Cambio della guardia al Rizzoli, ecco il “benvenuto” del Cudas alla Bianco
Il comitato unitario per il diritto alla salute augura buon lavoro alla neo direttrice sanitaria ma nel contempo in una pec illustra tutte le criticità dell’ospedale di Lacco Ameno
Non poteva esserci un momento più indicato per far sentire la propria voce. Nella giornata di insediamento ufficiale del nuovo direttore sanitario dell’ospedale Rizzoli di Lacco Ameno, il Cudas (Comitato Unitario per il Diritto alla Salute) ha deciso di cogliere la palla al balzo e di formulare subito una sorta di lista della spesa alla neo responsabile Elvira Bianco. In una pec che è stata trasmessa alla stessa, infatti, non solo le è stato augurato buon lavoro ma si è anche voluto sottolineare le tante criticità di cui soffre da tempo il nosocomio isolano che – come si legge nel testo “complicano la quotidiana attività di assistenza, non consentono agli operatori di lavorare al meglio delle loro possibilità e potenzialità e producono enormi disagi alla popolazione isolana e, non di rado, all’utenza dei turisti italiani e stranieri”.
Un vero e
proprio decalogo, quello dell’organismo presieduto dalla dinamica Gianna
Napoleone, anzi ad essere sinceri i punti toccati sono undici. Tanti e
minuziosi, quanto basta per rendere l’idea di come ci si trovi dinanzi a una
struttura che presenta davvero tante, troppe carenze. L’elenco, che vi
riportiamo integralmente, in fondo parla chiaro: “Adeguamento antisismico (a
partire dalla rimozione dei pesi sul lastrico solare); Dichiarazione di zona
disagiata con specifici incentivi al personale sanitario; Carenza degli
organici medico e infermieristico con turni massacranti e straordinari oltre
ogni
limite. In particolare in Ortopedia, Pediatria, Cardiologia e Rianimazione. La
carenza di anestesisti non di rado limita anche l’attività chirurgica; Tutela
del Punto Nascita in deroga fino al 31 dicembre; Disagi per i pre ricoveri, per
cui le analisi vengono effettuate nella stessa giornata degli interventi
chirurgici; In Cardiologia, la gravissima carenza di personale medico fa sì che
vi sia un unico cardiologo in servizio che, se impegnato in un trasferimento
all’elicottero, resta scoperto il pronto soccorso anche in caso di codice
rosso. E gli apparecchi diagnostici al di sotto delle necessità e ormai
obsoleti; Ambulatorio di Endocrinologia cancellato, nonostante l’alta incidenza
di patologie tiroidee, senza trascurare le esigenze della prevenzione;
Ambulatorio di Ortopedia da anni limitato ai controlli postoperatori, mentre
per le visite specialistiche l’utenza è costretta a recarsi nel migliore dei
casi a Procida o presso i nosocomi della terraferma; Assenza del servizio
interprete, fondamentale per garantire un’accoglienza e un’assistenza adeguate ai
numerosi utenti stranieri; Idroambulanza a rischio blocco durante la
navigazione con dotazione a bordo obsoleta e inadeguata; Due ambulanze in
dotazione all’ospedale per i trasferimenti che cadono a pezzi”.
Insomma, a leggere questa mail di certo la Bianco non farà i salti di gioia, anche se è facilmente intuibile che di certe carenze il nuovo direttore sanitario fosse già a conoscenza, non fosse altro che per le rumorose proteste del comitato. Nella parte finale della nota il Cudas confida che il nuovo direttore sanitario “voglia finalmente occuparsi, per la parte di sua competenza, di trovare soluzioni appropriate alle tante emergenze trascurate che continuano ad affliggere l’ospedale isolano, unico punto di riferimento sul territorio e per la popolazione già penalizzata, soprattutto in campo sanitario, dai limiti dell’insularità”. In bocca al lupo anche da parte nostre, e buona fortuna: con l’aria che tira, purtroppo, l’impressione è che davvero ce ne sarà bisogno.