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Processo a Capuano, i testi: «Mai conosciuto il giudice»

In aula hanno deposto tre magistrati che hanno ribadito di non aver avuto mai rapporto con l’imputato: escluso così ogni interessamento teso a evitare una demolizione

Ieri mattina si è svolta un’altra udienza del processo originato dall’inchiesta della Procura di Roma con le indagini sulla presunta corruzione svolte nell’ambito dell’operazione “San Gennaro”. Tra gli altri, la vicenda vede coinvolto il dottor Alberto Capuano, fino al luglio 2019 giudice penale del Tribunale di Ischia. Le accuse, come si ricorderà, riguardano altre persone, tra cui il consigliere circoscrizionale di Bagnoli Antonio Di Dio, Giuseppe Liccardo, Elio Bonaiuto e il libero professionista Valentino Cassini. A loro cairco sono mosse diverse contestazioni a vario titolo: millantato credito, traffico di influenze illecite, favoreggiamento personale, corruzione per esercizio della funzione, corruzione in atti giudiziari, tentata estorsione. 

tribunale

Stavolta sono stati ascoltati tre testimoni indicati dalla difesa del dottor Capuano: si trattava di tre magistrati, la dottoressa Ginevra Abbamondi presidente della seconda sezione di Corte d’Appello di Napoli, il dottor Picardi componente del collegio della prima sezione, e il dottor Cilenti sostituto procuratore generale. Alcuni lettori ricorderanno che, per evitare l’abbattimento di un immobile, il signor Claudio Federico spiegò di essere stato avvicinato da alcuni soggetti che gli avevano proposto di versare una somma di denaro destinato ad un magistrato alla Procura generale presso la Corte di Appello di Napoli in cambio della sospensione di una procedura esecutiva pendente in suo danno, per la demolizione di un immobile, precedentemente dichiarato abusivo con sentenza di condanna del tribunale di Napoli, divenuta irrevocabile sin dal 2006. Ieri, durante la deposizione durata circa un’ora, i magistrati chiamati a testimoniare, che avevano dichiarato inammissibile la richiesta di sospensiva della demolizione, hanno unanimemente dichiarato di non conoscere il dottor Capuano. Dunque, le testimonianze dimostrerebbero che il giudice penale della sezione distaccata di Ischia non era di fatto intervenuto per favorire una decisione a vantaggio del Federico.

Capuano

Il Tribunale ha già fissato le successive date d’udienza anche per maggio e giugno, allo scopo di esaurire la lista dei testimoni da ascoltare. È probabile che si possa concludere il dibattimento e arrivare a una sentenza entro il mese di luglio. A maggio, intanto, saranno ascoltati altri testimoni della difesa, che ancora non sono stati resi noti.

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