LE OPINIONI

«Caffè Scorretto» «Il sogno della ragione genera i “nostri”» 

L’economia turistica e il libero mercato si muovono da soli. Che bellezza. Noi, invece, tra poco, complici le belle giornate che infioccheranno vagonate di turisti mossi dalla convenienza di pacchetti che hanno già preso corpo in offerte imperdibili, anche se spesso le strutture restano improbabili, per un buon semestre andremo dietro ai numeri. Tenendo la conta tra arrivi e partenze e occupati a inseguire (nuovi) bellissimi articoli a buon mercato su giornali a diffusione internazionale (magari per la seconda volta arriverà il titolo di “isola più bella del mondo”), partecipi del clamore mediatico legato alla “campagna This Is Ischia” o alle trasmissioni Rai impegnate a raggiungere tra televisione e internet almeno 150 milioni di persone, avremo di che essere felici.

L’economia turistica e il libero mercato si muovono da soli. Che bellezza. Noi, invece, tra poco, complici le belle giornate che infioccheranno vagonate di turisti mossi dalla convenienza di pacchetti che hanno già preso corpo in offerte imperdibili, anche se spesso le strutture restano improbabili, per un buon semestre andremo dietro ai numeri. Tenendo la conta tra arrivi e partenze e occupati a inseguire (nuovi) bellissimi articoli a buon mercato su giornali a diffusione internazionale (magari per la seconda volta arriverà il titolo di “isola più bella del mondo”), partecipi del clamore mediatico legato alla “campagna This Is Ischia” o alle trasmissioni Rai impegnate a raggiungere tra televisione e internet almeno 150 milioni di persone, avremo di che essere felici 

La questione di cui voglio abbozzare, però, è un’altra ma ha sempre a che fare con i numeri. Le capacità di osservare, elaborare, esaudire e soddisfare le richieste specie quelle economiche e sociali dell’isola, dovrebbero passare per la politica attraverso una pianificazione. L’ovvio insomma che non è mai scontato. Per farlo, chiaramente, c’è bisogno di uomini e donne capaci oltre che in grado di intercettare possibilità e opportunità (a molti/e passano davanti e neppure se ne accorgono).

Giacomo Pascale, sindaco di Lacco Ameno

Purtroppo, come abbiamo imparato in questi anni, finora ha prevalso la “volontà” di non dar seguito al Patto per lo Sviluppo di Ischia, per esempio, (di cui, per chi se lo fosse perso, è capofila il Comune di Forio; Patto accettato nel 2015 dalle sei amministrazioni allo scopo di collaborare insieme su progetti comuni) e di non cogliere, perciò, in maniera condivisa sia i bandi nazionali sia i Fondi FESR programmati dal 2021 al 2027. Per chi ha avuto difficoltà la settimana, parliamo di 3.874.242.592,00 composti da zero euro per il 2021; 661.799.195,00 per il 2022; 672.446.021,00 per il 2023; per l’anno 2024 si arriva a 683.321.237,00; si passa a 694.392.202,00 nel 2025; per il 2026 la dotazione finanziaria senza importo di flessibilità è di 287.702.443,00 mentre quella con importo di flessibilità equivale a 287.702.443,00; infine, per il 2027,la dotazione finanziaria senza importo di flessibilità è di 293.439.525,00 mentre quella con importo di flessibilità arriva a 293.439.526,00. Qui si apre uno scenario che deve indurci a riflettere e neanche poco. Insieme alla volontà “politica” di non “unire” le Amministrazioni e pensare così allo sviluppo dell’isola, di fatto, ciò che manca è una popolazione attenta, critica magari pure arrabbiata e indignata per la perdita di occasioni come queste.

Le capacità di osservare, elaborare, esaudire e soddisfare le richieste specie quelle economiche e sociali dell’isola, dovrebbero passare per la politica attraverso una pianificazione. L’ovvio insomma che non è mai scontato. Per farlo, chiaramente, c’è bisogno di uomini e donne capaci oltre che in grado di intercettare possibilità e opportunità (a molti/e passano davanti e neppure se ne accorgono). Purtroppo, come abbiamo imparato in questi anni, finora ha prevalso la “volontà” di non dar seguito al Patto per lo Sviluppo di Ischia, per esempio, (di cui, per chi se lo fosse perso, è capofila il Comune di Forio; Patto accettato nel 2015 dalle sei amministrazioni allo scopo di collaborare insieme su progetti comuni) e di non cogliere, perciò, in maniera condivisa sia i bandi nazionali sia i Fondi FESR programmati dal 2021 al 2027 

