«Caffè Scorretto» «Salvare la faccia, per salvare se stessi»

Premessa 1. Sabato scorso, alla Biblioteca Antoniana c’è stata la conferenza del Prof. Peppino De Siano e Rosa Thea Polito, sua moglie. Organizzata con l’associazione FIDAPA, sezione di Ischia, “Come eravamo” è stata l’occasione per ascoltare il passato che ha caratterizzato l’isola d’Ischia, in particolare Lacco Ameno, e la sua popolazione negli anni intorno agli inizi del ‘900.
Che il magma di Ischia si muova e fermenti non soltanto nel sottosuolo ma anche in superficie, modellandosi per esempio nelle arti e nella cultura, e l’avvocato Giuseppe Di Meglio nei suoi interventi, come quello in biblioteca, lo ricorda spesso, è un fatto che dovremmo tenere più spesso in considerazione. Mi ha colpito la discussione che si è prodotta alla fine pure con gli stimoli arrivati dal pubblico che ha riempito la sala. I temi, inevitabilmente, si sono mossi nel solco della comparazione tra il passato e il presente e hanno sfiorato argomenti interessanti. Per esempio la ricerca di una risposta alla domanda “potrà esserci un nuovo Angelo Rizzoli?”, oppure se sia meglio un comune unico, come unico deve essere il denominatore di un’isola che collabora attivamente e positivamente al PIL della Regione Campania, ricordato dal Consigliere Regionale Maria Grazia Di Scala.
O se sia invece da preferire l’intesa tra sindaci, affermato dal sindaco di Forio, intervenuto sul finire dell’incontro. Del Deo ha ricordato, indirettamente, l’esistenza di un protocollo d’intesa per agevolare la cooperazione tra sindaci e la difficoltà di Ischia che si manifesta nel sopportare i costi e la disparità di trattamento nei servizi, nella differenza tra quelli isolani e quelli erogati in terraferma. Non è mancato il contraddittorio aperto, la trasversalità dei punti di vista e delle opinioni. Ed è proprio da questo che voglio partire. La discussione, tesa alla costruzione di una nuova visione, manca da anni. Quando c’è, occasione rara, sarebbe il caso di evidenziarne l’esistenza. Purtroppo molti sono costretti a rilevare le precarie combinazioni di una politica miope, incapace di guardare oltre il proprio naso comunemente definito “orticello”, che trasforma in utopia qualunque cosa specie se non diventa permanente e costante. Premessa 2. Il discorso, tuttavia non riguarda soltanto la politica ma raggruppa vari settori produttivi. A Ischia, come in Italia, mancano strutture in grado di favorire la strategia per le politiche pubbliche che di norma hanno il compito di individuare la presenza di idee guida da adottare e applicare, per consentire una conoscenza più utile e utilizzabile delle risorse. I taxi, quale servizio pubblico da piazza, sono uno di questi ambiti lasciati allo sbando e alla completa indipendenza degli operatori, mal gestiti nella programmazione del servizio cui fa seguito una deficienza sistemica tra gli stessi tassisti, tanto dello stesso comune quanto nell’insana “competizione” tra comuni.
Anche in questo caso l’inizio di un dialogo, di un confronto, dovrebbe sostituirsi al vuoto cosmico perché non consente di usare al meglio il servizio pubblico da piazza. Tanto è che una semplice richiesta di sostegno alle forze dell’ordine, promossa dal Vice Questore di Ischia, la dott.ssa Ferrara, se da un lato ha mosso l’animo nobile e sensibile di alcuni tassisti pronti a sostenerla, dall’altro proprio chi ha manifestato la sua disponibilità all’erogazione del servizio specie nelle ore notturne non ha mancato di rigettare – senza mezzi termini – la domanda di applicare una tariffa cumulativa per eventuali clienti all’uscita dalle discoteche. In sostanza i tassisti ci sono, forse non tutti. Esclusivamente alle loro condizioni. La realtà triste è che fin quando non ci sarà un luogo istituzionale – in gergo “un tavolo” – in cui trovare un insieme di «teste», capaci di elaborare e produrre conoscenze utili per impostare le politiche pubbliche anche in settori delicati, sia chiaro non necessariamente politici o amministratori, la categoria del servizio pubblico da piazza pretenderà di avere ragione e saranno i tassisti a dettare l’agenda.
Pagina Fb Caffè Scorretto di Graziano Petrucci