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Apparizioni mariane, ancora Ischia in tv

TG 1 Estate, mercoledì scorso, ha affrontato l’argomento delle apparizioni mariane e – come al solito – per esigenze di spettacolo, ha chiamato a confrontarsi le punte del radicalismo estremo rispettivamente dello scetticismo ateo e quello dei credenti ad oltranza, che seguono il cuore prima che la ragione: il prof. Odifreddi e il giornalista scrittore Paolo Brosio. Naturalmente, accanto ai fenomeni mariani ben più importanti di Medjugorje, Fatima, Lourdes, è stata tirata in ballo anche la Madonna di Zaro a Forio. Non mi è sembrato particolarmente opportuno questo riferimento nello stesso giorno in cui scorrevano, nei telegiornali, le immagini della visita di Mattarella ai terremotati di Casamicciola. Ma forse ce lo meritiamo se, senza contestazione alcuna, nelle strade dell’isola ( in particolare nel Comune di Forio) appaiono, a fianco della segnaletica pubblica stradale, frecce verdi indicative della Madonna di Zaro. E’ un luogo ufficialmente riconosciuto dalla Diocesi d’Ischia come sede di culto e di apparizioni mariane? No, o meglio, non ancora, visto che la commissione ecclesiale nominata dal Vescovo il 15 agosto 2014 e che fu incaricata di studiare il fenomeno, non si è ancora pronunciata. E’ un luogo di riunione regolarmente autorizzato dal Comune di Forio o, comunque, dagli organi competenti? Credo di no.

Per il momento è un luogo dove si manifesta ogni 8 e 26 del mese, con numeri significativi, un sentimento religioso popolare. Meno male che nessuno, al momento, ha avanzato l’idea di predizioni della Madonna sul terremoto di Casamicciola, come avvenne il 26 dicembre 2014 per il terremoto in California, né è auspicabile che si accendano, su questo drammatico tema, previsioni per il futuro. Non so se c’è , tra questi, anche qualche furbo in malafede. So che la semplicità del salto pascaliano dell’atto di fede spinge a “ credere”. In questi giorni, sulla stampa locale diversa dal Golfo sono apparse accuse, nemmeno troppo velate, alla Chiesa locale, di lotte intestine tra innovatori e tradizionalisti, tra parrocchia e parrocchia. Si dibatte molto anche dell’escalation delle varie feste di parrocchia, con tanto di blocchi di traffico, deviazioni, divieti di sosta, di eccessi di fuochi d’artificio. Lo vuole il popolo credente, è il refrain che rimbalza. E il popolo vuole anche la Madonna di Zaro. Ma il popolo ischitano ( e qui passiamo dal fronte religioso a quello politico) vuole anche che non ci siano troppe regole, vincoli, controlli. Perché, in assenza di quadri di riferimento, ognuno ( come nella religione popolare) si rivolge al proprio santo protettore. E ci si illude che, in tal modo, si riesca ad ottenere buoni risultati per sé e la propria famiglia ( non importa se a scapito di altri). Solo che i politici clientelari rispondono solo agli elettori ( ed eventualmente alla legge); per quanto riguarda la religione, invece, si deve rispondere anche a Dio.

Per arrivare a Dio, S.Tommaso dice che ci vuole un assenso incondizionato del cuore, della “ voluntas” e che l’intelletto si trova in uno stato d’infermità e di grande timore e tremore. Attenzione, però, anche un non credente arriva a pensare che se c’è un Dio creatore, che ha dotato l’uomo di un’intelligenza superiore ad ogni immaginabile cervellone artificiale, è perché vuole che venga attivata la ragione. E la ragione ci suggerisce ponderazione più che fanatismo, approfondimento più che superficialità, scienza più che fantascienza. Questo, e ce ne siamo accorti, vale per il terremoto, dove le sciocchezze hanno vibrato più del 4° grado Richter, come vale nelle manifestazioni di fede. Abbassare i toni e attivare la ragione è l’unico modo per far uscire Ischia dall’occhio di bue ( bieco) dell’informazione sensazionalista e farla rientrare nel giro delle realtà belle sì, ma anche “ razionali”. E razionalità vuole che, fino a questo momento, non possiamo accusare lo Stato di scarsa attenzione post terremoto. La visita del Capo dello Stato sarà stata anche formale e doverosa, ma che cosa avremmo detto se non ci fosse stata? A questo proposito ho travato molto bello il titolo del Golfo di mercoledi: “ Una carezza per Ischia”, che tanto ci ha riportato alla mente il famoso discorso di Papa Giovanni XXIII: “ Quando tornate alle vostre case, fate una carezza ai vostri bambini!”.

Razionalità vuole che, al di là delle comprensibili esasperazioni di chi ha perso la casa, non si fischi un Presidente della Repubblica che, per la sua pacatezza può anche non accendere gli animi, ma la cui sobrietà di comportamento è di gran lunga preferibile alle guasconate di qualche politico che promette faville, tranne essere smentito dai fatti. Anche la religione ha bisogno di razionalità. A questo proposito, ho letto l’appassionata difesa delle feste patronali che giovedi hanno fatto, su questo giornale, Michele e Antonio Lubrano, anche criticando la decisione di eliminare ii fuochi pirotecnici, come atto di rispetto e solidarietà verso i concittadini isolani colpiti dal terremoto. Ho letto di un cambio della giornata dell’intronizzazione, della riapertura della Chiesa dello Spirito Santo e comprendo come ci sia una precisa tradizione, verso la quale ogni scostamento ( volontario o involontario) susciti critiche e perplessità. Ma tutto questo fa parte di un rituale religioso consolidato e assolutamente conforme alle direttive diocesane.

Cosa ben diversa è la titubanza, un certo silenzio velato di ipocrisia, su fenomeni di credenza popolare ( come gli appuntamenti con la Madonna di Zaro) che non hanno il crisma dell’ufficialità e che non fanno parte del patrimonio di tradizioni storiche locali. Ma che i cattolici attraversino un momento di confusione lo dimostra il caso della vignetta di Famiglia Cristiana ( che il Golfo di venerdì ha giustamente criticato) a cui ha fatto seguito una replica, con scuse, più grave della vignetta stessa. Che scusa è dire che “ la satira per sua stessa natura è contraddittoria ed ambivalente”? La satira, come qualsiasi espressione di pensiero si divide in due sole categorie: buona o cattiva, intelligente o stupida  E la vignetta di Famiglia Cristiana era semplicemente stupida! La religione è una cosa seria, anche per un non credente, in quanto attiene al rapporto tra l’essere umano e il divino o l’inconoscibile. Non lasciamo che passi come terreno di improvvisatori della fede, siano essi veggenti o vignettisti.

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Franco Borgogna

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