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Ischia, l’ambiente e quelle ordinanze “fantasma”. O forse no

Nel 1989 il divieto degli shopper non biodegradabili, tre anni fa lo stop all’uso dei saponi inquinanti e quest’anno è stato il turno della plastica. Ma i provvedimenti purtroppo restano sulla carta

Ischia isola verde, sempre di più. Nel 1989 i sindaci vietarono gli shopper non biodegradabili, tre estati fa l’uso dei saponi inquinanti e quest’anno è stato il turno della plastica. Un record per l’isola. L’altra faccia della medaglia, però, dimostra come numerose di queste ordinanze, in primis quella che vieta l’uso dei saponi non biodegradabili, non è siano mai entrate realmente in vigore. Provvedimenti rimasti sulla carta, lettera morta.

Zero applicazione, nessun controllo. I sindaci vietano gli shopper, i vigili urbani non leggono le ordinanze dei sindaci, dunque tutto come se nulla fosse successo. Resta la buona intenzione. Potenzialmente una cosa buona per l’isola. Per far sparire i sacchetti della spesa dall’isola è stato necessario aspettare l’intervento dell’Europa e dello Stato, nel 2010. Ma i sindaci dell’isola di Ischia c’erano arrivati con venti anni di anticipo. Questa, invece, è l’estate plastic free. Ischia è l’unica isola (assieme all’arcipelago delle Tremiti) che ha bandito la plastica non biodegradabile a ruota Capri e le salernitane Castellabate e Pollica. Al momento l’ordinanza sull’isola è in fase sperimentale. Siamo ancora nel limbo. Ovvero nel periodo in cui sono ancora ammesse tolleranze.

Zero applicazione, nessun controllo, eppure in un caso i sindaci isolani erano arrivati addirittura con venti anni di anticipo. Pascale parla di senso civico in aumento tra i cittadini e soprattutto tra le aziende, pensa a una task force per il rispetto del dispositivo e pensa a un’isola che dal 2020 diventi anche “smoke free”

“In realtà – ci spiega il sindaco di Lacco Ameno Giacomo Pascale – è che non è semplice far rispettare queste ordinanze. Solo il senso civico e la consapevolezza dei nostri concittadini nonché dei turisti può far rispettare realmente il provvedimento”. Quando chiediamo al sindaco di Lacco come sta rispondendo l’isola al divieto di plastica, è netto. “Nel mio Comune ho segnali positivi. Molte persone, soprattutto le grandi utenze, già si sono adeguate, altri stanno ancora smaltendo le scorte di magazzino. Registro segnali positivi. La gente ha accolto con favore questa ordinanza e questa collaborazione mi fa ben sperare”. È anche l’allarme per il clima e la corsa ai ripari per la tutela dell’ambiente che ha creato una consapevolezza diversa. “Questi cambiamenti – ha detto ancora Pascale – sono destinati a cambiare le nostre abitudini. Anche in vacanza. Quest’estate saranno tanti i turisti a scegliere spiagge plastic free”. L’urgenza di un intervento, infatti, sollecitato anche dal movimento FridayforFuture iniziato dalla protesta della giovane svedese Greta Thunberg ha portato già molte regioni, comuni e città del nostro Paese ad adottare fin da ora la direttiva comunitaria volta a ridurre la produzione di plastica monouso entro il 2021. Approvata il 27 marzo 2019 dal Parlamento europeo e dal Consiglio Ue il 20 maggio, stabilisce che tutti gli Stati membri dovranno cessare progressivamente la produzione e la vendita di oggetti di plastica monouso come posate, piatti, cannucce, bastoncini per bevande, contenitori per alimenti e bibite, aste per palloncini, bastoncini cotonati (già banditi da inizio 2019) e dovranno essere sostituiti da prodotti in materiali biodegradabili e compostabili. E l’isola di Ischia ne è l’esempio.

“Per un sindaco redigere un’ordinanza è semplice, farla rispettare è la cosa difficile”, incalza Pascale. “Questa ordinanza, anche grazie alla grande risonanza mediatica, sta avendo successo. E farò di tutto affinché non resti solo sulla carta. Compatibilmente con uomini e mezzi a disposizione, ho intenzione di far rispettare senza se e senza ma questo provvedimento. Però dobbiamo dire anche che si tratta di un’inversione culturale importante che non mi illudo possa avvenire in una notte”. L’ordinanza ischitana è stata ‘copiata’ da numerosi altri Comuni i cui amministratori hanno chiesto ai sindaci dell’isola di prendere visione del provvedimento adottato.

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“Sono fiducioso, anzi ne sono sicuro: presto tutta l’isola sarà plastic free”, assicura Pascale. E mentre lidi, bar e ristoranti stanno smaltendo le scorte di magazzino per diventare luoghi plastic free, c’è anche chi propone un ulteriore passo avanti, adottando iniziative smoke free bandendo il fumo tra gli ombrelloni (per i fumatori sono previste aree apposite) per evitare la dispersione di mozziconi sulla battigia e nel mare, rifiuti che impiegano almeno 10 anni a decomporsi. “Sarà l’ordinanza per il prossimo anno”, assicura Pascale. Dal 2020 Ischia oltre che plastic free potrebbe diventare anche smoke free.

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