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Ischia, torna la paura delle truffe a domicilio

L’associazione Aricoms torna a far parlare di sé. Qualche mese fa denunciammo sulle pagine de “Il Golfo” le richieste di denaro effettuate sul territorio isolano da una serie di sedicenti volontari che si mossero casa per casa alla ricerca di contributi per una nobilissima causa, ovvero una raccolta fondi per agevolare il trasporto di bambini malati dall’isola verso la terraferma, ma che non era effettuata con la massima trasparenza. Messi in allarme alcuni donatori avvertirono le forze dell’ordine che ricordarono come la raccolta di fondi porta a porta non è prassi delle associazioni e nel caso chiamare tempestivamente il 113 per gli accertamenti di rito. Anche il presidente dell’associazione Fabio De Giorgio provvide a denunciare tre persone che si aggiravano sull’isola alla ricerca di soldi, senza alcuna autorizzazione.

A diversi mesi di distanza da quegli episodi che allarmarono il centro di Casamicciola tornano le richieste di denaro dei membri dell’associazione e con esse l’esigenza di stare in guardia. Sul suo account Facebook il presidente del Cudas Gianna Napoleone affida al web un messaggio corredato di foto della ricevuta del pagamento data a una persona che ha donato dei soldi per la nobile causa: “Avviso Urgente. Come ogni anno si aggira per l’isola la stessa signora che va chiedendo offerte Fate Attenzione non è vero nulla di ciò che sostiene. Puntualmente la stessa filastrocca  ‘Un pulmino per accompagnare i bambini dall’ospedale Rizzoli a Napoli’. Non è Vero E poi un categorico condividete”. In breve il messaggio di allarme tocca centinaia di condivisioni e il tam tam raggiunge ogni angolo dell’isola.  Tra i commenti appare anche il messaggio del presidente dell’associazione che ricorda: “ Prima di un’eventuale offerta (vi ricordiamo che è assolutamente libera e desistete da chi vi impone un target) vi consigliamo di contattare prima telefonicamente l’associazione ,chiedere il numero di matricola della persona presente in zona e constatare sia il numero di matricola che il nominativo di quest’ultimo/a.

Tra i commenti del post pubblicato dalla presidente del Cudas appare un altro post scritto proprio dalla persona che gira casa per casa alla ricerca di denaro: “La persona che gira sull’isola sono io la sig.ra Luisa Malinconico ci sono i miei riferimenti in tutti i comuni dell’isola e sopratutto presso la sede Aricoms. In quanto volontaria sull’isola molti conoscono il nostro operato la ricevuta con tanto di numero è stata fatta da me alla signora di Serrara Fontana, mi dispiace per l’equivoco, la persona.colpita dal grande  lutto evidentemente non ha capito che il servizio trasporto offerto dall’Aricoms e di cui molti ne usufruiscono viene fatto per le famiglie che da Ischia si spostano in terraferma”.

Il problema, infatti, è che nella ricerca di aiuti economici per l’associazione qualche membro pare abbia millantato una collaborazione ufficiale con l’ospedale che di fatto non esiste. A dire la sua c’è anche la signora che ha effettuato la donazione pensando che fosse un’associazione ufficialmente collegata all’ospedale Anna Rizzoli e nel commento reso pubblico su Facebook ricorda anche un doloroso avvenimento che ha scosso la sua vita e anche la tranquillità della comunità isolana tutta:

“Sono distrutta dal dolore per i due lutti subiti a distanza di 40 giorni l’uno dall’altro, ma nonostante il dolore conservo ancora le mie facoltà mentali. Probabilmente – rivolgendosi alla persona che cerca denaro per l’associazione – vi siete espressa male voi Signora Luisa perché io vi ho chiesto, come mai e per cosa andavate in cerca. Voi mi avete risposto che il servizio era per l’ospedale di Lacco Ameno..un servizio per accompagnare i bambini al Santo Bono..ecco perché io mi sono arrabbiata di brutto..dicendovi che avrei dovuto collaborare con la mia offerta” Il post poi procede con il ricordo della scomparsa della piccola vittima di una grave infezione.

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Il presidente dell’ A.R.I.C.O.M.S, Fabio De Giorgio ha tenuto poi a precisare alcuni aspetti di una questione davvero spiacevole, tenuto conto che il servizio svolto si basa su aiuti concessi a famiglie con bambini affetti da malattie oncologiche che hanno sovente necessità di spostarsi in terraferma per le cure. Il presidente amministrativo ha chiarito che la loro associazione opera nel territorio ischitano da quasi 20 anni. “Abbiamo operato servizi di natura socio infermieristica e socio domiciliare a tantissimi residenti del posto (possiamo farvi contattare da uno ad uno) ma la cosa che più ci rattrista e che senza dovuti chiarimenti e senza alcuna parsimonia si sminuisce il nostro operato e addirittura si diffama la nostra delegazione. Saremmo lieti di fornirle tutte le dovute documentazioni e magari anche le schede assistenziali dei nostri assistiti. Per qualsiasi informazione potete contattare anche gli organi competenti ma prima di sparare sentenze le chiediamo almeno di informarsi prima e poi magari procedere. Il sottoscritto nei mesi scorsi ha denunciato 3 pseudo socio operatrici operanti nella zona porto per truffa,diffamazione e appropriazione indebita di materiale di ufficio. Confidiamo in una vostra telefonata per eventuali chiarimenti altrimenti saremo costretti a procedere legalmente”.

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Parole accorate che non chiariscono del tutto una situazione che in passato, e probabilmente tutt’ora, è posta sotto l’attenzione delle forze dell’ordine. Nel dubbio, se qualcuno dovesse bussare alla vostra porta alla ricerca di denaro è sempre possibile rivolgersi o al numero di telefono dell’associazione, presente sulla ricevuta consegnata dai volontari, o anche telefonare le forze dell’ordine.

Antonello De Rosa

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