LE OPINIONI

IL COMMENTO Un’isola, l’universo e gli universi

Nel vasto panorama di eventi culturali che, soprattutto in settembre, si svolgono a Ischia, considero il Festival Internazionale di Filosofia, organizzato da Raffaele Mirelli, una pietra miliare. Per quanto, però, l’obiettivo sia quello di “portare la filosofia direttamente al pubblico” ci troviamo pur sempre di fronte ad una materia che implica profondità di pensiero e studi di alto livello. Pertanto, riteniamo doveroso, per un quotidiano locale, fare da “mediatore” tra una materia affascinante ma complessa e il grande pubblico che, comunque, anche inconsapevolmente, si pone ogni giorno la domanda sul “senso dell’ esistenza”, sull’origine di essa, sugli orizzonti futuri. Il Festival ha già riconoscimenti istituzionali importanti: Centro Internazionale per la Ricerca Filosofica, Università di Toronto, il patrocinio del Parlamento Europeo, del Comune d’Ischia, della Regione Campania, del Comune di Napoli, della Camera di Commercio di Napoli, della Federazione Internazionale della Società Filosofica, dell’Istituto Italiano degli Studi Filosofici, dell’Università di Palermo, della Società Filosofica Italiana ed altri. Quest’anno il tema prescelto è: “Universi” col sottotitolo “Ci può essere armonia nelle differenze?”.

Domanda che lascia presagire come il Festival parta sì dalla Filosofia ma si intreccia con le Scienze, con la psicologia e la sociologia, perché alla domanda su come è sorto l’Universo, fa necessariamente seguito la domanda se l’Universo che noi conosciamo sia l’unico Universo esistente e l’altra domanda fondamentale: “E’ possibile l’armonia nelle differenze?” Ove è evidente che le < differenze> non riguardano solo gli universi fisici nello spazio, ma anche gli universi degli esseri umani, dei continenti diversi, dei Paesi ricchi e dei Paesi poveri, delle società avanzate e democratiche e delle società culturalmente arretrate ed antidemocratiche, delle religioni diverse, dei “credenti” e “non credenti”. E perfino le differenze che ci possono essere in un microcosmo come l’isola d’Ischia, a partire dalla frammentazione amministrativa in sei Comuni. E’ possibile tutto questo? Partiamo dalla creazione del mondo, per la quale la teoria scientifica più accreditata (quella del Big Bang) data la nascita dell’Universo a circa 13,7 miliardi di anni fa. La Filosofia, ancor prima della Scienza, ha elaborato teorie proto-scientifiche da Talete, Anassagora, Empedocle, Democrito, Anassimandro fino al filosofo di Nola, Giordano Bruno. Quest’ultimo prefigurò un Universo costituito da un’infinità di costellazioni e corpi celesti. Tra i grandi filosofi, Aristotele escludeva la molteplicità di universi, mentre Platone l’ammetteva (nel Fedone ci sono passi bellissimi che lo testimoniano).

