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Rabbia Capitale, anche Ischia manifesta contro le ruspe

Ieri mattina la protesta a Roma contro gli abbattimenti, poi l’incontro a Montecitorio con le forze politiche di governo di M5S, Lega e FI: sul tavolo un emendamento alla bozza del decreto legge in materia di semplificazioni con la sospensione delle demolizioni fino alla cessazione della emergenza pandemica

Una moratoria contro gli abbattimenti. È quello che chiedono i rappresentanti dei cittadini coinvolti nel dramma delle demolizioni e che ieri è emerso come obiettivo al termine della manifestazione svoltasi a Roma nei pressi di Montecitorio. Nella capitale si sono recati i sindaci di Forio e di Lacco Ameno, Francesco Del Deo e Giacomo Pascale.

La protesta dei comitati per il diritto alla casa è stata incanalata in un incontro istituzionale al quale hanno partecipato numerosi esponenti dei partiti di governo, tra cui i parlamentari del Movimento 5 Stelle, Caso, Spena, Manzo e Baldino, quelli di Forza Italia e della Lega Sarro, Polverini e Cantalamessa. Sul tavolo l’impegno a proporre un provvedimento che sospenda, almeno per il periodo di emergenza sanitaria, le demolizioni ordinate dalla Procura per quelli che vengono indicati come abusi “di necessità”, cioè le case di coloro che non hanno a disposizione soluzioni abitative alternative, e che con la pesante crisi economica accentuatasi a causa della pandemia difficilmente potrebbero far fronte alle conseguenze della distruzione della propria casa. Casa che fra l’altro, come sostengono i comitati, ha svolto e svolge tuttora anche il ruolo di presidio sanitario, in un anno e mezzo di chiusure e misure anti-assembramento in chiave di prevenzione contro la diffusione dei contagi da coronavirus.

Francesco Del Deo: «Non c’è più tempo: stop alle ruspe come con gli sfratti, basta coi falsi moralismi. Anche come Ancim presenteremo una proposta normativa in tal senso»

Il sindaco di Forio Francesco Del Deo ha sottolineato la necessità di agire con celerità, con una moratoria che equipari la disciplina degli sfratti, sospesi proprio per l’emergenza sanitaria, a quella degli abbattimenti, superando i falsi moralismi di alcune forze politiche. «Entro pochi giorni presenteremo come Ancim (Associazione comuni isole minori) una nostra proposta normativa», ha dichiarato Del Deo. L’avvocato Lorenzo Bruno Molinaro a fine giornata ha rilasciato alcune dichiarazioni improntate a un cauto ottimismo: «L’incontro di stamattina (ieri per chi legge, ndr) lascia ben sperare per i giorni a venire: soprattutto perché quelli del Movimento hanno reso noto di aver già presentato un emendamento alla bozza del decreto legge in materia di semplificazioni che sarà oggetto di discussione nel prossimo Consiglio dei ministri. Questo dovrebbe tenersi, salvo sorprese, entro la fine del mese. L’emendamento presentato propone, in effetti, la sospensione delle demolizioni fino alla cessazione della emergenza pandemica. Se approvato, confluirà nel decreto legge in materia di semplificazioni e determinerà l’immediato blocco delle esecuzioni. L’impressione è stata buona, poiché i nostri interlocutori politici erano sinceri e determinati, consapevoli della gravità della situazione. Non vorrei sbagliare ma credo che questa sia la volta buona».

Dunque, potrebbe concretizzarsi un provvedimento legislativo che renda effettivo lo stop alle ruspe che purtroppo anche in tempi di emergenza sanitaria non si sono fermate, come si è visto a Forio e a Procida, dove le abitazioni di due famiglie sono state inesorabilmente rase al suolo. Naturalmente si tratterebbe di un provvedimento-tampone, in attesa di una revisione più generale della questione, come ha spiegato lo stesso avvocato Molinaro: «Dopo il blocca ruspe – ha continuato il professionista isolano – mi hanno assicurato che verrebbe promosso un tavolo di concertazione sul tema con tutti i partiti di maggioranza al fine di imprimere una soluzione definitiva ad un problema, come quello delle demolizioni a macchia di leopardo e senza alcun criterio logico e cronologico, che ha ormai assunto i contorni di un vero e proprio dramma sociale». Una regolamentazione che ricorda alcuni recenti tentativi legislativi, come la cosiddetta Legge Falanga, affossata quando sembrava in dirittura d’arrivo. «Alla valutazione “caso per caso” raccomandata dalla Ministra Marta Cartabia – ha specificato l’avvocato Molinaro – verrebbe, secondo le intenzioni, sostituita una regolamentazione tesa a graduare gli abbattimenti, con priorità per gli ecomostri, i fabbricati della criminalità organizzata, gli scheletri di cemento armato e con salvezza delle prime case di abitazione. Se si può parlare di cauto ottimismo, ciò è dovuto anche alla grande capacità organizzativa, alla forza e alla tenacia dei comitati della Campania, della Sicilia e del basso Lazio, che hanno raccolto decine di migliaia di firme per sostenere la petizione da me predisposta», ha concluso Molinaro.

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L’avvocato Molinaro: «Cauto ottimismo, ma potrebbe essere finalmente la volta buona. Al blocca-ruspe seguirà un tavolo tecnico per elaborare una soluzione definitiva con una graduazione degli abbattimenti»

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Dunque, anche se il cammino è ancora impegnativo, sembra che presto possa innescarsi un iter in grado di influire significativamente su una questione che, al di là dei giudizi di valore sulle connotazioni giuridiche del fenomeno, coinvolge un numero elevato di immobili e di cittadini.

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