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Se riprendiamo le parole di Osvaldo Cammarota secondo cui da studi che ha condotto in questi anni, “sull’isola dal 2007 al 2017 ben 181 milioni di euro di finanziamenti non sono stati spesi” e uniamo questa massa di denaro a quella cui prevede di accedere il Patto per lo Sviluppo vediamo come si eclissa la possibilità di rendere l’isola d’Ischia una specie di Abu Dhabi del Mediterraneo. A essere assente – ingiustificata – è assieme alla “politica di maggioranza” (di ogni Comune), incapace di autocritica (la domanda “ho fatto davvero del mio meglio oppure potevo fare di più e meglio?” dovrebbe essere il pane quotidiano di un’Amministrazione) pure quella di “minoranza” non se la passa troppo bene la quale, non solo dai banchi delle opposizioni, ha il dovere di porre domande a chi guida i governi locali come quello di pretendere risposte e usare il diritto al rimprovero pubblico nel caso le domande fossero eluse. Insomma, come spesso è accaduto nel Consiglio Comunale di Forio in cui, se si guarda bene, l’opposizione non si è fermata dando stimolo alla vita democratica. Se l’attuale modello di sviluppo della “civiltà” economica dell’isola è rappresentato dal modo di amministrare un paese, la cui costante, però si basa sul perdere le possibilità di equilibrarsi all’economia in evoluzione ripensando il modello stesso, chiaramente abbiamo un problema. Qualche domanda, perciò, è il caso di porla a noi, popolazione, non solo agli amministratori. I pochi che osano mettersi di traverso proponendo schemi alternativi per migliorare la crescita e il progresso del territorio, specie nei servizi non tanto in termini qualitativi e della base culturale su cui poggiarli, procedendo da idee innovative e funzionali all’espansione del prodotto economico, sono bollati come ridicoli visionari. Ciò che ancora si fa fatica ad accettare – sì, anche qui le domande dovrebbero zampillare come l’acqua di una fontana – è che ancora pochi sono gli inquilini dei Palazzi Comunali in grado di capire che turismo ed economia sono strettamente correlati, che monitorare arrivi e partenze è un dato insignificante ai fini di una corretta analisi e per chi è abituato ad andare avanti per imitazione, basandosi sul “si è sempre fatto così”, il problema evidenzia il terreno dell’ottusità politica. Sono anni che diciamo le stesse cose ma ciò non pare interessi alla maggioranza delle persone. Neanche ai lettori. Al contrario, pur mancando una strategia comune di sviluppo (tanto locale, quanto tra Comuni) in cui comprendere azioni di politica economica seria per favorire imprese, lavoratori e, in una sola parola, il paese, certe opere “pubbliche” si muovono. Magari son chiamate così solo perché si trovano sotto gli occhi ignari della gente. A Lacco Ameno, ad esempio, si discute da giorni di un paio di queste. A dirla tutta, rientrerebbero nell’ordinaria manutenzione del territorio ma supportate da un’attività propagandistica sembra di sentir parlare del Ponte sullo Stretto di Messina. Si tratta del muretto all’ingresso della “piccola Parigi” che è costato all’incirca 40 mila euro e del progetto inerente l’installazione di pensiline alle fermate dei bus (finalmente, però non dovrebbe mancare una discussione nel merito riguardo il tipo di copertura che verrà utilizzata, dei 59 mila euro per farlo o degli applausi “dedicati” a chi, però, non ha fatto nulla di straordinario) mentre del porto e di una sua apertura per stimolare l’economia non si ha notizia. A Ischia, invece, da settimane c’è chi parla sul social, dell’aiuola all’interno della rotatoria posta sulla variante esterna.

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ciò che manca è una popolazione attenta, critica magari pure arrabbiata e indignata per la perdita di occasioni come queste. Se riprendiamo le parole di Osvaldo Cammarota secondo cui da studi che ha condotto in questi anni, “sull’isola dal 2007 al 2017 ben 181 milioni di euro di finanziamenti non sono stati spesi” e uniamo questa massa di denaro a quella cui prevede di accedere il Patto per lo Sviluppo vediamo come si eclissa la possibilità di rendere l’isola d’Ischia una specie di Abu Dhabi del Mediterraneo 

Migliaia di euro che in definitiva occupano il posto di quella che dovrebbe essere la vera discussione pubblica sulla “capacità” delle Amministrazioni di perdere milioni di euro mentre si dedicano a presentare “operette” che saranno certamente in grado di raffigurare l’enorme esborso di denaro pubblico e che, per altro verso, non possono certo definirsi infrastrutturali. Nessuno che affronti il tema dei milioni di euro che i Comuni hanno perso e continuano a smarrire. La gente, è sempre più distante da ciò che accade ed ha dimenticato che dall’andamento dell’economia dipende la sopravvivenza e che questa ultima non ha niente a che fare con l’installazione di pensiline o con l’inaugurazione di aiuole. Chi sogna ha due possibilità: o si sveglia, e i segnali di emergenza ci sono tutti, oppure continua a dormire lasciando aperta la strada al fallimento. Riprendo, infine, un argomento che ho trattato qualche tempo fa. Lo psicologo israeliano Daniel Kahneman dice che all’interno del nostro cervello ci sono due diversi sistemi. Un Sistema 1, legato al comportamento intuitivo ed emotivo che governa le emozioni come panico, paura, simpatia, disgusto etc., inoltre regola le emozioni come l’amore e il sentimento di giustizia. Il Sistema 2 è la parte razionale e calcolatrice la quale ci porta a pesare ciò che è meglio per il nostro benessere. Questi due sistemi sono in lotta tra loro. L’individuo è portato ad agire seguendo il Sistema 1, quello irrazionale, perché è più veloce ed è quello più facile da usare. Il Sistema 2 comporta uno sforzo da parte dell’individuo che non sempre viene realizzato perché, sempre secondo Kahneman, il Sistema 2 è “pigro”. Forse è questa la ragione per cui si aprono negoziati internazionali su opere pubbliche dal dubbio significato, accettandole, rispetto al silenzio su milioni di euro andati in fumo non escludendo che a questi se ne aggiungeranno altri, destinati a fare la stessa fine. 

Pagina Fb Caffè Scorretto di Graziano Petrucci 

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