«Caffè Scorretto» «(Pa)Scale a un solo gradino»

Sappiamo come vanno le cose in politica. Meglio difendere le proprie analisi al posto di ammettere che qualche altro aveva ragione. Curiose le motivazioni usate da Giacomo Pascale, nelle dichiarazioni pubblicate qualche giorno fa. Le parole del sindaco di Lacco Ameno sono sembrate un’ammissione e, insieme, una testimonianza dell’inerzia dei sei Comuni nel fare squadra oltre che un inno alle amministrazioni a lavorare meglio – tra loro – e mettersi insieme. Specie nella prospettiva che una DMO (Destination Management Organization), cioè un’organizzazione senza scopo di lucro che si occupa delle strategie e della gestione coordinata di tutti gli elementi che costituiscono una destinazione turistica, non può essere realizzata se non ci sono tutti (insieme). La limitazione, oltre che dalla Legge regionale la quale stabilisce che per Ischia una DMO, in partnership tra Enti pubblici e privati (associazioni comprese) si può costituire “solo” se ci sono i sei Enti, è dettata anche da ragioni di buon senso (pratico e politico).
Essendo l’isola, per sua natura, un “territorio omogeneo” dal sindaco di Lacco Ameno – come dai suoi colleghi – ci si sarebbe aspettati qualcosa in più negli anni invece dei soliti teatrini fatti di cooperazioni monche, di gemellaggi con Enti della terraferma, di illuminazioni tardive sulla via di Damasco e ammissioni postume sull’assenza di sinergia. Pascale ha sempre detto di essere a favore della collaborazione tra municipi, finanche al Comune unico. Bisogna dargliene atto. Come per Nicola Monti, ex assessore del Comune di Forio, però anche al sindaco di Lacco Ameno dobbiamo rammentare che pure lui, come il suo ex collega amministratore, non ha fatto granché in questi anni di “pontificato” locale per stimolare e spingere la costruzione di una rivoluzione eretta sui pilastri di sinergie tra gli Enti. Nemmeno abbiamo avuto notizia durante il suo mandato di esortazioni, pubbliche o attraverso facebook, verso i suoi colleghi allo scopo di sostenere tanto un’attività unitaria quanto l’adesione all’ormai famoso Patto per lo Sviluppo (di cui Pascale e la sua amministrazione hanno sempre saputo, fin dall’atto della firma) per accedere a fondi regionali tra i 250 e i 350 milioni di euro e lavorare – finalmente – unitamente. Quando abbiamo letto le sue parole, come per Nicola Monti, abbiamo compreso non senza amarezza che su questo tema c’è un ritardo notevole ma almeno qualcuno ha iniziato a ragionarci e riflettere. In attesa che altri giungano alle medesime conclusioni ci è sembrato tuttavia di assistere al tentativo del sindaco di Lacco Ameno di sopraelevarsi ed edificare – oltre che deificare – se stesso. Tentativo poco riuscito a giudicare dai “commenti” che gli utenti del social gli hanno lasciato pubblicamente. Nella sua relazione, però, senza andar troppo lontano, Pascale s’è dimenticato di citare che Mimmo Barra c’era arrivato dieci anni fa. Il già dirigente della Regione Campania ed ex Commissario dell’Azienda di Cura e Soggiorno, aveva previsto – già nel 2015 – che per risollevare le sorti di un’isola in decadenza, soprattutto dal punto di vista turistico, le amministrazioni avevano solo una possibilità: mettersi insieme. Non soltanto per proporsi in modo strategico nella dimensione di un turismo in evoluzione che non avrebbe smesso di cambiare ma, in particolare, per essere pronti alle sfide del futuro (che è divenuto il “nostro presente”).
Per restare in piedi – nel mercato – la via era costruire un’indipendenza, pure economica, dando vita a progetti e servizi condivisi creando una nuova visione d’insieme. Vale la pena concludere con le parole di Mimmo Barra. In occasione della firma tra gli amministratori nella sede dell’allora Azienda di Cura, Soggiorno e Turismo, alla presenza di Paolino Buono e Dionigi Gaudioso (per il Comune di Barano), di Luigi Di Vaia (per Ischia), di Cecilia Prota (per Lacco Ameno), Rosario Caruso (per Serrara Fontana) e Gianni Matarese (per il Comune di Forio – capofila), disse che «per un’efficace interlocuzione con Unione Europea e Regione è necessario un approccio locale strategico integrato. Gli strumenti disponibili sono capaci di dare risultati tangibili solo qualora inquadrati in una strategia territoriale integrata e multisettoriale di sviluppo locale [Il Patto per lo Sviluppo NDR]. E non a caso l’orientamento strategico regionale consiste nell’evitare la frammentazione di proposte che conducono alla distribuzione di finanziamenti pubblici a pioggia». E aggiunse che «l’allarmante perdurare della crisi economica rende necessario ed urgente intraprendere iniziative locali dirette alla tutela del benessere della nostra comunità, a contrastare l’attuale recessione e a favorire lo sviluppo sostenibile, la competitività e la crescita socio economica dell’intero territorio isolano». Infine terminò dicendo che tra gli scopi prioritari del Patto Strategico c’era quello di evitare la «frammentazione delle iniziative di sviluppo avviate da molteplici soggetti locali senza un coordinamento comune, in assenza di obiettivi condivisi e concertati». A proposito di priorità del [suo] paese e dell’isola d’Ischia, anche la memoria aiuta il turismo.
Pagina Fb Caffè Scorretto di Graziano Petrucci