Cala il sipario su “Vinifera”, anche Ischia a Trento

DI GUIDO INVERNIZZI
Si è chiusa a TrentoExpo la sesta edizione di ‘Vinifera’, fiera-mercato dedicata alle produzioni degli artigiani alpini, primi tra tutti i viticoltori. Centoventi i vignaioli provenienti da tutte le regioni alpine e transalpine italiane ma anche francesi, svizzere, austriache e slovene, a cui si è aggiunta quest’anno un’interessante selezione di produttori delle isole minori del Mediterraneo (Capraia, Ischia, Isola del Giglio, Ustica, Salina, e via dicendo) e diversi produttori di sidro, oltre che di birrifici agricoli sempre d’identità alpina. ‘Qui favoriamo l’incontro e il confronto diretto tra chi produce e chi consuma, che ha il diritto di sapere e il dovere di informarsi da chi, dove e come sono stati prodotti gli alimenti che sta acquistando’ afferma Manuela Barrasso, presidente dell’Associazione Centrifuga di Rovereto che organizza l’evento. Nata nel 2017 come strumento di ricerca, supporto e valorizzazione dello sviluppo sociale e culturale del territorio, Centrifuga è un’associazione di promozione sociale che si occupa in particolare di produzione sostenibile in campo agricolo e consumo responsabile.


‘Noi facciamo una selezione in base a tre criteri fondamentali: il perimetro geografico alpino, la dimensione piccola di tipo familiare la modalità produttiva sostenibile per tutti, fattori in qualche modo ‘validati’ dal controllo incrociato degli altri produttori. Quindi la nostra forza è una selezione coerente, che ha delle eccezioni, come ad esempio Foradori che ha 28 ettari ma lavora in stretto regime biodinamico, o come un territorio come la Slovenia che tecnicamente non rientra nella Suddivisione orografica internazionale unificata del sistema alpino (Soiusa), però completa una dinamica di confine che è molto interessante” spiega ad askanews Stefano Cimadon del direttivo dell’associazione, chiarendo che ‘questi criteri non ci mettono al riparo dal fatto che possano esserci dei vini ‘imperfetti’, questo per la scelta politica di dare visibilità e speranza anche a chi ancora non ha imparato a fare il vino e qui può confrontarsi con realtà simili, scoprendo magari che si possono fare scelte tecniche diverse. Per fare un esempio due cantine liguri provenienti dalla stessa area vitivinicola non avevano mai assaggiato le loro rispettive interpretazioni di Lumassina (vino che si produce nel Ponente ligure dall’omonimo vitigno autoctono, ndr): sono queste occasioni di scambio l’asset principale di ‘Vinifera’, oltre a quella di dare visibilità e un punto di partenza a produttori altrimenti senza palcoscenico’.