LE OPINIONI

«Caffè Scorretto» «I Power Rangers»

Sono loro. Umani in grado di trasformarsi, da una forma priva di poteri, in guerrieri amministrativi. Capaci di dotarsi di superpoteri semplicemente indossando la fascia da sindaco che si adatta come un guanto, e guai a metterla in discussione. Sono in grado di combattere le storture in ogni pezzetto della rete che governano e dalla quale traggono forza e potere. Il loro tempismo perfetto incita il proprio tifo di sostenitori, teenager di tutte le età, e gli consente di non perdere il posto sul piedistallo.

Quando ciò accade passa in secondo piano, perciò, l’assenza di collegamento, che alcuni mostrano più di altri, e senza rendersene conto, nello scollamento tra forma e sostanza amministrativa. In compenso si esibiscono al pubblico, magari per operare in squadra – da sei –, per il marketing e del turismo di cui sanno poco o nulla sotto l’egida dell’ordinanza che mette al bando la plastica con il plauso della stampa. Nessuno si permette di criticare il lavoro di questi super eroi, ci mancherebbe. Tuttavia se non c’è chi estende il discorso in modo da arrivare, così, ai temi sensibili – quelli specifici di natura economica, e in ottica di visione strategica – cui qualcuno avrebbe dovuto iniziare ad accennare, allora c’è un problema. Se poi non ne parla neppure la stampa locale, la questione s’ingigantisce in modo esponenziale e diventa seria. Non si affrontano, per esempio, gli effetti che può avere – ed ha! – un atto amministrativo sulla vita delle persone ovvero quali effetti certe azioni hanno sulle attività commerciali. Attraverso un atto amministrativo, dunque, s’incide sulla vita dei cittadini: direttamente o in forma mediata. Per fare un rapido esempio: da domani cambierà la raccolta dei rifiuti.

Da quella tradizionale e differenziata di oggi, che conosciamo nelle sue carenze, grazie alla collaborazione univoca tra le sei amministrazioni si passerà alla raccolta collettiva, uniforme, su tutta l’isola dando la possibilità a tutti di pagare in base a quanto produce ogni famiglia e non più sui metri quadrati dell’abitazione. E ciò sarà realizzato con un atto amministrativo che, inevitabilmente, produrrà esiti nelle tasche delle persone come sull’economia del paese. Ciò determinerebbe, per continuare l’esempio, il rilancio economico dell’isola d’Ischia nell’ottica di una visione strategica. Piccolo inciso. Che cosa s’intende per visione strategica? È un aspetto fondamentale, una competenza per dirla in altro modo, che devono possedere i manager. Ed è attraverso questa capacità che si possono cogliere gli elementi fondamentali che influenzano il contesto oggi e in futuro, o di sapersi immaginare o scegliere quali trend avranno un impatto determinante. Si studia per ottenerla e non nasce da se o solo per il fatto di essere un leader o un sindaco o aver frequentato l’università; anzi un leader che ne è sprovvisto o che pensa di possederla quando al contrario non ne è fornito con molta probabilità farà parecchi casini. La visione strategica richiede arguzia, umiltà, capacità di osservazione e consapevolezza di se, oltre a molto altro.

E il rilancio economico dell’isola non può che passare per questo tipo di visione, cui si collegano una serie di politiche strategiche per ottenere risultati, ci si augura dei miglioramenti, in ogni settore della vita quotidiana. Va da se che una semplice dichiarazione d’intenti – nella forma abbandonare la plastica, per esempio – non basta. E se alla stessa si darà attuazione nella sostanza, abbandonando i 92 minuti di applausi iniziali, ciò provocherà effetti sulla vita di tutti noi. Attraverso la “visione strategica”, dunque, si realizzano i piani (strategici, appunto) per il rilancio economico del territorio, pure per mezzo degli investimenti che hanno necessità di essere pianificati e programmati. Fa ridere, perciò, la notizia di qualche giorno fa secondo cui è approdata a Napoli, presso la Città Metropolitana, la task force di sindaci isolani e loro delegati per “discutere” del Piano Strategico che prevede l’erogazione di fondi, cui si può avere accesso, per il prossimo triennio (parrebbe intorno ai 450 milioni di euro per tutta la zona metropolitana). Fa amaramente sorridere perché chi non ha mai brillato per doti di programmazione e strategia, sia approdato a “Metropolis” come un Power Ranger con i suoi super poteri. Tutto ciò farebbe presumere che l’azione della task force isolana sia solo mirata ad accedere al modo per arrivare ai soldi, mentre per il loro impiego, insomma, si vedrà. La natura economico-finanziaria di certi interventi, come di altri, ha necessariamente bisogno della visione strategica. Alle amministrazioni, di fatto, manca questo concetto, ne sono del tutto prive (e se non si studia per acquisirlo ahi voglia di aspettare che il coniglio esca dal cilindro!) ma i sindaci, in primis o non se ne sono accorti oppure sono convinti di possederlo e di farne discendere azioni positive. Il lavoro, a Ischia, è un altro dei temi delicati di cui nessuno accenna. Anch’esso fa parte della “visione strategica” di un territorio ma le amministrazioni restano sciatte con la complice assenza della stampa (locale) che non affrontando questi argomenti favorisce la limitatezza collettiva. La realtà nata qualche mese fa, LAVOROISCHIA.IT, è una piattaforma che mira a incrociare domanda e offerta di lavoro. La sua introduzione quale modello nel mercato isolano, da parte di Giuseppe Arturo, si tratta di uno schema che già esiste in altre città, non solo ha suscitato poca attenzione da parte del mondo imprenditoriale ma è stato completamente mortificato da chi dovrebbe interessarsi di problemi come il lavoro, le amministrazioni su tutti. La piattaforma è uno strumento di ricerca di lavoro che in meno di sei mesi dal suo lancio ha raggiunto circa 15 mila visite e oltre 400 curriculum caricati. Tutto ciò ha un notevole impatto, e non può non averne, sull’isola ma a nessuno sembra interessare. Avrebbe senso se ad amministrare il “bene pubblico” ci fosse qualcuno con capacità di visione (strategica!) per rendere permanenti alcuni obiettivi. Se mancano amministratori in grado di veicolare e dare “esecuzione” alle doti strategiche, che oggi è richiesto a un sindaco e alla sua squadra di governo, allora ci si deve rivolgere a quei professionisti –  sull’isola ce ne sono, pochi ma esistono – che ne sono dotati. Ciò andrebbe capito da chi amministra un paese. A meno che non pensi di essere un Power Ranger. A lui si, è permesso tutto.
Pagina Fb Caffè Scorretto di Graziano Petrucci

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