LE OPINIONI

«Caffè Scorretto» «Un minuto di silenzio da dedicare a proposte serie»

Premessa 1. Forse è in aumento il numero di chi mostra una certa insofferenza verso questo o quel politico o aspirante tale, lamentandosi per l’assenza di una vera e propria pratica sistemica dei governi isolani e di come ci si occupi della cosa pubblica usata massicciamente in modo personale. Frasi del tipo “basta, ci vuole il Comune Unico” indicano che all’isola serve uno shock per consentire al desiderio di trasformazione di manifestarsi, significano che bisogna cambiare marcia per affrontare vecchie e nuove sfide e che promuovere una virata su una prospettiva non localizzata alla propria sfera di interessi è l’esigenza principale.

Frasi del tipo “basta, ci vuole il Comune Unico” indicano che all’isola serve uno shock per consentire al desiderio di trasformazione di manifestarsi, significano che bisogna cambiare marcia per affrontare vecchie e nuove sfide e che promuovere una virata su una prospettiva non solo localizzata è l’esigenza principale. Del resto leggendo che cosa accade al tessuto economico isolano, che è unico, anche se i Comuni sono sei, quel che avvicina chi mal tollera il sistema passivo che Ischia continua a mantenere è l’ambizione di sostituire il modello di sviluppo

Del resto leggendo che cosa accade al tessuto economico isolano, che è unico, anche se i Comuni sono sei, quel che avvicina chi mal tollera il sistema passivo che Ischia ha costruito è l’ambizione di sostituire il modello di sviluppo.

Da un lato la causa è per lo più riconducibile a una politica inesistente che è facile accusare di visione miope, dall’altro per la presenza di un humus imprenditoriale in gran parte bloccato agli anni ’80 cui si aggiunge l’idea, a un tempo malsana ed elementare, che marketing e comunicazione coincidono con la certezza che andare in Tv o finire sui cartelloni pubblicitari di Milano può bastare per produrre risultati favorevoli. Occorre esser consapevoli che la retorica qualunquista assieme all’inattività in certe direzioni da parte delle amministrazioni isolane continua a far danni. Va chiarito però che c’è chi si muove o vorrebbe farlo ma non s’impegna abbastanza tanto da rendersi più moderna e integrata. Qualche giorno fa il dr Antimo Puca ha scritto un editoriale col quale non si può che essere in accordo. Alcuni passaggi sono molto importanti e consentono di comprendere che rapporto esiste – e deve esserci – tra la politica e la dignità e che inoltre c’è, scrive Puca, “un distacco, un’impermeabilità fra politica e società. Dovrebbe essere la prima il faro, la guida della seconda”.

Qualche giorno fa il dr Antimo Puca ha scritto un editoriale col quale non si può che essere in accordo. Alcuni passaggi sono molto importanti. Consentono di comprendere che rapporto esiste – e deve esserci – tra la politica e la dignità e che inoltre c’è, scrive Puca, “un distacco, un’impermeabilità fra politica e società. Dovrebbe essere la prima il faro, la guida della seconda”. In altre parole se manca il faro, la società andrà a sbattere sugli scogli

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In altre parole se manca il faro, la società andrà a sbattere sugli scogli. Questo è un concetto importante che ancora in molti si ostinano a non capire ed è ciò che si manifesta in qualsiasi settore, a cominciare da quello turistico-economico fino a coinvolgere la dimensione sociale. Come ha segnalato Puca, tra le cause anche per Ischia c’è la mancanza di una politica “human oriented”, in grado cioè di mettere al centro i bisogni delle persone e dare priorità al loro ascolto continuo per incoraggiarne il rinnovamento con evidenti ricadute sul piano culturale. Al suo posto c’è invece una politica “self oriented”, o meglio quella veicolata “verso se stessi” attraverso l’uso della cosa pubblica a scopi personali aumentando cioè le possibilità per migliorare la propria posizione.

