«Caffè Scorretto» «Un volo spaziale, solo andata per Saturnia»
“Il Resort Terme di Saturnia Natural Destination, nel rispetto dell’ultimo DPCM, è aperto”. L’avviso campeggia in bella vista sul sito delle Terme di Saturnia. In regalo, per chi decidesse di soggiornarvi oltre all’immersione nelle terme, dalle 9.30 alle 17, un test sierologico in omaggio, oltre alla possibilità di cancellare gratuitamente la prenotazione fino al giorno del check-in. Un altro mondo, verrebbe da dire.
Eppure siamo in Italia. Una parte di quel Paese che pare un pianeta diverso, in cui il tempo, e le crisi, scorrono in modo diverso. Scivolano sul tempo. Lo cavalcano, come un’onda per sottrarsi a un’ipotesi di condanna irrevocabile, con una data certa e prossima. Un tempo usato per l’organizzazione dell’esperienza e alla sua pianificazione. Un esempio, come tanti altri, certo, che sull’isola dovremmo imparare a osservare, a replicare, per non lasciare nulla al destino. Non bisogna focalizzarsi sul contrasto tra ciò che è possibile fare e ciò che invece non lo è. Non è neppure questione di competizione tra Saturnia, le sue terme, e l’Isola verde. Ciò pure per escludere qualsiasi orgogliosa comparazione tra i luoghi dell’altro pianeta termale e quelli di Ischia. Si tratta solo di elogio alla capacità di organizzare le proprie risorse, metterle a sistema anche in tempi di crisi, e rilevare l’assoluta mancanza di questa dote fondamentale, per fronteggiare tempi incerti, sulla “nostra” Ischia tranne, forse, in qualche rara evoluta eccezione.
Come se non ci fosse nessuna reazione a quella morte – certa, se non si oppone un fare costruttivo – e prevalesse il senso di abbandono, miscelato con piccoli ingredienti di amministrativo e quotidiano senza effetti se non quelli focalizzati “sul giorno”. Tanto, prima o dopo il Governo, lo Stato insieme ai Fantastici 4, farà accadere qualcosa. Saturnia, e il suo universo di fattibilità, è perciò lontana anni luce da noi, esseri quotidiani e ipertrofici armati di clava e incapaci di fuggire in modo produttivo di fronte alle insidie di predatori – competitor. Che magari non hanno nulla di più ma sanno usarlo meglio (di noi). Per uscire da questa gravità che ci tiene piombati sulla terra che cosa potremmo fare? Magari inoltrarci nello spazio per raggiungere Saturno? Impraticabile, saremo morti prima del tempo. Una cosa, però, potremmo farla. Diventare astronauti esperti, o, una volta chiamati, lasciar fare a loro, per inoltrarci nello spazio fatto da sfere celesti di possibilità. E solo a quel punto, vedere che succede. Pur sempre meglio di non fare niente.
Se ogni cosa, in questo tempo, nasce e muore tanto vale “attendere l’ipotesi di morte” per aver tentato invece che per non aver fatto nulla. Se Procida è divenuta Capitale italiana della cultura per il 2022, e qui bisogna farle i complimenti e gli auguri di buon lavoro, si deve proprio a questa capacità organizzativa prima ancora che alla compattezza amministrativa per il fatto di essere un solo comune. E al netto di quell’invidia planetaria che qualcuno ha lasciato alle home page del social, non si può che restare affascinati dalla “vittoria” dei nostri cugini e dall’esempio che, anche in questo caso, dovremmo imparare a seguire per uscire dal grottesco piagnisteo “ma come, noi siamo Ischia e nessuno ci calcola” e dare inizio a una nuova teoria che “anche noi” sappiamo fare le cose. Anche se sono già state realizzate da altri.
Pagina Fb Caffè Scorretto di Graziano Petrucci