LE OPINIONI

«Caffè Scorretto» «I malati oncologici e quelli che se ne fregano»

Nonostante le ombre sulle condotte “saltate” a causa della pioggia di questi ultimi giorni, tanto da permetterci l’annuale uscita in canoa lungo le strade allagate di Lacco Ameno, immagini “finite” poi sui media nazionali, un quesito che nessuno o quasi si è posto riguarda il come sono stati spesi i soldi per queste opere stradali e fognarie che in molti casi sono state ampiamente precedute da dichiarazioni clamorose. Cioè se i lavori sono stati realizzati ad opera d’arte, come mai laghi, stagni, fiumi, negli ultimi giorni hanno ridisegnato le strade dell’isola d’Ischia mettendoci di fronte all’evidenza che qualcosa, forse più di qualcosa, è andato storto? Domande, certo. Riflessioni forse inutili che si sciolgono dinanzi all’evidenza portando via anche gli annunci faraonici di molte amministrazioni che, finalmente, avrebbero lavorato per eliminare i disagi alla popolazione. Il risultato appare scontato.

Silvio Carcaterra

Chiunque volesse rimettere mano a “condotte” e strade potrà farlo solo con fondi idonei per realizzare progetti da milioni o centinaia di migliaia d’euro anticipandoli – di nuovo – col suono delle fanfare per gettarli poi in pasto all’ansia e alla voglia della di risolvere quel che sembra un problema comune a tutte le ere politiche che negli anni hanno interessato la classe amministrativa isolana. Alle tubature, alle fogne e ai tombini che esplodono non potevano mancare i commenti negativi sul web a far da corredo a una situazione che potrebbe ripetersi a parità di condizioni in questo lungo, freddo inverno che ci attende. Ferma restando, però, la solerzia dei commentatori seriali, attentissimi quando in gioco c’è una questione che li tocca da vicino, il punto è un altro. Il nodo, se così si può definire, riguarda l’uso della “tecnologia” per sostituire la mancanza di presenza civica e comprende pure l’assenza d’indignazione davanti a problemi che sulla stampa locale, pur riguardando la nostra società nel suo insieme, passano in secondo piano. Non c’è stato nessuno finora in grado di armarsi di “canoa”, si fa per dire, col fine di sollecitare immagini suggestive capaci di ritrarre la mancanza di sensibilità amministrativa nei confronti dei malati di tumore e associazioni come quella vice presieduta da Silvio Carcaterra che si occupano di supportarli, talvolta sostituendosi a proprie spese all’attività di una Sanità talvolta frammentata talaltra sommersa dalla burocrazia. Non si tratta di reclamare una vuota resistenza ma di sollecitarne una piena e di segnalare il dramma di tante persone costrette a recarsi in terraferma per sottoporsi alle cure necessarie. Pensate al “viaggio”, già di per sé doloroso, che i malati devono affrontare in condizioni estreme, magari con i traghetti che non partono a causa del mare mosso.

Enzo Ferrandino

Oppure immaginate lo sforzo economico che sostengono quando, per spostarsi, alcuni imbarcano l’auto come ad esempio accade a chi da Procida deve recarsi in ospedale a Lacco Ameno. Si, con l’auto dopo aver pagato il biglietto a proprie spese, perché manca un servizio “navetta” sull’isola d’Ischia in grado di accompagnare il malato alla sede della sua cura “quotidiana”. Ai silenzi da parte della politica incapace di segnalare e, per quanto possibile, risolvere i disagi sanitari, tanto è che non si è visto o letto ancora nessuno esprimersi a favore dei malati oncologici, si affiancano quelli della società ischitana. Fatte alcune eccezioni pare più impegnata in altro che non a sostenere la pretesa di una Sanità in grado di essere solidale con chi lotta per la vita. Un concetto, questo del silenzio diffuso, che non è nuovo ma che al contrario esplode, come un tombino, sotto la pressione della pioggia d’indifferenza che, ahinoi, ci segue dodici mesi l’anno. Nel frattempo il vice presidente dell’associazione A.P.O. ha pensato di lanciare un progetto, distribuendo salvadanai tra attività ed esercizi commerciali dell’isola per stimolare una raccolta fondi da destinare alla compensazione delle spese che i malati oncologici sono costretti a sostenere e per le quali non è previsto alcun rimborso.
Pagina Fb Caffè Scorretto di Graziano Petrucci

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