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Servirebbe, insomma, continua Puca nel suo articolo, “una politica che facesse uno sforzo di umiltà e ammettesse che gli strumenti che continua a usare sono sempre gli stessi – pur se ribattezzati ciclicamente con nuovi nomi e traslocati in nuove stanze – e che si sono rivelati fallimentari, proprio perché sono responsabili (sì, lo sono!) della situazione attuale, a partire da quei personaggi che disdegna e disconosce, ma che non si sono certamente materializzati all’improvviso, autoproducendosi dal nulla; anche i funghi, quando spuntano, rappresentano il prodotto di una vita vegetativa durata molto tempo”. Premessa 2. L’attenzione, in questo “piovoso” mese di maggio appena cominciato, è per Casamicciola e Forio. I due Comuni, chiamati al voto il 14 e il 15 prossimi, rappresentano forse un nodo centrale per la politica e per i risultati che ne tracceranno il perimetro il giorno dopo. Più che ai Comuni, però, se si vuole cambiare direzione, in queste campagne elettorali bisognerebbe concentrarsi sui programmi e orientarsi secondo la bussola indicata dal dr. Puca. Prendiamo ad esempio Forio che peraltro sembra in corsa per armonizzare gli equilibri dell’intera isola passando per i nuovi rapporti che si creeranno tra le sei amministrazioni.

Una tra le proposte che va nel senso di un’ampia collaborazione e partecipazione è quella che Leonardo Polito ripete ormai da molto tempo. Il già Presidente della Pro Loco Panza che insieme alla sua squadra in quindici anni ha fatto un lavoro enorme, candidato nella alleanza che sostiene Stani Verde, è diventato un esperto conoscitore del mondo associazionistico. Su questo tema si è accorto che la politica (non solo quella di Forio e Casamicciola) ha investito pochissimo, sia in termini relazionali sia umani. Secondo Polito, perciò, va sviluppata la sinergia tra Amministrazioni e associazioni del Terzo settore procedendo per quelle culturali e sportive, se si vuole favorire una migliore condivisione d’intenti

Una tra le proposte che va nel senso di un’ampia collaborazione e partecipazione è quella che Leonardo Polito ripete ormai da molto tempo. Il già Presidente della Pro Loco Panza che insieme alla sua squadra in quindici anni ha fatto un lavoro enorme sviluppando eventi come “Andar per Cantine” o progetti per il recupero della sentieristica, candidato alle prossime amministrative, è diventato un esperto conoscitore del mondo associazionistico che va considerato una risorsa e un patrimonio da valorizzare. Su questo tema si è accorto che la politica (non solo quella di Forio e Casamicciola) ha investito pochissimo, sia in termini relazionali sia umani. Secondo Polito, perciò, va sviluppata la sinergia tra Amministrazioni e associazioni del Terzo settore procedendo per quelle culturali e sportive, per favorire una migliore condivisione d’intenti e coinvolgere la cittadinanza oltre che per preservare e valorizzare il territorio. Soltanto in questo modo si potranno dare ai giovani nuove occasioni d’incontro, opportunità di lavoro e stimolare un maggior coinvolgimento delle aziende locali. Polito, infine, è convinto e non a torto che l’unione tra cittadini e amministrazione pubblica sia una leva per ristabilire il dialogo con il territorio. L’idea che attraverso un tavolo permanente si colleghino due realtà che alcuni ritengono completamente separate e convinti che le associazioni in qualche modo devono essere soggette alle amministrazioni, permetterebbe di realizzare progetti di sviluppo ed eventi dall’ampio impatto turistico. Parafrasando Antimo Puca – e questo Leonardo Polito l’ha compreso benissimo – se manca il faro cioè i cittadini che si esprimono pure attraverso il mondo associazionistico, l’amministrazione pubblica sarà destinata a sbattere sugli scogli.
Pagina Fb Caffè Scorretto di Graziano Petrucci

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