LE OPINIONI

«Caffè Scorretto»«Le molte questioni aperte sul (nuovo) Buon Senso»

Nel 2013, esattamente nel marzo di otto anni fa, la maggior parte degli operatori del by night dell’isola che si riunivano nell’associazione “Gente della Notte” – tra i maggiori rappresentanti e organizzatori c’erano Giù Divina, Lisa Divina, Franz Amalfitano, Alex Cannava e tanti altri – dopo circa sei giorni dal decesso del ventitreenne Alfredo Francescon avvenuto in un incidente stradale sulla così detta “super strada o sopra elevata”, si organizzarono per rispondere all’esigenza dei ragazzi di spostarsi il sabato sera senza prendere l’auto riducendo, così, il rischio di incidenti. “Esco in bus, torno in disco bus”, era lo slogan della campagna che invitava tanti giovani ad usare la navetta, sia in andata sia per il ritorno dai locali ischitani.

Nel primo incontro del 9 marzo decisero che il servizio sarebbe iniziato il 16 marzo fino al 25 maggio, in diverse fasce orarie del sabato sera, oltre ad assumere iniziative che avrebbero fatto da cornice alla campagna di sensibilizzazione con la condizione di prolungare il servizio se si fossero trovati sostenitori o sponsor. “Disco bus di Gente della Notte” era gratuito per gli utenti, benché il costo fosse di circa 2 mila euro al mese con un autobus “privato”, vale a dire 200 euro ogni sabato. Cifra che all’inizio fu sostenuta dai gestori dei locali e dagli operatori di “Gente della Notte” i quali si auto tassarono per renderlo fruibile. Si misero subito alla ricerca di finanziatori – e delle amministrazioni – per sollecitare una qualche forma di “collaborazione” e rendere il servizio sostenibile, nuovo nel suo genere almeno per l’isola di Ischia. I ragazzi di “Gente della Notte” furono i primi a dare l’esempio. Ogni sabato notte (o se volete, la mattina) si riunivano dalle 5 a Piazza degli Eroi. Con loro molti che, usciti dai locali, li raggiungevano a piedi per tornare a casa in bus. “Gente della Notte” riuscì a coinvolgere pure Eav bus, alla quale chiesero di contribuire sia alla campagna di sensibilizzazione e sia di istituire un’ulteriore corsa notturna per consentire il rientro da Ischia verso altri comuni dell’isola. L’obiettivo di raccogliere fondi tra i locali, addetti ai lavori e chiunque avesse voluto contribuire a quell’iniziativa cui si sarebbe aggiunta una campagna attraverso i media, incontri nelle scuole e con i rappresentanti della categoria taxi per richiedere un servizio notturno e invernale con tariffe agevolate, naufragò in maniera portentosa. Non per la disorganizzazione dei promotori. Anzi proprio loro avevano – ed hanno – le idee chiare su cosa e come organizzare un servizio navetta magari per tutta la settimana. L’ostacolo più grande che trovarono i ragazzi di “Gente della Notte” furono, da un lato, le amministrazioni molte delle quali rimasero indifferenti all’iniziativa. Dall’altro, i gestori dei locali mostrarono quasi subito le difficoltà per tenere il servizio in piedi, e in modo prolungato, senza un aiuto economico ai gestori delle compagnie private che avevano dato la propria disponibilità.

Nessuna delle amministrazioni dell’epoca, tentò di avviare un dialogo costruttivo – tra Comuni – oltre che in grado di stabilizzare il servizio navetta tramite una partecipazione più ampia. Secondo round, qualche anno dopo. Qualcuno del gruppo di “Gente della Notte”, ci riprovò all’incirca nel 2016, coinvolgendo gli operatori di servizio pubblico, ossia i taxi. Anche in questo caso il “disco taxi” naufragò per screzi e “scontri” tra gli operatori, che si erano impegnati a coprire le notti del venerdì e sabato, e alcuni conducenti NCC che ne approfittarono. Anche quest’ultimo round, insomma, saltò per la disorganizzazione e per la mancanza di coordinazione e sostegno – non è detto che avrebbe dovuto essere soltanto economico – delle amministrazioni. Il nodo centrale, alla fine, è sempre (stata) la disarticolazione tra i sei Enti locali che, ci auguriamo, possa tornare al centro del dibattito finalmente divenuto pubblico ma su una scala più ampia, rispetto al problema degli spostamenti. Non si tratta soltanto di “sicurezza stradale” ma come hanno riaffermato Sonia e Leonardo Taliercio, i genitori di Francesco morto nel 2019 anche lui come Manuel Calise a 17 anni, che hanno preso la parola durante la manifestazione organizzata dai ragazzi del Liceo e del Mattei, “c’è bisogno di buon senso” e conseguentemente “che dalle parole si passi ai fatti”. Non c’è alcun tentativo di delegittimare la politica isolana o il suo comportamento, spesso, indifferente. Neppure, però, si può passare da un estremo all’altro e fare un omaggio ai rappresentanti locali riconoscendogli la consacrazione di una collaborazione allineata tra Sindaci fino a quando non ci saranno risultati positivi negli effetti. Ribadisco le tre linee da seguire per rifondare il “buon senso” (non solo alla guida ma come ha detto la mamma di Francesco Taliercio “in ogni settore che ci riguarda, perché dipende da noi”), mediante un progetto che dovrà rispondere a tre finalità principali, cui se ne possono aggiungere sicuramente altre. Un piano che, dunque, deve avere finalità molteplici collegate fra loro. Le linee d’azione sono quelle pedagogiche a partire da una maggiore sensibilizzazione, tecniche per rendere le strade più sicure e, ultima, la linea della prevenzione di cui si devono far carico le amministrazioni in maniera condivisa. Se servono soldi, e per realizzare un progetto di questo tipo che deve avere necessariamente occuparsi di rifondare il modello dei trasporti servono sicuramente, come ho detto la scorsa settimana c’è il “Patto per lo Sviluppo dell’isola d’Ischia”. Perché il buon senso parte proprio dallo “sviluppo”. Ossia dopo che dal periodo adolescenziale, in cui si cerca lo scontro continuo con l’altro per capire chi siamo anche per tentare di costruirsi nella frammentazione (molti, ahinoi, pure tra gli adulti, tuttora dimostrano di non esserci riusciti mentre i giovani del Liceo e del Mattei li hanno superati con l’esempio), si passa alla fase adulta. Vale a dire, alla collaborazione. Proprio ciò che dovrebbero fare adesso e anche dopo le sei amministrazioni dell’isola d’Ischia.

Pagina Fb Caffè Scorretto di Graziano Petrucci

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