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Vignetta choc, Casamicciola vuole chiedere i danni a Famiglia Cristiana

Il sindaco Giovan Battista Castagna in un certo senso lo aveva preannunciato. Non gli era andata giù la campagna mediatica che aveva colpito l’isola d’Ischia, e Casamicciola in particolare, all’indomani del drammatico sisma dello scorso 21 agosto. Una lunga serie di servizi giornalistici che aveva diffuso un’immagine fortemente distorta della realtà isolana: dall’accusa di abusivismo, quasi che tale fenomeno fosse il responsabile dei danni del terremoto, fino alla satira apparsa sul settimanale “Famiglia Cristiana”. Una vignetta aveva infatti modificato il nome del Comune termale in “Casabusivamicciola”. Uno scherzo che a molti non era piaciuto e aveva provocato la reazione di molti isolani, che hanno parlato di vero e proprio sciacallaggio, tirando in ballo in modo del tutto improprio l’abusivismo edilizio come causa diretta delle conseguenze del sisma. Dal biasimo di molti, il Comune di Casamicciola è invece passato alle vie di fatto, anzi alle vie legali.

La giunta municipale ha infatti approvato la proposta di delibera avanzata dal sindaco Castagna, che lo autorizza a «presentare – come si legge nel provvedimento – denuncia querela nei confronti della rivista  “ Famiglia Cristiana “ per possibili reati di diffamazione e/o calunnia e ogni altra eventuale fattispecie penalmente rilevante, con riserva di costituzione di parte  civile per il risarcimento dei danni da ciò derivati al Comune». Contestualmente, è stato affidato incarico al legale di fiducia del Comune, l’avvocato Raffaele Marciano, di redigere un parere legale sulla questione. Il Comune si riserva anche la possibilità di proporre «eventuale azione di parte civile per il ristoro dei danni patiti dall’ente e dalla cittadinanza». Il provvedimento votato dall’esecutivo elenca i motivi propedeutici alla decisione di adire le vie legali, in particolare il fatto che «gran parte degli organi di stampa e Tv a livello nazionale nella fasi immediatamente all’evento diffondevano notizie circa i crolli conseguenti al sisma, associandoli ad un diffuso e consentito abusivismo edilizio», e che «la rivista  “Famiglia Cristiana” in data 29.08.2017 diffondeva in rete e successivamente pubblicava  sul numero 36 del 3 settembre 2017 una vignetta di tal Pier Aldo Vignazia nella quale si rappresentava un cartello stradale con la dicitura “Casabusivamicciola  Nuova Toponomastica” ironizzando sulla denominazione del Comune di Casamicciola Terme e sui danni subiti in occasione del sisma».

La vignetta in questione è stata ritenuta «palesemente offensiva,  diffamatoria e lesiva dell’immagine del Nostro Comune e della reputazione di tutti i suoi cittadini e che potrebbe integrare ipotesi delittuose quali la calunnia e/o diffamazione a mezzo stampa, salvo altri reati di analoga o maggiore consistenza». Il Comune ha così ritenuto che «la risonanza mediatica della vignetta ed il periodo di pubblicazione ha comportato  e comporta pesanti ricadute anche sull’economia locale, incentrata per lo più sulle attività turistiche e ricettive, gravemente penalizzate dalla rappresentazione negativa data al Paese», ravvisando pertanto «la necessità di tutelare in ogni sede prima e con ogni iniziativa utile, l’immagine e la rispettabilità della comunità casamicciolese, oltraggiata, offesa e deturpata dall’infamante vignetta». Per onor di cronaca, la rivista dei Paolini qualche giorno dopo fece marcia indietro, con una nota diffusa dalla direzione del periodico il primo settembre scorso: «Dispiace che qualcuno – recitava la nota – si sia sentito offeso dalla vignetta di Vignazia pubblicata su Famiglia Cristiana n. 36. Non era nelle intenzioni del disegnatore né del settimanale ferire la sensibilità di alcuno. Perciò chiediamo scusa se questo è avvenuto. La vignetta invitava semplicemente a riflettere, come tutte le vignette del nostro settimanale, utilizzando lo strumento della satira, che per sua natura presenta il rischio di letture ambivalenti e contraddittorie».

La rivista aveva premura di specificare che la vignetta «non era perciò rivolta agli ischitani, cui Famiglia Cristiana, nello stesso numero, ha dedicato un ampio servizio, intervistando il pompiere eroe che ha salvato i tre coraggiosi fratellini, bensì al fenomeno dell’abusivismo, da cui, come è stato rilevato da tutti i mass media, Ischia non è esente». La nota si concludeva con le consuete statistiche più volte lette in queste settimane: «Secondo un rapporto di Legambiente, la Campania è in testa alla classifica dell’illegalità nel ciclo del cemento costiero. Solo nel 2017 e sul suo territorio è commesso il 20,3 per cento dei reati totali inerenti la cementificazione. [..]Per non parlare – concludeva il settimanale – dei materiali scadenti utilizzati. Prendersela con una vignetta e con i giornalisti che si sono recati sul posto per raccontare quel che è accaduto non ha molto senso e non risolve il problema». Le scuse non hanno tuttavia sortito l’effetto sperato, dal momento che il Comune di Casamicciola ha reputato infinitamente maggiore il danno d’immagine e quello economico subìto da tale attacco, fino alla decisione presa il 5 settembre dalla Giunta. Dalle pagine di giornale ora si passa alle aule del Tribunale.

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