Nel medioevo, la religione cristiano-cattolica negava un’alternatività dell’Universo unico, in cui la Terra era centrale e le stelle e i pianeti venivano visti come punti luminosi e corollari della Terra. Ovviamente Dante non poteva non essere influenzato da queste teorie religiose e, in particolare, da Tommaso d’Aquino, cosicché nel Paradiso prefigura la Terra illuminata da corpi celesti a cui Dio ha dato la luce. Poi subentrò la Scienza, il telescopio, Copernico, il ribaltamento del sistema geocentrico tolemaico-aristotelico col sistema eliocentrico. Tra il 1600 e il 1700, un’opera importantissima “Conversazioni sulla pluralità dei mondi” di Bernard le Bovier de Fontanelle ipotizzava altre forme viventi in pianeti come Mercurio, Venere e Saturno. Tra il 1800 e il 1900, l’astronomo francese Camille Flammarion scrisse “la pluralità dei mondi abitati” in cui si ipotizzavano altre forme viventi nell’Universo. E’ nel 1920, col “Great Débat” (grande dibattito) che gli astronomi spianarono definitivamente la strada alla convinzione della pluralità degli universi. Cosicché, oggi, a ragion veduta, si parla di “Multiverso” ovvero di una pluralità di Universi generati da un Universo Primo. Calando questa teoria nella sfera etica, possiamo ben dire che dall’Universo Primo delll’Umanità, sono stati generati tanti Universi: Continenti, culture, tradizioni, modi di pensare diversi che o si scontrano e deflagrano o si “armonizzano”, nel nome unico dell’Uomo. Il festival Internazionale della Filosofia parte da questo assunto e si chiede: è possibile armonizzare questi Universi? E così, come per l’astronomia, anche nella vita quotidiana degli uomini è possibile armonizzare la pluralità di esseri umani sotto i diversi paralleli, con i diversi percorsi culturali, religiosi, economici conseguiti dalla molteplicità di popoli? Come conciliare l’Uno, la libertà individuale col Molteplice? Non è forse vero che oggi, di fronte al flagello pandemico, assistiamo ad una fuga dal “molteplice” al “particolare”? Non è forse vero che di fronte ai rigurgiti degli integralismi, delle dittature, delle guerre, si rende più difficile l’armonia delle differenze? A queste domande il festival di Mirelli tende di dare risposte. E le risposte non possono che venire da una molteplicità di saperi, dalla filosofia alla fenomenologia, dalla biologia alla fisica, dalla psicologia all’arte, dall’ecologia all’economia. Il programma del Festival è talmente vasto che non lo elenchiamo qui, in una sola puntata. Lo seguiremo volta per volta, accompagnando i lettori e gli interessati all’evento culturale.

Ci limitiamo, per ora, a presentare gli appuntamenti del 16 settembre alla Biblioteca Antoniana. Alle ore 16.00 ci sarà l’iscrizione alla Summer School of Humanities, Scuola dedicata al grande divulgatore scientifico Pietro Greco, alla quale sicuramente vorranno aderire molti estimatori di Pietro che, da tempo, coordinati da Giancarlo Di Meglio, si confrontano in una chat di gruppo intitolata proprio “amici di Pietro”. Alle 17,30 “nel nome di Pietro Greco” il prof. Antonio Eredidato dell’Università di Yale terrà una Lectio Magistralis di Fisica. Il prof. Eredidato, fisico italiano, Visiting professor presso il Dipartimento di Fisica dell’Università di Berna, laureato a Napoli alla Federico II, ha lavorato presso il CRNS (Strasburgo) e presso il CERN di Ginevra. Tra le centinaia di pubblicazioni, segnaliamo in particolare “Le particelle elementari” che hanno caratterizzato i suoi studi di fisica sperimentale incentrati in particolare su “neutrini”, interazione forte e interazione debole. Alle ore 18.00 del 16/9, seguirà la Lectio Magistralis “Uno sguardo al cielo e al nostro passato remoto” tenuta dalla professoressa Sandra Savaglio, astronoma, astrofisica e politica. Dopo aver lavorato alla John Hopkins University di Baltimora e all’Istituto di Fisica Terrestre Max Planck, studiando in particolare l’evoluzione delle galassie sferiche, nel 2020 la professoressa ha fatto ritorno nella sua terra di origine, andando ad insegnare all’Università della Calabria e, contemporaneamente, è stata nominata Assessore Regionale per la Ricerca Scientifica e l’Istruzione.

Ecco, riteniamo queste premesse essenziali ad introdurre il serio tentativo di Raffele Mirelli di portare ad un pubblico vasto riflessioni profonde sulla pluralità degli Universi, fisici ed etici. Solo così saremo in grado di passare dalla “Non conventional-Philosophy” alla “Street Philosophy” (la filosofia dell’uomo di strada). Uno slogan usato dal festival, mutuato da una studentessa (Marika della III B Scuola media Scotti) recita così: “L’amicizia è sentirsi uguali pur essendo diversi”. Saremo capaci di raggiungere questo obiettivo?

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