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L’sos di Goffredo: «Troppi incidenti, fermiamo questo bagno di sangue»

«La situazione stradale isolana è di una gravità estrema. Bisognerebbe creare una cultura della sicurezza stradale partendo dalla consapevolezza dell’importanza politica della questione»

Stagione estiva sull’isola non significa solo turismo, ma anche incremento di incidenti stradali. Troppe volte anche mortali. L’allarme arriva da Mario Goffredo, attivista di Ischia forum e legale dei familiari delle vittime di incidenti stradali, nonché componente del comitato “La strada del buonsenso”. «Dal 2007 l’isola di Ischia ha dovuto piangere ben oltre 20 morti sulle strade. Una strage insostenibile a cui bisogna porre un freno», dice Goffredo che punta i riflettori anche su un altro punto della questione. «Sempre più spesso ci sono alla guida persone che risultano positive all’alcol test ed ai cannabinoidi. Un fenomeno davvero deprecabile», incalza. «Sull’isola c’è un problema di parco auto enorme. Sono davvero troppe le auto che circolano nei nostri paesi che rendono sempre più complicata la questione legata alla mobilità».

«La situazione stradale isolana è di una gravità estrema. Bisognerebbe creare una cultura della sicurezza stradale partendo dalla consapevolezza dell’importanza politica della questione. Bisogna investire le forze civiche, politiche e le Forze dell’ordine. Non bastano i posti di blocco di routine. Sono necessari più controlli per rendere chiaro un messaggio a tutti: le strade dell’isola non sono terra di nessuno». Lo scorso anno, prima della pandemia, Il Comitato ‘La strada del buonsenso’ chiese al vicequestore della Polizia di istituire un nucleo di Polizia stradale che anche la presenza di polizia su due ruote possa effettuare più controlli. «I controlli sono necessari. I posti di blocco hanno una valenza ed efficacia in determinati casi specifici come guida in strato di ebrezza o eccesso di velocità. Ma da soli non bastano». E spiega: «Sulla nostra isola sono necessari anche altri tipi di interventi legati alla prevenzione degli incidenti». Troppo spesso, di fatti, le strade dell’isola diventano simili ad autodromi dove il rispetto del limite di velocità diventa un optional. «Bisogna muoversi», è il monito di Mario Goffredo che spiega: «L’automobile è un’arma che deve essere usata con criterio e con moderazione anche considerando che sull’isola ci sono più veicoli che abitanti. Non dimentichiamo, infatti, che in estate, specialmente nei mesi di luglio ed agosto, arrivano sull’isola anche 130mila auto. Si crea, così, un collasso che, al di là, dei numeri è percepibile facilmente. Anche per questo la sicurezza stradale deve essere un tema da affrontare adesso. Non possiamo più rimandarlo. Siamo davanti ad un’emergenza improcrastinabile». La repressione ed i controlli, però, da soli non bastano. «La cultura non è semplice da fare. Parlare di adeguata segnalazione e dissuasione di infrazioni alla guida è un modo per fare cultura e educazione stradale. Accanto ai controlli ed ai dissuasori bisogna tornare a parlare di educazione stradale nelle case e nelle scuole. Solo così potremo affrontare realmente il problema della sicurezza stradale sull’isola», ha assicurato Goffredo.

Il tema della sicurezza stradale passa anche per la mobilità. «Bisogna ridurre il numero di veicoli circolanti sull’isola. Abbiamo un’auto immatricolata per ogni abitante. Sono oggettivamente troppe. Attraverso la creazione di un trasporto pubblico efficiente che consente uno spostamento comodo per tutti e la pedonalizzazione di centri abitati per creare delle ‘zone franche’ lontano dal traffico, potrebbero rappresentare un buon punto di partenza». «Anche perché – assicura Goffredo – la vivibilità aumeterebbe con la diminuzione del traffico. Ovviamente il diritto alla mobilità dei cittadini non va messo in discussione perché tutti devono avere la possibilità di raggiungere ogni punto dell’isola. Nel contempo dobbiamo curare una malattia tutta isolana: la dipendenza dalle auto».

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npar

vogliamo dirci la verità? le forze dell’ordine – a Ischia numerosissime – non hanno la voglia, o la capacità, di contrastare e reprimere il fenomeno della guida pericolosa. Eppure basterebbero 10 multe, o sequestri di supermoto da 300 km/ora per far passare la voglia a un manipolo di imbecilli di mettere a repentaglio la vita della gente

Beta

È pazzesco il traffico su quest’isola!
Oltre alla velocità ed alla guida in stato di ebbrezza, anche tutti gli altri “normali”, usano l’auto per ogni minimo spostamento, manco fossero impediti a camminare. Per giunta sono molto indisciplinati, non rispettano il codice della strada e fermano ovunque si trovano la loro auto-protesi…
Dovrebbero essere puniti alla terza effrazione, con un ripasso di scuola guida obbligatorio!

Gio

La maleducazione dell’ischitano al volante è sotto gli occhi di tutti da decenni: il menefreghismo, la mancanza di rispetto per pedoni, i sorpassi arroganti, la fretta perenne di dover raggiungere qualsiasi destinazione, il dover raggiungere in auto qualsiasi ultima (rara) area verde rimasta sull’isola perché magari con insolenza si è costruiti la baracca abusiva anche lì, il dover stare sempre al telefono per comunicazioni di importanza vitale… Ischia… davvero, mi fai paura! Perchè dovrei venire in vacanza a Ischia se mi viene negato il diritto di camminare a piedi, di fare una passeggiata tranquilla, perché mancano marciapiedi sicuri, perché attraversare su strisce pedonali sbiadite è sempre un rischio, perché da automobilisti si resta puntualmente imbottigliati per ore in code strombazzanti di auto… sì perché dovrei venire a “rilassarmi” a Ischia? C’è tanta ipocrisia in giro, vanno insegnati l’educazione stradale, il rispetto per gli altri, il rispetto per la vostra terra, la vostra isola.

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