LE OPINIONI

«Caffè Scorretto»«La politica è una cosa seria, ma anche la comunicazione»

Le acque a Lacco Ameno si sono calmate? Ce lo auguriamo tutti. Intanto che Giacomo Pascale e i volti, nuovi e quelli con esperienza, si organizzano per costruire la scaletta d’interventi da affrontare, c’è lo spazio per una piccola riflessione. In realtà sarebbero molti i temi su cui discutere per capire e analizzare la débâcle del Coordinatore Regionale di Forza Italia e attuale Senatore Domenico De Siano insieme alla sua squadra. Le alleanze del progetto politico presentato lo scorso dicembre, per esempio, oppure la comunicazione e i suoi effetti che, pure in ambito locale, diventa asse quasi portante e il ruolo del “comunicatore” si eleva ed entra nel novero dei temi della riflessione. In questo clima di attesa generato dallo sforzo che entrambe le compagini hanno determinato, ora è il momento di rimettere a posto le idee.

È chiaro che Domenico De Siano abbia sbagliato alcune mosse, su tutte – e qui siamo nell’ambito della comunicazione – l’immagine che ne è venuta, troppo distaccata dal popolo, schivo signore che abita sulla montagna che non vuole mischiarsi con la gente, benché ci siano stati tentativi di farlo apparire in questo modo evidentemente andati a vuoto e che non hanno sortito effetti positivi se non quelli opposti. La fase 1 della sua comunicazione è stata un susseguirsi di sparate che già lasciavano intravedere cosa sarebbe accaduto nella fase 2, vale a dire le due settimane del ballottaggio. Un inasprimento della tensione e del messaggio che non è stato per niente pacificatore di animi e tra persone, ma, anzi, ha mostrato esattamente lo spirito di una squadra, si forte ma arrogante affezionata alcune volte a promesse agli elettori basate su santini e rosari, altre a parole a casaccio gettate in pasto al pubblico del web. Con questa campagna elettorale, abbiamo assistito quanto e come abbia potuto influire l’uso del social network, facebook in testa, e quanto contino, cosi come il loro uso, in una campagna elettorale locale. La carrellata, ora ironica ora sofferente, di eroi del giorno mediante post e dirette che a suon di sponsorizzate hanno invaso e intasato le bacheche, ha mostrato sin da subito su quale frequenza e modello – di comunicazione – si sarebbe arrivati nelle due settimane che hanno preceduto il ballottaggio, evento tanto unico quanto raro per un comune che a stento raggiunge le 5 mila anime. Si potrebbe stilare una lista infinita di errori – a cominciare dallo slogan su manifesti e santini “C’è anche Domenico” – ma sarebbe quasi come voler infierire su un corpo ancora caldo, prima dell’arrivo dei soccorsi.

Tuttavia la sconfitta della sua lista lascia quasi perplessi e impone di fare alcune valutazioni politiche sulla figura del Senatore della Repubblica che non riesce a chiudere un’operazione, sulla quale vittoria molti non avevano dubbi, motivo che avrebbe dovuto stimolare un’attenta riflessione. Se è stata chiara la sconfitta anche al primo turno, questa è diventata di minor peso nel ballottaggio: di certo perdere per un voto, o due, o tre, sarebbe stata una rovina ben maggiore di una vittoria a favore di Pascale con poco più di 150 voti. E anche questo è un dato interessante. Se prima la gente non ha avuto alcuna difficoltà a votare il proprio candidato, da segnare con preferenza, al secondo turno la sfida è diventata più semplice. Un “Domenico De Siano VS Giacomo Pascale” ha fatto in modo di scollare alcuni voti, riconducibili ai candidati della lista “Sempre per Lacco Ameno”, che con piccole emorragie si sono diretti verso il polo attrattore Pascale. E qui ritorna, in tutta la sua preponderanza la comunicazione e gli effetti a essa collegata. Non ha pagato, infatti, la comunicazione aggressiva nei confronti di Pascale che ha adottato il candidato De Siano, capo da qualche giorno della minoranza. Non ha pagato, ancora, l’attacco nei confronti del sindaco Francesco Del Deo. Non ha pagato la serie di mini inchieste nei confronti di questo o quel candidato della squadra di Giacomo Pascale. Assist su assist, autogol su autogol. L’immagine di De Siano ha dovuto subire gli effetti nefasti della comunicazione che si sono irradiati sull’elettorato, aggiungendosi ad altri errori commessi da vari supporter e sostenitori più o meno vicini. Alcuni di questi sono diventati attori principali di video “ironici” – con colonna sonora neo melodica-, in cui si mostrano nella loro impareggiabile educazione, attraverso i quali hanno realizzato l’obiettivo, magari non voluto, di traghettare verso l’inesorabile svilimento Domenico De Siano ed esaltando, al contempo, la disabilità mediatica di una squadra che ha iniziato a scricchiolare sin dall’inizio, arroccata sulla certezza della vittoria con oltre 600 voti di scarto. Errore di presunzione? Sembrerebbe così, tuttavia si presenta anche un altro aspetto: niente è come sembra, niente è come appare, lasciando spazio all’idea che risultati diversi da quelli pensati sono sempre possibili.

Pagina Fb Caffè Scorretto di Graziano Petrucci

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