LE OPINIONI

«Caffè Scorretto»«Il futuro passato»

Premessa 1. Se al posto di comportamenti radicati nel paleolitico isolano, che finora non ci ha portato grosse rivoluzioni, continueremo ad applicare il “tanto si è sempre fatto così” saremo destinati a questo «stato di cose» ancora per molto. Il trasporto pubblico è e resta una nota dolente. Quello da piazza nel particolare (i taxi, per intenderci) ha necessariamente bisogno di ammodernarsi. Tra i tassisti c’è chi ha capito che bisogna adottare un regolamento unico e cancellare in un colpo solo i confini amministrativi per superare il limite che deriva dalla legge a causa della quale un taxi che ha la licenza rilasciata in un comune può caricare solo in quello che gliel’ha concessa. Questo è uno dei limiti da oltrepassare anche sotto l’aspetto propriamente strategico ed economico.

Se al posto di comportamenti radicati nel paleolitico isolano, che finora non ci ha portato grosse rivoluzioni, continueremo ad applicare il “tanto si è sempre fatto così” saremo destinati a questo «stato di cose» ancora per molto. Il trasporto pubblico è e resta una nota dolente. Quello da piazza nel particolare (i taxi, per intenderci) ha necessariamente bisogno di ammodernarsi. Tra i tassisti c’è chi ha capito che bisogna adottare un regolamento unico e cancellare in un colpo solo i confini amministrativi per superare il limite che deriva dalla legge a causa della quale un taxi che ha la licenza rilasciata in un comune può caricare solo in quello che gliel’ha concessa. Questo è uno dei limiti da oltrepassare anche sotto l’aspetto propriamente strategico ed economico

Tra i fini di questo nuovo modello vi è sicuramente la possibilità di stimolare la gente a prendere il taxi invece che la propria auto con la garanzia, da un lato, di pagare la corsa con il bancomat o la carta di credito (argomento di cui ho parlato in altre occasioni, citando pure le “minori commissioni”, a volte quasi nulle, sulle operazioni). Dall’altro per rinnovare la fiducia nella nuova e ritrovata sinergia tra gli operatori del servizio pubblico.

Si potrebbe fare, attraverso la costituzione di una cooperativa in grado di raggruppare i tassisti delle sei amministrazioni, anche per trasformarli nella soluzione ottimale e risolvere il problema del traffico insieme a tutti gli altri che vi sono collegati. Ci ostiniamo a guardare il mondo, e la realtà isolana, con lenti vecchie e chi dovrebbe “dirigerlo” – in primis la politica non escludendo quella di “casa nostra” – applica modelli superati dai fatti. Il discorso, chiaramente, è molto più ampio di così e s’inserisce in molti aspetti della nostra quotidianità che, faremmo bene a ricordarlo spesso, non si ferma a fine settembre per andare in letargo nei mesi invernali con il risultato di tirare a campare per aspettare il vortice assorbente dell’estate successiva. La soluzione per ridurre al minimo la spaccatura – lo ripetiamo da anni – è evidente: allungare la stagione, proporre incentivi o sconti agli alberghi che vorranno restare aperti d’inverno, spingere nuovamente il termalismo. Premessa 2. «Sicuramente comincerei ad affrontare il problema del traffico, perché l’isola sta davvero morendo di traffico, e poi il problema della qualità dei turisti, il che significa maggiori controlli, soprattutto degli affitti: sappiamo tutti dei casi di abitazioni affittate formalmente per quattro persone e poi ci vivono in dodici.

  1. «Sicuramente comincerei ad affrontare il problema del traffico, perché l’isola sta davvero morendo di traffico, e poi il problema della qualità dei turisti, il che significa maggiori controlli, soprattutto degli affitti: sappiamo tutti dei casi di abitazioni affittate formalmente per quattro persone e poi ci vivono in dodici. Inoltre, e col Comune unico sarebbe più facile, cercherei di promuovere un miglioramento del servizio dei taxi, che è molto caro attualmente, anche per via del fatto che gli operatori sono legati ai regolamenti dei singoli comuni. Con un unico regolamento potrebbero muoversi su tutta l’isola secondo le varie esigenze. Ciò potrebbe realizzarsi anche oggi, con sei Comuni. Infine, organizzerei maggiore promozione turistica per l’isola. Ecco, questo sarebbe il mio programma dei “primi cento giorni», l’ha detto Giancarlo Carriero nell’intervista pubblicata su Il Golfo, rispondendo alla domanda di Francesco Ferrandino su che cosa farebbe nei primi cento giorni nel caso “diventasse” Sindaco di un [ancora] inafferrabile Comune Unico

Inoltre, e col Comune unico sarebbe più facile, cercherei di promuovere un miglioramento del servizio dei taxi, che è molto caro attualmente, anche per via del fatto che gli operatori sono legati ai regolamenti dei singoli comuni. Con un unico regolamento potrebbero muoversi su tutta l’isola secondo le varie esigenze.

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Ciò potrebbe realizzarsi anche oggi, con sei Comuni. Infine, organizzerei maggiore promozione turistica per l’isola. Ecco, questo sarebbe il mio programma dei “primi cento giorni», l’ha detto Giancarlo Carriero nell’intervista pubblicata su Il Golfo, rispondendo alla domanda di Francesco Ferrandino su che cosa farebbe nei primi cento giorni nel caso “diventasse” Sindaco di un [ancora] inafferrabile Comune Unico. La dichiarazione di Carriero, proprio perché indica ciò che si potrebbe raggiungere anche nell’immediato [che il Comune Unico non c’è], fa attrito col clima politico attuale. L’impressione che sia per lo più piatto, chiuso nelle sue manovre e alle nuove proposte, spesso ostile quando si tratta di cambiare certi equilibri, è notevolmente diffusa. Quando c’è chi sventola oniriche azioni incisive ed efficaci da parte delle Amministrazioni, chi si esalta quando affronta questioni di ordinaria “manutenzione” [della politica e dell’amministrazione] facendole passare come “rivoluzionarie” che nel frattempo, però, ha difficoltà a stimolare un’azione tra i Comuni per intercettare i fondi relativi al PNRR magari proprio attraverso il Patto per Lo Sviluppo dell’Isola d’Ischia, dovrebbe averlo presente. Siamo costretti a sopportare gli elogi auto celebrativi in tutte le salse, cui fa da contrappeso un’opinione pubblica che ultimamente ha dimostrato più disinteresse che voti. È molto raro trovare “visioni” sul futuro al cui posto assumono importanza in veste nuova idee vecchie di decenni.

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Quando c’è chi sventola oniriche azioni incisive ed efficaci da parte delle Amministrazioni, chi si esalta quando affronta questioni di ordinaria “manutenzione” [della politica e dell’amministrazione] facendole passare come “rivoluzionarie” che nel frattempo, però, ha difficoltà a stimolare un’azione tra i Comuni per intercettare i fondi relativi al PNRR magari proprio attraverso il Patto per Lo Sviluppo dell’Isola d’Ischia, dovrebbe averlo presente

Se è vero che la proposta di un regolamento unico per i taxi ha oltre venti anni [ce n’è una che va in questa direzione, perduta come Alice nel Paese delle Meraviglie nei cassetti del Comune di Ischia], è pure vero che nelle interviste i rappresentanti delle Amministrazioni attuali fanno non poca fatica a immaginare e rappresentare un futuro che non sia soltanto una dichiarazione d’intenti. In fondo continuerà a mancarci sempre qualcosa. L’atto e la volontà di governare i fenomeni, talvolta anticipandoli, per esempio.

Pagina Fb Caffè Scorretto di Graziano Petrucci

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