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Indennità agli stagionali, l’appello di Del Deo e Castagna al Governo

I sindaci di Forio e Casamicciola hanno inviato una missiva ai componenti dell’esecutivo guidato dal Presidente del Consiglio Conte caldeggiando un intervento rapido a favore dei tanti lavoratori isolani dell’indotto turistico rimasti senza il contributo previsto dal decreto Cura Italia

Le incertezze sulle indennità per i lavoratori nel settore del turismo continuano. Stavolta a scendere in campo per un intervento chiarificatore sono i sindaci di Forio e Casamicciola, Francesco Del Deo e Giovan Battista Castagna, che hanno inviato una nota ai vari componenti del Governo, direttamente o indirettamente coinvolti nella questione.

Il primo cittadino di Forio ha fatto presente che il decreto Cura Italia nel prevedere i contributi per i lavoratori stagionali del turismo e del settore termale non ha specificato cosa bisogna intendere appunto per “lavoratori stagionali”: se cioè il riferimento è a tutti quei lavoratori espressamente assunti con contratto stagionale, o anche se si debba far riferimento ad attività stagionali, o ancora ad attività straordinarie. Che registrano “incrementi” stagionali. Si tratta, spiega Del Deo, di una mancanza di chiarezza che sta causando problemi ai lavoratori del turismo sull’isola d’Ischia, visto che molti di essi vengono assunti con contratto a tempo indeterminato e licenziati poi a fine stagione. Per altri invece l’assunzione avviene tramite società di lavoro interinale, che svolgono attività a tempo indeterminato, anche se poi destinati a svolgere attività in aziende stagionali, o in aziende che realizzano la maggior parte del ciclo produttivo in una stagione, come i balneari. Non solo: esistono anche attività a tempo indeterminato, come ad esempio la raccolta di rifiuti urbani, le attività di commercio, che pur svolgendosi tutto l’anno registrano degli incrementi di attività nei periodi della stagione estiva. Tutti coloro che sono impiegati in tali attività non stanno ricevendo alcuna indennità, o perché assunti a tempo indeterminato, o perché assunti con contratto a termine senza alcun riferimento alla stagionalità, oppure perché assunti come detto da società di lavoro interinale, o ancora da aziende che svolgono il loro ciclo produttivo tutto l’anno. In tal modo si sta creando una evidente disparità di trattamento: il sindaco ha quindi chiesto che tramite un provvedimento correttivo da adottarsi anche in sede di conversione del decreto legge 18 del 2020, o con un provvedimento a parte, si precisi che tale indennità spetta anche ai dipendenti del settore turismo avuto riguardo all’attività svolta, o anche perché assunti per incrementi di attività legati alla stagione turistica. L’appello del primo cittadino si conclude con la richiesta di un intervento in tempi rapidi, visto il periodo emergenziale, con una crisi che sta fortemente attanagliando molte famiglie isolane che dal lavoro nel settore turistico (al momento completamente bloccato) hanno sempre tratto l’unica fonte di reddito.

Di tenore analogo anche la lettera del primo cittadino casamicciolese Giovan Battista Castagna che rivolgendosi a Conte, ai ministri interessati e anche al governatore regionale Vincenzo De Luca scrive quanto segue: “Chi scrive è sindaco della principale località termale dell’Isola d’Ischia precisamente Casamicciola Terme sorgente di cure e soggiorno di fama internazionale, il comune da me rappresentato fa parte del territorio dell’Isola d’Ischia, l’isola che con la sua ricettività turistica, le sue terme, e i suoi alberghi rappresenta gran parte del Pil turistico della Regione Campania. Detto ciò non posso esimermi dal portare alle vostre conoscenze le lacune del decreto Cura Italia. Lo stesso, pur rappresentando un valido strumento di aiuto in questo difficile momento caratterizzato dal triste fenomeno pandemico del “Covid-19” relativamente alla mia comunità e all’isola tutta, ha lasciato scoperto la maggioranza dei lavoratori stagionali del turismo e degli stabilimenti termali. In prima analisi evidenzio che il reddito agli stagionali per il solo mese di marzo è insufficiente a coprire la sussistenza degli stessi. Rammento che restano esclusi dal trattamento, secondo l’individuazione delle attività stagionali fornita dall’INPS, decine e decine di lavoratori presenti nel mio territorio come nel territorio intero dell’Isola d’Ischia che vanno assolutamente ricompresi e recuperati. Parlo dei lavoratori con contratto a termine stagionale, cioè quelli individuati sia dal CNL sia dalla contrattazione di secondo livello, i lavoratori somministrati, i lavoratori che operano nei servizi esternalizzati, cioè quelli che operano durante la stagione turistica, e tutti quelli che lavorano nella attività afferenti al settore turistico. In termini numerici restano esclusi circa 400 000 lavoratori stagionali del turismo e delle imprese termali. (Tra questi 400 000 è ricompresa anche la maggioranza degli occupati dell’Isola d’Ischia). Questo enorme numero che costituisce la parte attiva dell’offerta lavorativa del mio comune e dell’Isola d’Ischia rischiano a causa dell’emergenza scaturita dal Covid -19 di non avere un’opportunità lavorativa. Come è noto infatti in condizioni normali queste maestranze avrebbero avuto un avvio all’assunzione tra il mese di marzo fino a luglio 2020. Ritengo, che i lavoratori che erano già impegnati presso le aziende del turismo e degli stabilimenti termali con diverse forme contrattuali, hanno anch’essi diritto all’indennità, indennità che allo stato attuale risulta preclusa dalla impostazione del DL 18/20. In un’isola come la nostra, dove il turismo e termalismo rappresentano il principale volano per l’economia del territorio, la crisi generata dal Covid-19 si impatta pesantemente sugli imprenditori del settore. Questi ultimi non possono assicurare i consueti livelli occupazionali alle categorie sopra specificate ed escluse dal raggio d’azione del decreto “Cura Italia” cosi come attualmente formulato. Concludo chiedendo con forza cosi come auspicato anche dalle organizzazioni sindacali ai vari livelli, che nei prossimi provvedimenti vengano inclusi nella categoria degli stagionali tutti questi lavoratori ora esclusi, per consentire loro di avere un sostegno anche minimo ma fondamentale”.

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ALA

CIAO. Sono di Veneto e ho avuto un contratto a tempo determinato, svolgendo lo stesso lavoro che svolgevano le colleghe con un contratto stagionale. Di solito, se sei assunta tramite un Agenzia di lavoro, lavori di più dei lavoratori con un contratto stagionale. In base alla legge tu non ai il diritto a 600 euro, loro si , perché il loro contratto è S (stagionale) . Il tuo D(a tempo determinato) Loro sono produttivi, tu – no. Nessuno non sarà dimenticato. Che ingiustizia Eh!!!!…

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