LE OPINIONI

«Caffè Scorretto» «Sarà davvero il “nuovo” dizionario di Irene?»

Se vedete qualcuno che cammina con il sorriso stampato sul viso a testimonianza della sua felicità per aver raggiunto un risultato notevole e, in quel Comune, mai conquistato prima, e questa è il nuovo sindaco di Serrara Fontana, allora credetele. Nell’intervista di Francesco Ferrandino pubblicata ieri, Irene Iacono appare, sì, calma ma determinata e fa trapelare in parte la visione che intende (adottare) per Serrara Fontana. Non è una talebana, come qualcuno dei suoi colleghi che nella sua azione di governo si lascia condurre dallo slogan “tutto per me e degli altri m’interessa poco”, specie rispetto alla capacità di intercettare finanziamenti, questo è chiaro, ed ha già una propria visione che meno male non si limita “solo” al suo Comune. Ciò va salutato in modo molto positivo in questo che sembra invece il periodo in cui il dialogo tra le Amministrazioni sembra dominato dall’oscurantismo feudale modellato sulle esigenze dei singoli “podestà”, guarda caso tutti maschi. Non appare, insomma, volersi destinare a una specie d’isolamento “sociale” come stanno dimostrando gli altri sindaci. Come a dire che le donne hanno un approccio alla gestione del “potere” più costruttiva perché possono contare su una capacità di mediazione diversa, tra la parti in gioco.

Quando Francesco Ferrandino le domanda “Serrara Fontana e Sant’Angelo sono due realtà appartenenti allo stesso Comune eppure spesso per mentalità e connotazione geografica sembrano agli antipodi. Come si fa a coniugare gli interessi di entrambe le aree?” la risposta del sindaco Iacono è energica: «si possono certamente coniugare gli interessi di entrambe le aree, creando un sistema, chiamato Serrara Fontana, rendendo le due zone interdipendenti. La parte più alta del paese si caratterizza per la montagna, per le sue bellezze, per le cantine, per l’enogastronomia, mentre la parte costiera per il mare, per le terme. Ecco quindi che bisogna creare un prodotto Serrara Fontana, e di conseguenza creare le condizioni per far sì che entrambe le parti possono svilupparsi. Significa quindi fare rete, fare sistema, ed è questo l’obiettivo della nostra amministrazione. Già adesso stiamo lavorando su questa problematica, dare cioè voce alle esigenze di tutti i territori, creando però al contempo un unico sistema, sia produttivo sia culturale e sociale». Ed è qui che inizia a tracciarsi una linea politica almeno nella forma migliore, per niente ideologica, che certo dovrà essere dimostrata nei fatti ma che però corrisponde tanto a un suggerimento – che farebbero bene ad adoperare anche gli altri – quanto a come dovrebbero funzionare le cose su un’isola. In un’altra domanda, però, il giornalista de Il Golfo rincara la dose e chiede conferma del tipo di approccio “sistemico” del nuovo sindaco.

Quando le chiede “In campagna elettorale ha citato il “Piano strategico per lo sviluppo” dell’isola, che però finora non è mai decollato dopo la firma del protocollo d’intesa. Esiste la possibilità che sia rilanciato?”, il primo cittadino di Serrara Fontana focalizza ancora meglio la linea che intende sostenere e risponde «il piano per lo sviluppo è stato uno dei punti fondamentali del nostro programma elettorale, e sicuramente il nostro comune riprenderà tale discorso per intercettare le risorse previste dal Piano nazionale di rilancio e resilienza. Si tratta di piani su ampia scala, quindi più comuni si riuniscono nel redigere dei progetti condivisi, e più hanno la possibilità di vederti finanziati tali progetti. Il Piano di sviluppo è sicuramente uno di quegli strumenti di cui oggi l’isola già dispone, e che appunto può aiutarci ad andare avanti in questa direzione», mostrando di aver afferrato, rispetto agli altri, l’importanza di fare sistema. Quando poi afferma che «le amministrazioni isolane devono rilanciare le politiche giovanili. Bisogna incentivare le aziende a rimanere aperte il più a lungo possibile, assumendo giovani del posto con adeguata formazione», sta confermando di essere avanti, rispetto a sindaci e alla maggior parte degli amministratori, cui regala un ulteriore “consiglio” dall’importanza strategica ormai consolidata se davvero si desidera cambiare strada e aspetto al territorio come alla comunità isolana. Non ci resta che aspettare, nell’augurio di non essere caduti – anche questa volta – in una specie di dizionario dei luoghi comuni che è sempre buono sbandierare nelle interviste. Superando il recinto dell’attesa, resta la certezza che Irene Iacono – cui faccio i migliori auguri, non mi era ancora capitata l’occasione – saprà confermare con il suo comportamento quanto ha dichiarato. Perché ci crede e poi perché l’approccio femminile trova sempre il modo di superare gli sbarramenti mentali di quello maschile.
Pagina Fb Caffè Scorretto di Graziano Petrucci

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