anche per tanti bambini di Casamicciola e dell’isola, una delle poche opportunità di migliorare la condizione economica e sociale delle nostre famiglie e quindi di migliorare la nostra comunità. Una classe politica che si rispetti già da anni ci avrebbe garantito di studiare in un ambiente dignitoso e quindi già da anni avrebbe assicurato alla comunità l’aumento dei diplomati nautici, tecnico turistici e professionali che avrebbero di sicuro permesso una migliore condizione di benessere e ricchezza della comunità».
«In questi anni – ha continuato lo studente Giuseppe Vitale, facendosi portavoce del suoi compagni nell’incontro con il sindaco – noi allievi, e altri prima di noi, abbiamo lottato per avere una scuola. Oggi Lei ha dato speranze alle nostre richieste, la speranza che la nostra comunità trovi una sistemazione degna al nostro Istituto, la speranza che a noi studenti qualcuno dica finalmente che meritiamo una scuola degna di questo nome. Abbiamo saputo della possibilità che la Provincia fitti il plesso del Manzoni per destinarlo all’Istituto Mennella, abbiamo letto della disponibilità del Comune di fittare tale plesso, abbiamo purtroppo assistito anche a polemiche e chiacchiere, adesso è ora di scendere in campo. Se, come sembra, c’è la possibilità di sistemare degnamente le classi elementari dell’Ibsen che si trovavano al Manzoni prima dei lavori, e se Lei e la sua amministrazione riterrà valida l’ulteriore offerta della Città metropolitana, nessuno potrà mai opporsi a questa operazione. In questa battaglia noi ci saremo, e siamo sicuri che insieme a noi ci sarà anche Lei, come ci saranno i nostri genitori, i nostri professori e chiunque abbia a cuore le sorti dell’ Istituto Cristofaro Mennella».

Foto 4Tutto risolto? Affatto. La disponibilità del sindaco a valutare attentamente l’offerta della Provincia è condizionata da tanti paletti che riducono le speranze del Mennella a un lumicino. La proposta economica è troppo bassa, la questione Ibsen fin troppo fumosa per non evidenziare un attendismo da palude stagna che non vuole scontentare nessuno (le contrattazioni con la Curia per fittare uno stabile alla Sentinella da destinare alle classi dell’Ibsen va avanti con lentezza pachidermica), il plesso del Manzoni è divenuto terreno di scontro anche politico.
«Sono razionale – afferma Giovan Battista Castagna nell’incontro con i rappresentanti del “C.Mennella” – quindi voglio essere chiaro: quando arriverà la famosa offerta della Provincia, vedremo se avrà i requisiti della convenienza per la nostra comunità. Solo allora faremo il passo successivo: capire se le problematiche avanzate dalle mamme dei bambini che vorrebbero tornare al Manzoni sono risolvibili con soluzioni alternative. I margini di contrattazione con la Provincia esistono, ma contano fino a un certo punto: se non si superano le criticità ora esistenti per le classi del Manzoni, non c’è offerta economica che tenga. Non potrò accettarla». «Intendiamoci – continua il sindaco – come voi sapete, sono molto legato al Nautico non solo perché è la scuola che ho frequentato e dove insegno. E’ una realtà importante, che fornisce prospettive certe ai nostri ragazzi, non stiamo parlando di un Istituto di serie B. Lo dico perché se tutta l’operazione non dovesse andare in porto, la Città Metropolitana non potrà fare spallucce».

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Magra consolazione per una comunità scolastica “apolide” alla continua, faticosa ricerca di una casa.
«Non vogliamo togliere la scuola a nessuno, non siamo qui per questo – ricordano le Prof.sse Giusy Trofa e Assunta Barbieri, le più ferme (e combattive) nel rivendicare il diritto allo studio per gli allievi del Mennella – In uno Stato civile e di diritto, oggi non saremmo dovuti venire qui, al municipio di Casamicciola, per chiedere che il diritto allo studio venga garantito. Chi è tenuto a farlo deve prendersene carico, deve cioè assicurare, con decisioni di buon governo, che tutti gli studenti, ribadiamo tutti, non solo una parte, possano studiare in maniera dignitosa e in spazi adeguati. Sono 40 anni che tutte le amministrazioni isolane, di ogni colore politico, ignorano questo Istituto, un realtà scolastica fondamentale per il territorio».
«Guardi – precisa la Barbieri – io capisco il legame affettivo che esiste verso il plesso di Viale Paradisiello. Quella scuola è stata da sempre una scuola elementare, io stessa l’ho frequentata da bambina, ma i tempi cambiamo, il calo demografico è evidente, parliamo di un edificio tanto grande da permettere a tutti di avere una sede dignitosa. L’amministrazione sta cercando soluzioni alternative per liberare altri spazi; perché – ci tengo a ricordarlo – l’Istituto comprensivo di Casamicciola non è solo l’Ibsen. C’è il plesso A. De Gasperi a Perrone, la scuola alle rampe del Paradisiello, si sta provando con una soluzione alla Sentinella, non capisco tutto questo livore da parte delle mamme dei bambini che dovrebbero rientrare al Manzoni. Se affermano che le loro aule, al momento, non sono adeguate a soddisfare l’attività didattica dei loro figli venissero vedere i nostri spazi, le nostre aule, e con quanta dignità pazienza e serietà i nostri allievi studiano. Nessuno di loro svolge i doppi turni, come siamo stati costretti noi per troppo tempo. Sono state fatte delle dichiarazioni pesanti – conclude la Barbieri – al limite della calunnia, nei confronti di docenti e studenti del Mennella. Menzogne usate quando non si hanno argomenti. Sono contenta che nessuno della nostra scuola abbia risposto a provocazioni di questo livello, perché siamo professionisti e ci confrontiamo da professionisti. Quello che mi inorgoglisce di più è la maturità che gli allievi della nostra scuola hanno dimostrato anche di fronte a vere e proprie offese. A questi genitori che si sono espressi con tanta superficialità dico semplicemente di imparare dai nostri studenti».

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