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CAMPETTI PER TUTTI CAMPETTI PER NESSUNO

DI MARIO GOFFREDO

Sono notoriamente un amante della pallacanestro. La pratico sin da quando ero piccolo, la insegno e alleno da qualche anno a questa parte e la gioco tanto in palestra quanto negli spazi liberi attrezzati quando mi è possibile. Ed è proprio di quest’ultimi che intendo parlare. Ischia è un’isola di oltre 65.000 abitanti che in estate arriva a raddoppiare le presenze, con un territorio di svariati km quadri. In pratica una cittadina sull’acqua che non ha nulla da invidiare ai capoluoghi in terraferma in termini di abitanti ed urbanizzazione. Eppure la carenza in termini di servizi e di spazi è notevole e se si vuole parlare di spazi liberi attrezzati per la pratica dello sport, l’offerta è praticamente nulla. L’Italia, nel confronto con altri paesi europei è palesemente deficitaria nella valorizzazione degli spazi sociali, e se si vuole trattare di spazi sportivi pubblici il confronto diventa imbarazzante. Lo è ancor di più l’Italia meridionale rispetto alle cittadine del nord e peggio che andar di notte se parliamo di isole.

Mentre le amministrazioni fanno a gara a creare nuovi parcheggi senza mostrare alcuna fantasia e diversità che vada oltre il tanto rinomato quanto scaduto “multipiano”, le politiche che valorizzino gli spazi di aggregazione sono inesistenti in maniera assolutamente imbarazzante e dannosa. Ischia non ha spazi liberi di gioco che possano definirsi tali. E quando parlo di spazio attrezzato non certo mi rivolgo al necessario per lo sport che pratico ed alleno come poc’anzi scritto, ma a tutta quella gamma di attività sportive che sono praticabili all’aperto ma che richiedono la predisposizione di attrezzature minime, siano essi canestri, porte per il calcio, superfici adatte al pattinaggio, attrezzi per il corpo o altro.

Ad oggi l’unico spazio frequentabile per chi intendesse praticare un po’ di sport libero è lo spazio antistante  la struttura dell’ex Liceo Scotti ed ex Tribunale nel Comune di Ischia, attualmente (da pochissimo) destinata all’Istituto scolastico “Mennella”. Due campi, uno di calcio ed uno di pallacanestro, liberamente accessibili, ma pochi lo sanno, dove ogni pomeriggio giocatori di ogni età, religione, razza e sesso si incontrano per condividere momenti di sport libero. Ma la natura di spazio pubblico di questi spazi non è mai stata ufficializzata al punto che è storia di pochissime settimane fa la chiusura dell’accesso con catenacci proprio in seguito alla consegna del fabbricato all’Istituto Mennella. Solo dopo veementi reclami su stampa e social si è nuovamente provveduto alla riapertura. Ma ancora adesso non vi è segno alcuno (un cartello con orari e regole non guasterebbe) che consacri in maniera definitiva ed ufficiale lo spazio che spesso non viene utilizzato perché non se ne comprende la reale natura. A ciò si sommi la sostanziale incuria in cui versa questo spazio: rifiuti raccolti una tantum, cestini non cambiati, panche assenti, non uno straccio di fontanina per abbeverarsi, illuminazione vecchia e pericolosa.

Ma ciò che merita menzione è che la creazione di nuovi campi di gioco di libero accesso è stata oggetto di grande attenzione nella scorsa campagna elettorale nel Comune di Ischia da parte di entrambe le principali liste concorrenti con proclami ed anche scontri tra i due candidati a Sindaco Enzo Ferrandino e Gianluca Trani che proprio su questo tema incrociarono le spade proponendosi come fautori di una rivoluzione sportiva del Comune ischitano. Il progetto di realizzazione di tre spazi (playground) nel Comune di Ischia circola senza però vedere alcun tipo di concretizzazione da mesi. L’unico dato concreto al riguardo che si può sottolineare è che una parcella di 11.000,00 euro è stata già stanziata per quello che dovrebbe essere il progettista per la realizzazione di questi campi. Ma dei campi non c’è traccia alcuna. Campetti promessi a tutti ma allo stato campetti non ve ne sono per nessuno. Nei restanti Comuni non se ne parla neppure. Lo stesso Comune di Forio, che vanta una tradizione cestistica di rilievo, non ha uno straccio di spazio pubblico che possa definirsi tale, sebbene vi sia il “Balsofiore” tranquillamente adattabile allo scopo che invece viene aperto agli sportivi solo sotto vigilanza per poche ore al giorno in poche settimane estive.

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Le conseguenze sociali di queste mancanze sono pesantissime. Vi parlo da allenatore ed i ragazzi sono sempre meno motivati e preparati, con gravissime lacune motorie e sociali derivanti da una vita priva di movimento. Il gap con altri paesi è enorme ed evidente nelle scarsissime figure e squadre di rilievo che riusciamo ad esprimere nei settori sportivi. Basta guardare le nostre nazionali sportive e le prestazioni olimpiche per renderci conto che la situazione è molto grave. Gli spazi sportivi sono oltretutto un’occasione di crescita sociale per i ragazzi e per i frequentatori in genere con un’esperienza integrativa a tutto tondo, con la possibilità di fare amicizie di ogni genere e quelle esperienze sociali di gruppo che sono un elemento imprescindibile per una corretta crescita, realizzazione ed espressione umana. Basta parcheggi. Cominciamo a lavorare per i cittadini!

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* AVVOCATO

 

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