LE OPINIONI

«Caffè Scorretto» «Uno stimolo “eversivo” per una diversa funzione sociale delle banche isolane»

Questa è una storia che comincia da una tragedia e continua con il racconto di una ripresa, sociale ed economica, necessaria nello sgomento e nel dolore per le vittime della frana che avrà difficoltà a cicatrizzarsi. Inizia dal gioco al rimpallo di responsabilità tra Enti locali, Regione e Stato seguita, ci si augura, dalla presa d’atto degli isolani che l’ennesimo evento catastrofico non solo ci ha messo nuovamente di fronte alle fragilità del territorio, volutamente dimenticate per decenni, ma anche alle nostre.

Questa è una storia che comincia da una tragedia e continua con il racconto di una ripresa, sociale ed economica, necessaria nello sgomento e nel dolore per le vittime della frana che avrà difficoltà a cicatrizzarsi. Inizia dal gioco al rimpallo di responsabilità tra Enti locali, Regione e Stato seguita, ci si augura, dalla presa d’atto degli isolani che l’ennesimo evento catastrofico non solo ci ha messo nuovamente di fronte alle fragilità del territorio, volutamente dimenticate per decenni, ma anche alle nostre. Tutto ciò si traduce fatalmente nell’attuale friabilità della società isolana, la cui gran parte è ancora convinta che non sia urgente adesso un coordinamento unico sia in ambito amministrativo sia per la costruzione di una visione comune per 65 mila abitanti e sostituirla agli interessi singoli (comunali)

Tutto ciò si traduce fatalmente nell’attuale friabilità della società isolana, la cui gran parte è ancora convinta che non sia urgente adesso un coordinamento unico sia in ambito amministrativo sia per la costruzione di una visione comune per 65 mila abitanti e sostituirla agli interessi singoli (comunali). A fare da contraltare alle ciance e ai “rumori di fondo” che non si debba gridare a gran voce la fine del tempo in cui andava bene lasciare spazio a sei complessi e allo stesso numero d’idee parcellizzate, incapaci di dialogare tra loro, si deve affermare che siamo davanti a un’illusione dietro la quale tuttora si nasconde chi ritiene accodarsi alla divisione amministrativa di una geografia che non lo è per niente.

È una storia che prosegue, speriamo, con l’aiuto e la presa in carico d’incombenze da parte della politica locale per trasformarle in un insieme di attività e azioni che reclama i Sindaci a operare come fossimo al cospetto di una sola mente al posto di sei. Capace, perciò, di invocare quel lavoro “socialmente utile” per gli isolani che meritano non solo un piano regolatore in grado di interessare ogni pezzo dell’Epomeo ma un traporto pubblico congiuntamente ad azioni di politica economica comuni e servizi dello stesso tipo. Ciò significa spostare l’attenzione dalla dimensione singola a quella dannatamente complessiva e smettere di osservare il mondo da fuori perseverando nel culto della frammentazione per conoscerlo direttamente purtroppo dall’interno del dramma. Su questo nuovo senso e assetto collettivo deve ripartire la storia e il nuovo scorrere del tempo di Ischia, dopo il fango e la polvere, dopo le giustificazioni incapaci di reggere il peso della strafottenza e la semplice vista monoculare che ha sostituito lo studio di un sistema complesso qual è il territorio dell’isola d’Ischia.

Ciò significa spostare l’attenzione dalla dimensione singola a quella dannatamente complessiva e smettere di osservare il mondo da fuori perseverando nel culto della frammentazione per conoscerlo direttamente purtroppo dall’interno del dramma. Su questo nuovo senso e assetto collettivo deve ripartire la storia e il nuovo scorrere del tempo di Ischia, dopo il fango e la polvere, dopo le giustificazioni incapaci di reggere il peso della strafottenza e la semplice vista monoculare che ha sostituito lo studio di un sistema complesso qual è il territorio dell’isola d’Ischia. In questo nuovo ecosistema risulta doveroso allora chiedere agli attori coinvolti, non solo politici, una manovra economica poco cauta o per niente prudente, provocatoria oltre che in grado di sostenere le esigenze di Casamicciola in particolare e di Ischia in generale, nella quale trascinare le banche e gli Istituti di credito presenti da decenni

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In questo nuovo ecosistema risulta doveroso allora chiedere agli attori coinvolti, non solo politici, una manovra economica poco cauta o per niente prudente, provocatoria oltre che in grado di sostenere le esigenze di Casamicciola in particolare e di Ischia in generale, nella quale trascinare le banche e gli Istituti di credito presenti da decenni. Non solo, allora, “finanziamenti” a pioggia che arriveranno dallo Stato per uno “stato di emergenza” che forse durerà fino al prossimo anno. Non soltanto, dunque, la richiesta da parte della politica, maggioranze e opposizioni, dello “stato di calamità” per l’intero territorio, cosa che può dare un grosso contributo a chi ha perso la casa o altri beni, considerando che quello della vita nessuno potrà ridarlo mai indietro.

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Serve, quindi, appellarsi anche alla funzione sociale delle banche, amplificandone il senso, per coinvolgerle nel lungo lavoro di rinnovo di una terra insieme al suo tessuto economico e dare luogo alla risalita attraverso a una “finanziaria isolana” reazionaria capace di restituire valore anche al ruolo degli Istituti di credito che occupano smisurate porzioni dell’economia ischitana. Il 27 novembre scorso, subito dopo la frana di Casamicciola, la “BPER” ha creato un intervento per alleviare i disagi per famiglie e imprese che hanno subito gravi danni a causa della frana. Si è trattato d’interventi di assistenza e finanziamenti fino a 20 mila euro per i privati e 100 mila euro per le piccole e medie imprese, con un tasso pari a zero – per i primi sei mesi – per importi inferiori ai 10 mila euro, insieme alla sospensione del pagamento dei finanziamenti in essere per famiglie e imprese che, eventualmente, avessero subito danni dal maltempo. Decisioni che, però, non hanno dato seguito ad altre simili da parte di distinti Istituti di credito (o, se ci sono state, non se ne è avuta notizia).

. Il 27 novembre scorso, subito dopo la frana di Casamicciola, la “BPER” ha creato un intervento per alleviare i disagi per famiglie e imprese che hanno subito gravi danni a causa della frana. Si è trattato d’interventi di assistenza e finanziamenti fino a 20 mila euro per i privati e 100 mila euro per le piccole e medie imprese, con un tasso pari a zero – per i primi sei mesi – per importi inferiori ai 10 mila euro, insieme alla sospensione del pagamento dei finanziamenti in essere per famiglie e imprese che, eventualmente, avessero subito danni dal maltempo. Decisioni che, però, non hanno dato seguito ad altre simili da parte di distinti Istituti di credito (o, se ci sono state, non se ne è avuta notizia)

È chiaro che la funzione principale delle banche, trattandosi d’imprese, è rappresentato dal ruolo di raccolta tra il pubblico unitamente alla concessione di prestiti a famiglie e imprese. Cosa non da poco, ovviamente. Tuttavia rivedere e intendere in modo più ampio l’utilità sociale delle banche, qual è il rapporto tra interesse sociale, individuale e quello aziendale, in un progetto di attribuzione di valore, trasformandole in cooperanti allo sviluppo e come enti finanziatori di arti, cultura e progetti di attività economiche, deve metterci di fronte all’interrogativo se non sia arrivato il momento di rivedere, sull’isola, l’utilità sociale delle imprese che raccolgono ed erogano credito.
Pagina Fb Caffè Scorretto di Graziano Petrucci

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