LE OPINIONI

«Caffè Scorretto» «Ischia, prendiamola a cuore»

Il 29 settembre è la giornata mondiale del cuore (World Heart Day). L’obiettivo è nobile. Informare e sensibilizzare le persone sull’importanza della prevenzione delle malattie cardiovascolari. Attività che se limitata a un solo giorno, potrebbe non avere la giusta attenzione. A guardar bene la sanità isolana è in condizioni critiche. Poi c’è l’opinione pubblica insieme alla politica, entrambe lontane dalla dittatura delle riflessioni che chiedono azioni per uno sviluppo sostanziale della società isolana.

A guardar bene la sanità isolana è in condizioni critiche. Poi c’è l’opinione pubblica insieme alla politica, entrambe lontane dalla dittatura delle riflessioni che chiedono azioni per uno sviluppo sostanziale della società isolana

Non abbiamo la pretesa di esaurire l’argomento in poche righe, tuttavia per dare un’iniziale scossa di ripresa e sopprimere l’intolleranza al cambiamento, tuttora frantumato in Comuni e velocità diverse, potrebbe aiutarci un piccolo ragionamento.

Spesso corriamo dietro a discussioni che non ci cambiano la vita al posto di quelle che potrebbero salvarcela sul serio. In ogni senso. Una singola considerazione, ne siamo certi, non garantisce il soccorso al nostro corpo sociale. Paralizzato al suolo, mostra tutti i sintomi dell’attacco di cuore. Praticare il massaggio cardiaco potrebbe essere la scelta giusta in attesa dei soccorsi, nella speranza che la mente continui a ricevere ossigeno e riprenda le sue funzioni. Le riflessioni servono, anche per evitare il decesso causato dalla mancanza di circolazione di sangue al cervello che determina la morte dei neuroni. Dalla quale, a giudicare dallo scarso senso di realtà e dal tempo sprecato appresso al gossip di preti e marachelle, non siamo molto lontani. Trattando di questioni di cuore, escludendo quelle che hanno attirato l’attenzione di molti, viene in aiuto un tema da non trascurare. L’arresto cardiaco al di fuori delle strutture ospedaliere è la terza causa di morte nei paesi industrializzati. In Europa l’incidenza varia tra i 67 e i 170 casi per 100 mila abitanti. La percentuale media di sopravvivenza è dell’8%.

Spesso corriamo dietro a discussioni che non ci cambiano la vita al posto di quelle che potrebbero salvarcela sul serio. In ogni senso. Una singola considerazione, ne siamo certi, non garantisce il soccorso al nostro corpo sociale. Paralizzato al suolo, mostra tutti i sintomi dell’attacco di cuore. Praticare il massaggio cardiaco potrebbe essere la scelta giusta in attesa dei soccorsi, nella speranza che la mente continui a ricevere ossigeno e riprenda le sue funzioni

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In Italia muoiono d’infarto circa 60.000 persone ogni anno. Poco sotto la popolazione isolana. I numeri rapportati ai periodi di maggior flusso turistico sull’isola – tra i 2 e i 3 milioni di presenze – riproducono un quadro triste. Sia per quanto ancora c’è da fare per definirci località turistica, sia in termini di consapevolezza verso certe criticità che le Amministrazioni dovrebbero saper gestire. In caso di arresto cardiaco il peggior nemico è il tempo (oltre alla capacità di diagnosticarlo). Il periodo tra l’insorgenza dell’evento e la morte è pari a 10 -15 minuti.

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Chi ne è colpito, quindi, deve essere soccorso immediatamente. Allertare i servizi di emergenza, praticare manovre di BLS – Basic Life Support – e assistenza alla respirazione e, infine, l’uso del defibrillatore, sono le regole auree di un intervento. Le ultime due aprono non pochi dubbi sulla necessità di avere persone formate in BLS con uso del defibrillatore e una copertura del territorio con apparecchi pubblicamente accessibili. Interrogativi ai quali bisognerebbe dare una risposta. Inserirne la pianificazione nelle scalette elettorali di chi si propone di amministrare un’isola “turistica” al posto di parole “flessibili” e proclami, sembrerebbe la soluzione più efficace. Per compensare il vuoto lasciato dagli enti locali su questo tema, ci sono cittadini che hanno a cuore le occasioni per migliorare se stessi e la collettività. A proprie spese hanno installato defibrillatori e promosso la formazione di personale qualificato a usarlo per mezzo di corsi certificati sul piano internazionale. L’opera, tuttavia, chiama in causa la sensibilità di enti, associazioni e Pro Loco. Potrebbe ampliarsi in una progettazione intercomunale con l’obiettivo di arrivare al 29 settembre 2025 ad almeno 30 postazioni e altrettante persone abilitate. Per farlo si potrebbe chiedere la partecipazione dell’Agenzia Regionale del Turismo (ARETUR) interessando Mimmo Barra.

Per compensare il vuoto lasciato dagli enti locali, alcuni cittadini che hanno a cuore le occasioni per migliorare se stessi e la collettività, a proprie spese hanno installato defibrillatori e promosso la formazione di personale qualificato a usarlo per mezzo di corsi certificati sul piano internazionale. L’opera potrebbe ampliarsi in una progettazione intercomunale con l’obiettivo di arrivare al 29 settembre 2025 ad almeno 30 postazioni e altrettante persone abilitate. Per farlo si potrebbe chiedere la partecipazione dell’Agenzia Regionale del Turismo (ARETUR)

In queste ore gli è stato affidato il nuovo incarico di Responsabile per i rapporti con le istituzioni locali, regionali e il Consiglio della Campania. Il modello presenta l’acquisto di defibrillatori, delle teche e la formazione gratuita per chi assume l’incarico di gestirli. Promosso dal dottor Armando Carlone, proprietario della farmacia Isolaverde a Piedimonte, attraverso la sua attività d’istruttore e formatore dell’American Heart Association, sono state installate sette postazioni nel Comune di Barano (due acquistate con fondi raccolti alla memoria di Swen Andreas Trani, colpito da infarto durante una partita di calcio), e una a Casamicciola. Un’altra sarà collocata a Fiaiano con i proventi generati dai corsi di formazione. Quando si dice che le cose bisogna prenderle a cuore ed è ciò che fa la differenza. Appunto.

Pagina Fb Caffè Scorretto di Graziano Petrucci

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