CRONACA

Cantiere della Siena e palazzo a rischio, accordo in vista

Sospese le operazioni peritali, la vertenza potrebbe arrivare a comporsi bonariamente entro breve tempo

Sembra essersi aperta una concreta possibilità di accordo nella nota vertenza tra i residenti di Palazzo Scalfati a Ischia Ponte e la Turistica Villa Miramare Spa. Controversia originata dal fatto che nel palazzo ischitano furono riscontrate alcune microlesioni nell’edificio. Gli abitanti paventarono l’ipotesi che potesse essere un problema legato allo svuotamento della falda freatica sottostante, svuotamento da mettere in relazione con i lavori del costruendo parcheggio pluriplano alla località detta della “Siena”.

Già nell’autunno scorso c’era stato un tentativo di composizione amichevole, ma all’epoca i componenti del condominio di via Seminario, dopo aver avanzato una proposta di accordo, ritennero che la risposta della controparte fosse troppo distante da una pur minima convenienza economica e processuale. Si dette il via alla “super-perizia”, ma rimase comunque uno spiraglio di ripensamento, che adesso pare avere buone possibilità di successo. Alcuni giorni fa, infatti, i difensori del Condominio di Palazzo Scalfati e della Turistica Villa Miramare S.p.a. si sono incontrati concordemente innanzi al giudice Dottor Polcari per dare atto della sospensione delle operazioni peritali e consentire la definizione di un accordo bonario. Il giudizio è stato rinviato a fine settembre, allo scopo di determinarne l’estinzione, e di conseguenza la certificazione dell’avvenuta conciliazione. Le trattative sono state serrate e molto febbrili nel periodo compreso tra gli inizi di novembre e la vigilia delle festività natalizie, poco prima delle quali le parti si strinsero simbolicamente la mano, decidendo di rinviare l’esame dei termini della conciliazione al successivo mese di gennaio. Al momento gli avvocati stanno limando gli ultimi cavilli e tutto sembrerebbe pronto per la sottoscrizione a cura delle parti, cioè l’amministratore del Condominio, il legale rappresentante della Turistica Villa Miramare e i rispettivi avvocati. La vicenda ebbe origine durante il giugno 2017, quando nello storico palazzo ischitano furono riscontrate alcune microlesioni nella parte nord-occidentale del fabbricato.

Fu inviata anche una nota alla Protezionecivile regionale per chiedere chiarimenti in merito a questo emungimento relativamente al disseccamento delle falde della zona, ma anche di rassicurazioni sulla circostanza che l’attività umana non potesse produrre dei problemi alla vulnerabilità degli edifici pubblici e privati circostanti. Agli inizi di agosto, qualche settimana prima del drammatico terremoto che colpì l’isola, la società proprietaria del cantiere fu notiziata delle preoccupazioni nutrite dagli abitanti di Palazzo Scalfati. Fu interpellato il professor Fabrizio Leccisi, docente della facoltà di Ingegneria presso l’Università di Napoli Federico II. L’esperto, dopo una serie di sopralluoghi e ispezioni, ipotizzò un nesso di causalità tra la microlesione riportata dall’edificio e alcuni minimi quadri fessurativi, e lo svuotamento della falda, che nel caso ischitano è risultata di tipo termale, dunque “imprigionata” in un ambiente impermeabile. L’emungimento della falda termale, in termini generali, crea un vuoto depressionale mutando le originarie condizioni di staticità. Uno dei punti focali della controversia sta appunto nell’accertare se a Ischia Ponte sia avvenuto qualcosa di genere oppure se non vi è alcun pericolo.

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