Sto facendo un tentativo per far nascere in noi l’idea di una Ischia nuova.
Oggi voglio parlare del Comune di Ischia. Da un paio di anni il Sindaco Enzo Ferrandino ha messo in atto qualche timido tentativo di dare una svolta ecologica al paese che rappresenta. Il parcheggio del Jolly interrato dedicato ai residenti della zona, la creazione di Zizzì, la non esaltante pista ciclabile in pineta, i colloqui con l’EAV per tentare un approccio con i mezzi pubblici e l’incontro con i sordi tassisti
Iniziative che prima dell’arrivo della pandemia erano sicuramente una difficoltà enorme affrontarle con cittadini come noi.
Ora dicono che il mondo è cambiato e lo si vede dalle tante iniziative che si vanno prendendo in tutti i paesi da Parigi a Milano fino alla Germania ed in Nord Europa.
Cosa chiedo al mio Sindaco? Di sgombrare dalle auto in sosta la zona che va dal Castello al Comune che si trova a valle di Piazza degli eroi. Cosa farne di questa zona? Tutto quello che è la vivibilità, vera, senza auto di ingombro e gas di scarico.
In questa area predisporre servizi alle spiagge riducendo a bouvette gli orrendi stabilimenti balneari e creando piattaforme in legno a mare intorno alle scogliere esistenti e posti per tavolini per bar e ristoranti nelle strade libere.
Mi chiedono dove metteranno le auto i residenti. Io dico le venderemo perché il secondo passo deve essere una mobilità intelligente e personalizzata alle esigenze di ogni cittadino. Biciclette, taxi collettivi e miriadi di altre soluzioni. Ad Ischia arriveranno tante risorse e bisognerà indirizzarle per avere un prodotto turistico diverso dal precedente, non più vendibile, ma che deve nascere nel cervello di noi cittadini. Nessuno sa cosa ci riserva questa crisi. Ma non tentare di eliminare le cose che sappiamo deleterie sarebbe un gran peccato.
