CRONACAPRIMO PIANO

CALA IL SIPARIO SUL GIALLODI ANTONELLA DI MASSA

Imminente la richiesta di archiviazione per lil decesso della 51enne casamicciolese, ritrovata morta lo scorso 28 febbraio in un terreno di Succhivo dopo che si era allontanata di casa 11 giorni prima. Un epilogo forse atteso viste risultanze di indagini prima e autopsia poi, ma che lascia davvero diverse perplessità. E, soprattutto, troppi lati oscuri

Per adesso non ci sono conferme, dalla terraferma arrivano soltanto “spifferi”. Ma è un vento che fa rumore, anche se poi alla fine nessuno si aspettava un epilogo diverso, visto che momenti di svolta in questa drammatica vicenda non ce ne sono stati negli ultimi tempi ed in loro assenza era difficile pensare che qualcosa potesse muoversi. Il caso legato alla morte di Antonella Di Massa, ritrovata senza vita in un terreno di Succhivo lo scorso 28 febbraio, va verso l’archiviazione. E’ stato un suicidio, su questo non ci sarebbero più dubbi: tra le relazioni e le attività investigative svolte dalle forze dell’ordine e le risultanze dell’esame autoptico, non esiste un’altra strada da poter seguire. Inizialmente, lo ricordiamo, la Procura della Repubblica aveva aperto un fascicolo con l’ipotesi di reato di istigazione al suicidio: non che ci fossero segnali o indizi in tal senso, semplicemente un escamotage giuridico per lasciare aperto il caso. Sul quale però è destinato a calare il sipario, nonostante la storia si porti dietro mille dubbi ed altrettante perplessità. Che, va sottolineato, giungendo l’archiviazione e dunque mancando ignoti potenzialmente perseguibili, saranno anche destinati a rimanere senza risposta con tutto quello che ne consegue. E questo riguarda soprattutto quella forbice di undici giorni caratterizzata da un inspiegabile “buio”. Che cosa ha fatto e dove (ed eventualmente con il supporto e/o la complicità di chi) si è nascosta Antonella nel periodo compreso tra il 17 febbraio, giorno della sua scomparsa, fino al 28, giorno del ritrovamento del cadavere? Gli esami sulla salma hanno dimostrato che il decesso risaliva a 24-36 ore prima, tra l’altro la povera vittima era adagiata su un terreno quasi
a fronte strada, battuto più volte da forze dell’ordine e volontari negli ultimi giorni. Un autentico mistero, che a questo punto verosimilmente è destinato a rimanere tale. Ricordiamo, a titolo di cronaca, che proprio l’1 luglio sono scaduti i termini con cessi dal pm Giuseppe Tittaferrante ai peiriti che dovevano depositare le risultanze dell’autopsia, inizialmente previste per maggio ma poi slittate grazie a due proroghe ciascuna della durata di 30 giorni.

Antonella Di Massa ha ingerito del liquido antigelo che ne ha causato la morte, liquido antigelo che lei stessa aveva acquistato in un negozio specializzato a porto d’Ischia, come dimostrato in maniera inoppugnabile dalle videocamere di sorveglianza dell’attività commerciale che l’hanno vista entrare e poi uscire dopo aver pagato. Se davvero l’iter giudiziario si concludesse con un nulla di fatto, è chiaro che però resterebbero tanti, troppi dubbi, alimentati peraltro da una serie di circostanze ed atteggia-
menti che in tutta onestà sembrano davvero avere poca attinenza con una tragedia del genere.

Partendo dal ritrovamento del corpo, ufficialmente ad opera dei giornalisti di “Chi l’ha visto”, che molti
però pensano sia no stati imbeccati da qualche residente del posto. E che dire poi del silenzio che è calato da parte delle persone più vicine ad Antonella che dopo aver invocato giustizia e verità ed aver sostenuto che mai e poi mai la loro congiunta si sarebbe tolta la vita, hanno improvvisamente fatto calare il silenzio. Un atteggiamento da molti ritenuto “passivo” se non addirittura inspiegabile ed
oggettivamente è difficile dar torto ai malpensanti. Vedremo se al momento dell’archiviazione si opporranno alla stessa con gli strumenti che l’ordinamento giuridico mette a loro disposizione o prenderanno atto delle decisioni dell’autorità giudiziaria, quello sarà un altro significativo snodo. Insomma, dubbi, dubbi e ancora dubbi: tra questi, il fatto che appare davvero difficile credere a che a Succhivo, un borgo piccolo dove ci si conosce tutti, nessuno possa essersi fatto un’idea di dove sia stata
Antonella per dieci lunghissimi giorni. Un’area delimitata è stata battuta palmo a palmo, anche grotte e anfratti sotterranei non visibili all’occhio umano e perlustrati solo grazie alle conoscenze del territorio di alcuni residenti della zona. Ma Antonella ha continuato a rimanere un fantasma, salvo riapparire il 28
febbraio, ma senza vita. E da qualche parte (non lontano, aggiungiamo noi) deve pure essersi rifugiata.
I dettagli del caso di Antonella di Massa sono ormai noti a tutti avendo assunto la vicenda una rilevanza nazionale. Nei giorni successivi alla scomparsa per trovare la donna era stato predisposto un ingente dispositivo di ricerca che aveva coinvolto molti uomini delle forze dell’ordine, parecchi volontari, elicotteri, unità cinofile, droni ed un battello della Guardia Costiera che aveva perlustrato da mare le
zone a sud dell’isola. Le ricerche erano proseguite anche di notte ricorrendo ai termoscanner ed allargandole anche ad altre zone dell’isola e visionando i filmati di molti impianti di vi

deosorveglianza e chiedendo la collaborazione delle compagnie di navigazione ma senza alcun
esito: la donna sembrava svanita nel nulla. Durante le ricerche sulla scomparsa della casalinga, sposata con due figlie, sono circolate diverse ipotesi, tra cui quella che la donna potesse essersi allontanata dall’isola, oppure che si trovasse ancora a Ischia e che, con l’aiuto di qualcuno, si nascondesse in qualche
abitazione o casolare di campagna, come avrebbe fatto presagire un biglietto trovato a casa dai familiari diversi giorni dopo l’allontanamento della donna. Secondo le forze dell’ordine Antonella è stata cercata, nel versante meridionale ischitano, praticamente ovunque, anche con la collaborazione del Soccorso Speleologico Alpino: le squadre dei ricercatori hanno passato al setaccio soprattutto i
cavoni e le zone più impervie tra Succhivo, Panza e Sant’Angelo. Nella piazza di Panza i cani captarono alcune tracce olfattive, circostanza che fece ipotizzare che la donna, dopo aver abbandonato la sua auto, potesse essere passata per quella zona, magari utilizzando un bus. Circostanze che però, al pari di
altre, non hanno mai trovato conferma.

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3 Commenti

  1. Non posso credere ai miei occhi. Dopo tanto tempo parlare di Antonella di Massa. Credevo fosse andata nel dimenticatoio. Ma in effetti dall”articolo è così. Non si sa ancora niente di preciso. Suicidio? Pur non conoscendola dico di no. C’è qualcosa che non si vuole dire. Questa storia della povera Antonella di Massa non volete che venga fuori. Assurdo.

  2. un mistero incomprensibile

    la verità prima o poi viene sempre a galla….in questo caso probabilmente più tardi molto più tardi….

    Sono fermamente convinto che così come Antonella è ricomparsa dal nulla, anche la verità emergerà

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